87 locuzioni
→ a caraste’
→ a malapena
→
→ "a caraste' stev all'mpied"; “a malapena si reggeva in piedi”
→ acciacca' l'ov
→ procedere molto lentamente (a piedi, in auto, etc.); lett. "pestare le uova"
→
→ agh, spill e specch'je, occhial p' l' vecch'je
→ lett. “aghi,spilli e specchi, occhiali per le vecchie”; frase che gridava il venditore ambulante per pubblicizzare alle massaie i propri articoli
→
→ aiut'm a dic
→ locuzione rivolta all'interlocutore quando si ha un vuoto di memoria; lett. "aiutami a dire"
→ lit. “help me to say”; request to the interlocutor when something escapes the memory
→ "mma s'chiam quil? aiut'm a dic"; “come si chiama quello? aiutami a ricordare”
→ alla vecchiaj(e) ... le cauze rosc(e)
→ detto che si riferisce alle donne di una certa eta’ che vogliono apparire piu’ giovani vestendosi in maniera appariscente; lett. "alla vecchiaia... le calze rosse"
→
→ alla sgregn(e)
→ senza un preciso criterio
→
→ all'utm a tutt
→ alla fine, infine, in ultimo
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→ all’va’ a mijchell'(e)
→ allevare, tirare su con stenti e sacrifici; lett. “allevare a mollichelle”
→
→ ambare ci pinz
→ mentre ci pensi
→ while you think at it
→ a ‘na part’ ha da penn’ l’as’n
→ indica che non si può sempre ottenere tutto; lett. "da una parte deve pendere l’asino", riferito al carico sul basto
→
→ a n’or d’nott(e)
→ lett. “ad un’ora di notte”, “in piena notte”, nel senso di buio, nero; inteso quindi come persona molto sporca oppure malridotta
→
→ "sta accunciat mma’ nn’or d’nott(e)”, “e’ ridotto veramente male”
→ a patt(e) strucch(e)
→ a forfait, ovvero a corpo e non a misura.
→
→ a uocchj(e)
→ lett. “a occhio”; riferito al dosaggio degli ingredienti in cucina oppure, in maniera spregiativa, rispetto all’esito di un lavoro eseguito senza misure ben precise
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→ "fa l’cos a uocchj(e)"
→ bocc(h) de Ro'm
→ zona alla primissima periferia della citta', in contrada Zappannotte, in cui e' situata la galleria della linea ferroviaria Roma - Pescara
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→ brod grass (lu)
→ lett. “il brodo grasso” (rispetto al brodo senza consistenza delle famiglie povere oppure in tempo di guerra); si riferisce al comportamento cattivo / maleducato di una persona nonostante un trattamento eccellente nei suoi confronti
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→ "j'ha’ fatte male lu brod grass"
→ cazz'u'fa'
→ locuzione usata per sottolineare la fatalita' di un evento o come consolazione; lett. "cosa vuoi farci"
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→ "cazz'u' fa', cusce' eva je"
→ crianz de lu cafon (la)
→ quando si lascia pochissimo cibo nel piatto, oppure resta pochissimo cibo in tavola che i commensali non mangiano, si dice: “ha r’mast la crianz de lu cafon”, ossia, “e’ rimasta l’educazione del cafone”
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→ da cap'appete l'anne
→ lett. “da capo a piedi dell’anno”, ossia dall’inizio alla fine dell’anno
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→ da cristian
→ fare una cosa come si deve, a regola d'arte
→
→ "ma n’n pu’ fa l’cos da cristian?", "ma non puoi fare le cose per bene?"
→ d'ciett' a mmenda' me
→ locuzione usata in un racconto per indicare una riflessione effettuata nella situazione originaria, ossia una locuzione simile a "dissi tra me e me; lett. "dissi a mente mia"
→ I said to my self; lit. “I said in my mind”
→ d’mazz e d’frust
→ con forza
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→ “de mazz e de frust c'ha ntrat!”, “con la forza ce l’abbiamo fatto stare”
→ ess ma' je'
→ locuzione usata a conclusione di un discorso; lett. "ecco com'e'"
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→ "ess ma' je', l'vid ch' n'l'putev sape'"
→ fa dic' a me
→ locuzione per chiedere all'interlocutore di ascoltare; lett. "fai dire a me"
→ lit. “allow me to talk”
→ "aspitt nu mument, fa dic' a me"
→ ha piat le vracce
→ lett. “vuole stare in braccio”; locuzione riferita a bambini che vogliono stare soltanto in braccio ai genitori
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→ j'entrat a na' recchij, j'e' scit a'nnatr
→ lett. “gli e’ entrato da un orecchio e gli e’ uscito dall’altro”; indica indifferenza rispetto ad un richiamo, avvertimento, etc.
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→ j'entrat'(e) lu poce alla recchi'(e)
→ lett. "gli é entrato una pulce nell'orecchio", ovvero ha cominciato ad avere pulsioni amorose
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→ ); je p' te m’spernicchi'(e) e m’spernacchi'(e) e tu p' me n'n t’cacc(e) manch(e) 'n'uocchi(e)
→ letteralmente "io mi spendo tanto per te, e tu per me non saresti pronto neanche a toglierti un occhio”;
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→ )je putiv caccia' i dient
→lett. "potevi estragli i denti"; riferito ad una persona che ride di gusto, a bocca aperta;
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→ la bona Nnatal
→ regalo per le feste natalizie; lett. "il buon Natale"
→ present for Christmas; lit. “the good Christmas”
→ la funtan s'chiam schizz: chi vò l'acq' ch’ s'arrizz
→ frase che di solito viene recitata a chi chiede un bicchiere d'acqua; lett. “la fontana si chiama schizzo: chi vuole l’acqua che si alzi”
→ lit. “the name of the fountain is splash, who wants the water must fetch it”; this phrase is usually reserved to those who ask for a glass of water
→ l'amb e tuon'
→ patate e fagioli; lett. “l’ambo e poi tuona”
→ potatoes and beans; lit. “both and thunder”
→ Deriva dal fatto che i due alimenti citati (patate e fagioli, “l’ambo”), se consumati insieme, generano lo sviluppo di gas intestinatli (“e poi tuona”)
→ la prim e’ dij uajun
→ lett. “la prima e’ dei ragazzi”; utilizzata nei giochi dal perdente per sminuire la vittoria dell’avversario in caso di sconfitta nella prima partita (di biliardo, di ping pong, etc.)
→
→ l'ogn allu dit lu raccunt e' f’nit
→ indica la fine del racconto o della storia; lett. “l’unghia al dito, il racconto e’ finito”
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→ lu cor d'lla call
→ le prime ore dei pomeriggi estivi, generalmente molto calde; lett. "il cuore del caldo"
→ the first hours of summer afternoon, usually very hot; lit. “the heart of warm”
→ lu gir d’llu stracciat
→ lett. “il giro del poveraccio”, ossia del perdente; nel gioco delle carte, rappresenta l’ultima chance data al giocatore perdente, anche dopo il completamento della partita secondo gli accordi
→ lit. “the hand of the poor”; sometimes, at the end of the card game, the loser can benefits of the last chance calling “the hand of the poor”, although the game has finished according to the initial agreement
→ lu mercat n’piazz
→ storico mercato che si svolge il mercoledi' e il sabato in piazza Maggiore
→ historical market held two times a week (Wednesday and Saturday) at Piazza Maggiore
→ lu tiempe s'é r'ncappellate
→ il tempo si e’ rannuvolato, ovvero si e’ rimesso il cappello
→
→ l'vin s'ha r'nnamurat
→ lett. "il vino si e' rinnamorato"; accade quando il vino dell'anno precedente si trova nella stessa cantina in cui e' posto a fermentare il vino nuovo: a causa della fermentazione, il vino "vecchio" riprende calore e appare al gusto quasi come fosse novello
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→ ma ch' sta 'nchiuvat?
→ non riesci a seguire il mio ragionamento?
→
→ manc' s't' sbatt n'terr
→ locuzione per indicare l'impossibilita' di soddisfare la richiesta ricevuta; lett. "neanche se si butti a terra"
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→ 'mma te ne te'!
→ locuzione per indicare volonta'; lett. "ma come fai ad averne voglia?"
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→ mma' t' r'mitt?
→ qual'e' il tuo cognome?
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→ m'n jiett
→ me ne andai
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→ mo' c'r'cicc'n
→ non ce ne sono piu'
→
→ mo' c'vo' lu fatt
→ rafforzativo di una considerazione; lett. "ora ci vuole il fatto"
→
→ mo c'vuless
→ locuzione per sperare che un avvenimento accada proprio in quell'istante; lett. "ora ci vorrebbe"
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→ mo' t'l'facc' s'nti'
→ minaccia di picchiare; lett. "ora te le faccio sentire"
→
→ 'mpalà la vign(e)
→ lett. “impalare la vigna”, riferito a quando la vite si allevava ad alberello
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→ m'simbr na saucicce d'fegat
→ lett. "sembri una salsiccia di fegato"; dicesi di persona scottata dal primo sole estivo
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→ m'simbr nu'spalierz
→ lett. "sembri un imbranato"; nullafacente, inconsistente, inutile
→
→ m' sta a addulura’ la cocc'
→ locuzione solitamente diretta alle persone logorroiche o ai bambini particolarmente vivaci; lett. “mi stai facendo venire il mal di testa”
→
→ na bott(e) allu circhi(e) e un(e) alla vott(e)
→ lett. “una botta al cerchio ed una alla botte”; per la derivazione, vedi il termine “scap(e)rnatur(e)” (alla lettera S)
→
→ n'gh'cchi la te'?
→ locuzione per esprimere in un discorso: "a chi ti riferisci?" oppure "di chi stai parlando?"; lett. "con chi ce l'hai?"
→ lit. "whom are you referring to?”
→ n'haj ch' t'dic
→ locuzione per esprimere impossibilita’ ad aiutare l’interlocutore; lett. “non so cosa dirti”
→ lit. “I don't know what to say”
→ nient' d'men
→ locuzione per (1) esprimere sorpresa oppure (2) sconforto durante l’ascolto di un racconto; lett. "niente di meno"
→ really?
→ (1) "nient' d'men, fin’alloch hann arr’vat?" (2) "nient' d'men pov’r crist"
→ n’n c’esc
→ lett. “non ci esce”, nel senso di (1) “rimetterci” / “non essere conveniente”, oppure (2) “non avere abbastanza budget per acquistare qualcosa”
→
→ (1) "ha apiert nu negozi ma n’n c’scev”, "ha aperto una attività commerciale ma ci rimetteva”; (2) Domanda “Cumprum pur nu g’lat”, Risposta “N’n c’esc chi i sold ch’m’sce dat”, ossia D. “Comprami anche un gelato”, R. “Non e’ sufficiente il denaro che mi hai dato”
→ n’n cresc e n’n crep
→ locuzione riferita a qualcosa che non si sviluppa, che rimane sempre invariata; lett. "non cresce e non crepa"
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→ n'n e' bbuon ne cumma fierr ne cumma chiov
→ rif. a persona inattendibile; lett. "non va bene ne’ come ferro ne’ come chiodo"
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→ n'n ha da' parla' ne’ prim ne’ dop, mangh quand t'attocch
→ riferito ai bimbi di un tempo, che venivano invitati a non interferire mai nei discorsi degli adulti; lett. “non devi parlare ne' prima ne' dopo e nemmeno quando avresti facolta’ di farlo”
→ you shouldn’t talk neither before nor after, and you should keep quiet even if you have the right to talk
→ n’n lu tieng ‘mment
→ non aver presente la persona cui ci si riferisce nel discorso; lett. “non ce l’ho in mente”
→ I do not have it in my mind
→ n'n magne p' n'n caca'
→ lett. “non mangia per non andare i bagno”; riferito a persona particolarmente avara
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→ 'n Santa Maria Cuncett a Natal diciassett
→ nel giorno dell'Immacolata Concezione mancano 17 giorni a Natale
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→ p'dirt' a te
→ lett. “per dirti a te”; ovvero “per spiegarti”, “per farti capire”
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→ p'dolor d'tripp
→ lett. “per mal di pancia”; indica una azione / un lavoro fatto controvoglia
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→ "l’sta a fa’ p’dolor d’tripp"
→ pe la trentano'v e quara'nt
→ a malapena; lett. "per trentanove e quaranta"; anche “p'un e p'ddu” (“per uno e per due”) ha lo stesso significato
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→ quand la ficura fiurisc
→ locuzione per intendere evento che non avverra' mai; lett. "quando il fico fiorira'"
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→ quand lu cazz mett l'ogn
→ locuzione per intendere evento che non avverra' mai; lett. "quando al pene crescera' l'unghia"
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→ quand Pasqu' ve' d'maggio
→ locuzione per intendere evento che non avverra' mai; lett. "quando Pasqua cadra' in Maggio"
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→ quant ne vu pe na lir!
→ lett. “quanto mi chiedi per una lira!”; ossia, mi stai chiedendo troppo per quanto hai pagato, speso, etc.
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→ quiss iett la vard'
→ la circostanza di quando una persona diventa indisponibile a svolgere un suo dovere viene metaforicamente descritta con un comportamento caratteristico degli animali da soma, cioe’ buttare il basto o sella da carico rifiutandosi di lavorare e sfidando nel caso la reazione del conduttore
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→ recchia d'acqu (na)
→ lett. “orecchio d’acqua”, ossia piccola quantita’ di acqua
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→ "purtm na recchia d'acqu”, “portami un po' d'acqua"
→ r't'ra' i mandil
→ lett. "tirare via le tovaglie"; da intendere come "leviamo le tende", “andiamo via”
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→ rusp n'cuorp
→ lett. "rospi in corpo"; individua uno stato d'animo di nervosismo o malessere dovuto ad una situazione spiacevole oppure al comportamento altrui non condiviso
→ toads in the body (similar to: “to swallow a bitter pill”)
→ "tieng i rusp n’cuorp”
→ sacc(e) a dic(e)
→ dire; lett. "saper dire"
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→ "n'n t'l sacc(e) a dic(e)", “non so dirtelo”
→ sa ch't'vulev' dic'
→ locuzione usata per iniziare un discorso; lett. "sai cosa volevo dirti"
→ you know what I would say to you
→ "ch't'vulev' dic', m'n'so' scurdat"
→ sce ditt' scanz't aess (oppure “sce ditt cazz”)
→ esclamazione rispetto alla richiesta di realizzare un’azione / attività ritenuta non semplice, ma molto impegnativa; lett. "non hai mica detto spostati da qui"
→ phrase to mean something relevant; lit. “
→ sc'fatt' la scit d'lu cuorv (oppure "ch'sc' pijat la ve' d'lu cuorv?")
→ riferito a persona rincasata molto tempo dopo il momento dell'uscita; lett. "hai fatto l'uscita del corvo" oppure "hai preso la strada del corvo?"
→ phrase referred to someone came back home after a long time; lit. “did you go out as a crow?” or “did you take the same road of the crow?”
→ Secondo il mito sumero dell'epopea di Gilgamesh, il settimo giorno dopo il Diluvio Universale un corvo venne fatto uscire dall’Arca; poiche’ il corvo non vi fece ritorno, cio’ significava che aveva trovato un luogo ove posarsi, e pertanto il Diluvio era terminato.
→ se a N'trdacuq s'mint na ch'cocce c(e) nasc(e) nu bandist, se a Sulmon s'mint nu bandist ce nasce na ch'cocce
→ lett. “se a Introdacqua si semina una zucchina nasce un bandista (componente della banda musicale), se a Sulmona si semina su bandista nasce una zucchina” (in riferimento alla celebrità della banda musicale di Introdacqua ed alla semina diffusissima delle zucchine a Sulmona)
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→ se Dia vol(e)
→ lett. “se Dio vuole”; in dialetto viene pronunciato tutto attaccato (simile a "se diavole", ma con l'aggetto grave sulla lettera O, da non confondere con il termine diavolo)
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→ s'sà d' r'facc'
→ indica gradimento rispetto a qualcosa che si sta facendo o degustando, ossia "sa di rifaccio" (nel senso di fare oppure provare qualcosa nuovamente)
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→ tiett' parol 'mment
→ richiesta all'interlocutore di attendere un attimo prima di intervenire; lett. "tieni la parola in mente"
→ request to the interlocutor to wait a moment before talking; lit. “keep your word in mind”
→ "aspitt nu mument, tiett' parol 'mment"
→ t’ l'dice m'bacc
→ lett. “te lo dico in faccia", ossia te lo faccio capire chiaramente, senza giri di parole
→ lit. “I would speak frankly”
→ t'sacc addic
→ lett. "ti sapro' dire", riferito ad un qualcosa che dovra' accadere e di cui si promette all'interlocutore di riferire
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→ vacch e v'tiell
→ lett. “mucca e vitello”, inteso come mamma e figlio; si tratta di una rozza espressione che veniva usata prevalentemente in campagna per indicare un uomo che sposa una donna con figli
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→ "s'ha pia't vacch e v'tiell”
→ va c'rchenn Mari' p'Rom
→ locuzione riferita a chi sta cercando qualcosa o qualcuno ma dispone di indicazioni eccessivamente vaghe (lett. “stai cercando Maria a Roma”)
→ you are searching for Mary in Rome; it means: you are trying to search for someone, but you do not have sufficient information
→ venn n'piazz
→ vendere frutta e verdura al mercato di Piazza Garibaldi (poi esteso anche ad altri tipi di beni)
→ to sell in the market
→ verd'(e) e secc'(a)
→ letteralmente: “verde e secco”; è riferito alla poca penetrazione della pioggia nel terreno; in tali casi, non si doveva passare con la sarchia in mezzo alle colture perché si sarebbe mescolato il leggero strato superficiale di terra bagnata con quello secco sottostante: tale mescolanza – che dava luogo alla “verd'(e) e secc'(a)” – noceva, secondo i contadini, alle coltivazioni
→
→ "l'acqu'(e) n'n ha temprat' e 'n ‘campagne n'n s’pò fa
nient'(e) s’nnò s’fa la verd'(e) e secc'(a)”, “l’acqua non è penetrata nel terreno e non si può lavorare nei campi altrimenti si fa il “verde e secco”
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