Storia

 La storia insegna, a condizione che non sia manipolata.

Quindi cosa ci sta insegnando?

Il superamento delle ideologie.

Durante il secolo scorso, guerre e governi erano giustificate dall’ideologia, qualsiasi essa fosse: destra, sinistra, centro.

Nel mondo moderno, l’ideologia è meno che relativista. Non è più chiamata in causa per giustificare azioni illecite, come la guerra. Nessuno se ne occupa più, degli ideali, in nome dei quali si era pronti anche a sbagliare, ottusi dalla cecità ideologica.

Non c’è neanche capitalismo che tenga, in questo deserto ideologico. 

E allora da cosa sono guidate le azioni?

Dal “napoleonismo”. Dall’ego smisurato di voler essere ricordati personalmente, indipendentemente dal costo che ciò implica. Il “napoleonismo” dei potenti è paragonabile all’apparenza - via social - cui il resto dei mortali anela.

La differenza è l’audience: la storia vs i viventi di un frangente.

Eccellente, come Dexter avrebbe voluto

 

Degenerazione

Dalla Treccani:

“Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da uno stato originario a una condizione peggiore. In questa accezione negativa ha conosciuto, tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, una notevole fortuna nell'ambito delle discipline biologiche, psichiatriche e della criminologia, dove con degenerazione si intese il fenomeno della degradazione della razza umana, ovvero il processo inverso dell'evoluzione, cioè la regressione a stadi propri dell'uomo primitivo e dei suoi antenati preumani, con valenza di elemento patogenetico delle malattie mentali e della criminalità. Attualmente tale concezione mantiene soltanto un valore storico”.

No. No.

Gli autori del furto a casa di Paolo Rossi durante il suo funerale attualizzano la collocazione storica di tale termine. La degenerazione è qui tra noi, oggi.

Un signore

Questo blog non ha mai parteggiato per la macchina rossa progettata vicino Modena.

Questo blog ha sempre amato Nelson, Ayrton, Nigel, Mika, e specialmente Lewis dalla prima ora.

Però ciò che Seb oggi ha fatto ad Adu Dhabi (ringraziare e salutare il Team sulle note di Azzurro) è davvero speciale: signorile ed emozionante allo stesso tempo. Grazie Seb, ecco perché sei stato 4 volte campione del mondo.

Questioni di logica

Il piano B nessuno vuole conoscerlo in anticipo.

Mentre tutti vorrebbero vederlo durante la partita.

Se non l’hanno visto o non hanno saputo riconoscerlo in campo, si chiedono quale sia.

Legittimo e lineare no?

Motto popolare: domandare è lecito, rispondere è cortesia.

Biografia di Churchill

Avviata la lettura, con la conoscenza di F.E. Smith, amico di lunga data di Sir Winston.

Cercando su internet un po’ di notizie su Smith, divenuto Lord Birkenhead, si trova uno scambio di battute molto arguto con Lady Astor (fonte: blog Baffled Spirit).

Lady Astor: “Sir, if you were my husband, I would poison your drink”.

Lord Birkenhead: “Madam, if you were my wife, I would drink it”.

Podol

Materia prima eccellente.

Orata sfilettata al forno, con olio, limone e olive pugliesi (gentilmente fornite da Giulio e Carlo).

Pescheria Podol, una garanzia.

20 minuti

Si possono fare tante cose in 20 minuti.

1 cosa però è difficile da farsi: dominare a Barcellona dal punto di vista del gioco, e non solo per i gol.

Con un centrocampo più equilibrato, questo è l’esito, ossia il dominio del campo, mentre il risultato ne è una diretta ed implicita conseguenza.

Neanche Sarri, Allegri o Conte credo abbiano mai fatto giocare la squadra per 20 minuti a questo livello.

Benché Pirlo non mi esalti, questo gli va riconosciuto.

Complimenti.

All Black n. 1,191

 Will Jordan: a young gun, an excellent player.

Inoltre varrebbe la pena insegnare nelle scuole, ed inculcare nell’educazione sportiva, l’approccio delle due squadre (All Blacks e Pumas) dal minuto 80 al minuto 85 del match, ossia oltre il tempo regolamentare, nonostante il vantaggio 31-0 degli All Blacks.

Entrambe le squadre non hanno gettato via l’ovale, ma hanno onorato la partita cercando l’una di siglare la meta per l’onore, l’altra - una volta riconquistata la possibilità di giocare - segnando la quinta meta.

Ecco perché poi piccoli Caleb Clark e Will Jordan crescono.

Così Churchill...

 ... divenne il capo.

Articolo della Domenica de Il Sole 24ore, che commenta l’uscita della biografia definitiva di Sir Winston.

Edita da Utet (una garanzia), di Andrew Roberts.

“Bevvero una bottiglia di bordeaux appena inviata dal sindaco del’omonima città francese”.

“Dopo diversi bicchieri di brandy e un sigaro...”.

“Non gli importo’ mai che lo vedessero piangere in pubblico...”.

Churchill for real.

Machan

Non ho sbagliato a scrivere il nome della Porsche Macan.

No. Tutt’altro. Volevo proprio scrivere Machan.

Machan (La vera storia di una falsa squadra) è un un film che all’inizio somiglia un po’ a Palookaville.

Man mano che procede, tende invece a dare uno spaccato della dignità delle persone che hanno poco, ma non perdono la speranza. Pur essendo costretti a scelte che provocano dolore, angoscia, paura. Tutti sentimenti umanamente non più di moda.

Alla fine, la speranza che traspare in questo film è forse superiore a quella de “Le ali della libertà”.