Monday, January 31, 2005

Boccioni.

Umberto Boccioni. Incisioni, ex libris, manifesti, illustrazioni.

Milano, Castello Sforzesco, Museo delle Arti Decorative, sala 38.
Dal 13 gennaio al 10 aprile.
Aperto tutti i giorni, tranne il lunedi', dalle 9 alle 17.30.
Ingresso intero 3 euro, ridotto 1,50.
Catalogo Silvana Editoriale 30 euro.

Quando vieni ci andiamo.

Sunday, January 30, 2005

Beggars' banquet - The rolling stones

L’album probabilmente più esauriente, al palato degli ascoltatori, dei Rolling Stones non ebbe commenti positivi a go-go quando l’establishment lesse la scaletta dei brani e poi ascoltò “Sympathy for the Devil”. E ne aveva orridamente commentato la copertina: censurata la prima versione, una seconda, clericalmente bianca, ne prese il posto; tra le variazioni più manifeste, la scomparsa della scritta “American dream” orientata verso la turca, che si staglia imponente al centro del poster: al suo cospetto la toilette più sudicia della Scozia di Trainspotting e' un bagnetto per infanti.
“Pleased to meet you, hope you guess my name…”.

Ma e' la solita presa in giro dei Rolling Stones: divertirsi a guardare in faccia chi si scandalizza della loro apparentemente triviale overture verso tutto ciò che e' sulla firing line lecito – ops siamo appena fuori. In un album di qualche anno dopo, ancora l’ottimo omaggio al blues di “Exile on main street”, esplicitano questo loro approccio con “I just want to see His face” (of God)!

Quel che importa e' che il gruppo si trova in piena fase blues quando si siede alla tavola del “Banchetto dei poveri”, e un ottimo blues pervade il convito fin dentro i solchi del vinile. E se nei solchi qualcuno aveva visto del fango, beh, loro l’hanno ripulito disegnando pentagrammi memorabili.

Se qualcuno ha avuto la fortuna di vedere trasmesse in tivvù le prove in studio di registrazione del loro marchio “Sympathy for the Devil” si e' accorto, e' proprio il caso di parlare di ironia della sorte, di quale stato di grazia si diffondeva durante quei momenti. Parliamo qui di qualcosa di lontano da un’ingegneristica costruzione di un’immagine di cattivo a tavolino, che media e Stones stessi hanno vitaminizzato perché la cannibalizzazione mediatica ha sempre bisogno di un rivale (Joe di Maggio e Babe Ruth, Kennedy e Castro, McEnroe e Lendl, anzi no il Mac non aveva rivali, pardon per la digressione). Quelle immagini sono il riflesso di chi si rallegra, divertendo innanzitutto se stesso nell’opera pia di scrivere e suonare e cantare musica.
Fuoco di fila di attonita deferenza verso Muddy Waters e soci i primi brani: “"No expectation” e' la traduzione blues dell’esplicito morrisoniano “We want the world and we want it now”, stesse motivazioni fondo con l’amplificatore staccato e un timbro vocale cui strizzera' l’occhio Mark Bolan.

“Dear doctor” e' la radiografia epatica e bronchiale dell’epico mondo musicale che sfugge come la salute a cavallo dei leggendari anni di rivolta, against rules & order, qui descritta in maniera assolutamente simpatetica, ma che ha condotto più di aedo rock al disfacimento fisico, eccezion fatta per Iggy l’iguana Pop.

Si prosegue, sintonizzati sull’onda rock blues, con la solida “Street Fighting Man”, bandita dalle radio statunitensi perché accusata di aver provocato disordini alla Convention nazionale dei Democratici quando venne pubblicata come singolo; e poi ancora “Stray Cat Blues”, flash sul mondo delle groupies, tanto caro agli Stones... vedi Marianne Faithfull.

Gli Stones non si distraggono, traducono in modo assolutamente personale, disincantato e goliardico the music business, arcuando i loro corpi dietro il fragore della loro stessa vita, epicamente additata come cattivo esempio per i figli.

Saturday, January 29, 2005

Toothing.

Toothing @ Gattopardo.
Several responses: Frank, Paz, Sem, Luke, Sex machine, etc.

Podhoretz.

Norman Podhoretz ospite da Gad Lerner, su La7, nella trasmissione "L'infedele".

Bastianello e Colaprico.

A proposito di Noir, milanese in particolare, e di gastronomia.

Dal libro di Piero Colaprico "L'estate del Mundial", Marco Tropea Editore.

Pag. 153:
"... Ma il maresciallo insistette per fargli fare qualche passo in piu', sino all'inizio di San Vittore: "C'e' un posto che si chiama Bastianello... Insomma, gusterai i migliori cioccolatini del mondo."

Pag. 159:
"... Erano arrivati alla pasticceria Bastianello. Il maresciallo ... venne interrotto dal saluto caloroso del proprietario: "Non mi dica che e' qui per l'uva al cioccolato!"... ma il pasticciere non se ne accorse nemmeno, intento com'era a mettere nel piattino alcune piccole uova di cioccolato: erano acini sbucciati, senza semi, bagnati nel fondente che i pasticcieri stessi producevano, seguendo una loro ricetta, e "con burro di cacao originale, maresciallo"."

Cena.

Ristorante Ape Piera, Milano.

Ha cambiato di recente gestione e non lo sapevo.
Le pietanza sono piu' che discrete, anche se la quantita' e' contenuta.
Il locale e' molto curato.
Il servizio e' molto migliorabile rispetto al contesto.

Unica birra, Trappiste Rochefort, nera, 11,3%.
Da Beer Paradise:
"Very strong Trappist Ale, with a dense head and deep claret colour, full body. Spicy, earthy palate, this beer is a natural accompaniment with the darkest of Belgian chocolate."

Friday, January 28, 2005

Val-Dieu

Pranzo al Moulin du Val Dieu, davanti all'Abbaye du Val-Dieu dove si produce l'omonima birra.
Discreto Lapin a la triple Val-Dieu. Bisogna tornarci per la degustazione della birra.

Chocolaterie.

Cioccolateria artigianale "Piaceri di Cioccolato", Torino.

Negozio simile a Franz, la chocolaterie di Rue st. Gilles.

Acquistati 250 gr. misti (allo zenzero, alle viole, alla liquirizia, con diverse % di cacao).

Scrive l'arredatore del negozio:
"Inaugurata a Torino nella centralissima Via Monte di Pieta' la nuova cioccolateria “Piaceri di cioccolato” di proprieta' della famiglia Rivetti.
La famiglia Rivetti, che vanta una consolidata tradizione nell’arte pasticciera, ha affidato la progettazione e la realizzazione degli arredi alla ditta F.lli Groppo, Sua fornitrice di fiducia da oltre 40 anni.
L’allestimento e' stato realizzato cercando di ricreare l’atmosfera delle botteghe artigiane di inizio ‘900 ispirandosi anche alla tradizione delle cioccolaterie Francesi e Belghe.
Si e' cosi' utilizzato il legno rovere di tonalita' calda con una finitura a cera, abbinato al marmo rosa come piano di esposizione per valorizzare il prodotto; il tutto unito alla ripresa di alcuni elementi Liberty e Deco' con ferro battuto e motivi classici dipinti sui pannelli di fondo in legno.
Elemento moderno di rottura pero' realizzato con metodi classici e' il lampadario in vetro di Murano".

Thursday, January 27, 2005

Cena.

Ristorante Ij Brande', Torino.

Carciofi crudi e parmigiano a scaglie con limone e olio, su letto di maggiorana.
Tagliatelle con verdure e salsiccia.
Crema chantilly con spuma.
Becks.

Wednesday, January 26, 2005

Mappa delle stelle.

Mappa delle Stelle.

Sito completo nelle informazioni, con riferimenti Michelin, Touring, Gambero Rosso, Espresso, Panorama.
E soprattutto risponde alla domanda: "Che ci sta qua vicino dove si puo' mangiare?".

Vediamo i voti de L'agrifoglio.

2 forchette Michelin.
2 forchette Touring.
70 Gambero Rosso.
14,5 L'espresso.
Non presente il giudizio di Panorama.

Cena.

Ritorno al ristorante L'agrifoglio, Torino.

Maltagliati al gorgonzola.
Assaggio di 6 tipi di formaggi caprini e di pecora abbastanza stagionati, tra cui uno con crosta di nocciole.
Ancora budino al cioccolato, spolverato con cacao, con cuore di gianduia.
Ancora Syrah.
Ancora Braulio.
Grappa alla pera. Distilleria Santa Teresa dei Fratelli Marolo.

Domani non mangio.


All'ingresso del ristorante, il libro di Edoardo Raspelli "Italiagolosa Cronache di un viaggiatore esigente", in cui ovviamente trova posto la recensione, positiva, de L'Agrifoglio.

Definito come il locale da cui Torino potra' avere una certa ripresa gastronomica.

E non e' poco visto lo stile di Raspelli: "... il critico enogastronomico piu' famoso e severo d’Italia firma una “guida d'autore” utile e bella da leggere. Il Raspelli 2005 raccoglie tre anni di recensioni e piu' di un quarto di secolo di esperienza in una mappa del ben mangiare bere e dormire nella nostra penisola. Piacevoli e inaspettate scoperte, rassicuranti conferme e palloni sgonfiati su alberghi e ristoranti dal prezzo esagerato."

Tuesday, January 25, 2005

Waits e Johnston

Tom Waits compare nell'ultimo disco di Daniel Johnston, "Discovered, Covered - The Late Great Daniel Johnston" (Gammon Records, 2004).

"And Tom Waits adds his own blown-out ape shrieks and guttural blues delivery to Johnston's sprawling film synopsis/personal analysis "King Kong", striking the perfect balance between the two artists' distinctly separate but comparably mythological personas." - David Moore.

Se vuoi dai un'occhiata a questi siti su Johnston.
Daniel Johnston Official Fan Site.
Official Daniel Johnston Web Site.

Ecco che cosa dicevano di lui qualche tempo fa:
"Daniel maintains the support of many famous fans, from Matt Groening (creator of The Simpsons) and Johnny Depp to David Bowie and Kurt Cobain. Daniel is the musician's cult musician, whose music is appreciated for it's utter lack of artifice and the undeniable simple brilliance. A range of artists, such as Beck, Wilco, Sonic Youth, Yo La Tengo, Nina Persson (of The Cardigans), Sparklehorse and Pearl Jam have all covered Daniel's songs in the past."

Ho sia il disco in questione che altri suoi dischi.
Se lo sa Scantante, fanno la fine di Raindogs.

Noir.

In merito ai film noir citati nel post del 23 gennaio, oggi, in ritardo, leggo che anche il Foglio di sabato 22 gennaio li recensiva entrambi.
"36" viene definito "molto ben girato".

La quarta guerra mondiale.

Urge leggere Norman Podhoretz.
Il suo articolo "La quarta guerra mondiale: come e' cominciata, che cosa significa e perche' dobbiamo vincerla" e' stato definito dal NYT "uno dei dieci articolo migliori dell'anno" (2004, n.d.B.).
Podhoretz e' uno che ha scritto, nel 1975, il discorso alle UN per l'ambasciatore americano Moynihan, in occasione della risoluzione che giudicava razzista il "sionismo".
Un passo: "C'e' qualcuno convinto che chi ci attacca sia motivato dalle cose sbagliate che facciamo. Hanno torto. Ci attaccano per le cose buone che facciamo. Perche' siamo una democrazia."

Sunday, January 23, 2005

36 e Nicotina.

Si potrebbe vedere il film "36 - Quai des Orfevres", che Corriere della Sera (sabato 22) classifica come noir.
Viene recensito anche dalla trasmissione "TGR Europa", andata in onda stamane su RAI3.

Tra l'altro, sempre il Corsera di sabato 22 segnala come noir anche "Nicotina", in cui "l'azione si svolge dalle 21:17 alle 22:50, esattamente la durata del film".

Saturday, January 22, 2005

Il mio cane stupido.

Visto "Il mio cane stupido", di Zuzzurro, tratto da John Fante.
Teatro dei Filodrammatici, Milano.

Figli di madre ignota.

Show case dei Figli di madre ignota alla Fnac.

Presentano il nuovo disco, "nuovo lavoro che contiene canzoni danzerecce, testi da sognatori incalliti e melodie inventate senza troppo garbo, come ad una caccia di farfalle".

1/4 di Buscaglione, 1/4 di Capossela, 1/4 di Sergio Caputo, 1/4 di sudamerica anni '50.

Acquistato l'ultimo disco "Tamboo Tamboo".

Roybeer.

Acquisti da Roybeer, a Milano.

Edelstoff, J.W. Augustiner, Braeu Munchen. 1 da 50 cl.
Cool Blonde Organica Lager, The Beer Station UK. 1 da 66 cl.
Jupiler. 2 da 33 cl.

Friday, January 21, 2005

Toothing.

Toothing @ Trottoir.

6 responses: Garfield, Ste, Fra71, Eugin, Lupo, Ciao.

Foto di Pinketts versione sadomaso appese alle pareti.
Lui seduto ai tavoli all'aperto.

Thursday, January 20, 2005

VQ?

Cena in un ristorante della categoria VQ? (Visto Quello? / Vista Quella?).
Pertanto, nessun commento sul cibo, ritenuto accessorio.
Birra Miller.

Wednesday, January 19, 2005

Cena.

Che dire.
Mancia, stutia, pasci le crape.

Ristorante L'agrifoglio, Torino.
Zuppa di fagioli e orzo, con aggiunta di peperoncino.
Agnolotti al plin, con aggiunta di peperoncino.
Il mio collega: 12 tipi di formaggi.
Budino di cioccolata con cuore di gianduia. Un plauso.
Colvecchio Syrah 1999. Castello Banfi. Montalcino.
Braulio.
Non tiene birra.

"Syrah esemplare: magnifico colore intenso, aroma di pepe nero e chiodi di garofano, agile e vigoroso al palato, una delle espressioni piu' alte e fedeli di questo vino". - Wine & Spirits

Tuesday, January 18, 2005

Qua nevica.

"Vorremmo un po' di frutta di stagione."
"E che v'enga purta'? Lu ghiacc?"

Cena.

Ristorante Mare Nostrum, Torino.

Gnocchetti di patate con spinaci e rossetti.
San Pietro a dadi, cotto al forno con carciofi e patate.
Insalata.
Budino di crema all'arancio.
Vino per la S. Messa, rosso, 16% vol., Pellegrino. Dall'etichetta posteriore: "Vino Sacramentale per la S. Messa, invecchiato lungamente in fusti di rovere, viene preparato, imbottigliato e sigillato secondo i dettami del Diritto Canonico, sotto il controllo del Vicario Foraneo con l'autorizzazione Vescovile". Curia Foranea di Marsala, Diocesi di Mazara del Vallo.
Birra Moretti.

Monday, January 17, 2005

Cena.

Ristorante / enoteca / vineria "I tre galli", Torino.

Zuppa zucchine e patate.
Agnolotti di borragine al profumo di erba di provenza. Un po' freddi.
Insalata verde condita con Vinaigre de Banyuls, 6%, invecchiato 5 anni, da Banyuls-sur-mer.
Tortino caldo al cioccolato extra bitter Valrhona con salsa di arancia.
Gelati della gelateria Grom.
Birra Pedavena fredda on tap.

Non hanno il peperoncino in polvere o a pezzetti.

Incuriosito dall'aceto. Esito della ricerca:
Magazine "LE CHEF", N°143 août-septembre 2002.
"Un vinaigre gastronomique"
Le vinaigre artisanal de Banyuls vient d'apparaître dans les cuisines, des grandes tables gastronomiques.
Produit par Nathalie Herre sur le Domaine de la Guinelle a' Port-Vendres (Pyrenees-Orientales), il se cuisine a' la Maison Courtine (1 etoile), a' la Regalade ou au Relais Louis XIII (2 etoiles) a' Paris.
Nathalie Herre s'est lancee dans le vinaigre artisanal par defis : "le vinaigre est un produit que l'on ne valorise pas, c'est que j'ai voulu entreprendre". Elle s'est installee, il y a 3 ans.
Elle a commence son activite tout d'abord par le biais du negoce : "cela ne marchait pas, les vignerons refusaient de vendre".
Elle opta rapidement pour fabriquer le vinaigre a' partir de son propre vignoble : "j'ai achete 2 hectares de vignes a' une cooperative situee a' Collioure".
La production de ce vinaigre necessite beaucoup de patience. Une fois le raisin recolte et egrappe, le jus de raisin reste entrepose dans des barriques exposees au soleil et remplies qu'a' moitie. Il faut attendre un peu plus de 8 mois pour que l'alcool ne se transforme entierement en acide acetique grâce aux bacteries qui se deposent naturellement a' la surface du liquide.
Ces procedes naturels divergent totalement de ceux de l'industrie qui bousculent le vin pendant 15 jours donnant des vinaigres acides et peu aromatiques.
Le procede naturel qu'utilise Nathalie Herre permet de produire un vinaigre aux arômes doux et fruites : "le taux d'acidite n'excede pas 6,5%".
Elle realise une production de 45 barriques, soit 6000 bouteilles de vinaigre. Et depuis septembre 2002 elle distribue un vinaigre de vin doux de Rivesaltes d'une production de 3000 bouteilles.

Sunday, January 16, 2005

Domenica del Sole.

1.
Articolo di Raffaele Liucci su Prezzolini e il periodo luganese, sezione "Letture", pag. 33.
"Uno scettico che ammirava la sant'Agostino".
Segnala due nuove uscite.
1. Giuseppe Prezzolini, "Cristo e/o Machiavelli. Assaggi sopra il pessimismo cristiano di sant'Agostino e il pessimismo naturalistico di Machiavelli", a cura di Beppe Benvenuto, Sellerio, Palermo 2004, pagg. 170, € 8.00.
2. Giuseppe Prezzolini, "Dio e' un rischio", prefazione di Giulio Andreotti, Vallecchi, Firenze 2004, pagg. 248, € 17.00.


2.
Articolo di Laura Grimaldi su Dashiell Hammett in occasione dell'uscita dell'opera completa nella collana "Meridiani", sezione "Letture", pag. 33.
"L'eroe buio dell'America".
Segnala la nuova uscita.
Dashiell Hammett, "Romanzi e racconti", traduzioni di Sergio Alteri, Nicoletta Braschi, Hilia Brinis, Roberto C. Sonaglia, Attilio Veraldi, Mondadori 2004, pagg. 1.664, € 49.00.

Saturday, January 15, 2005

A tutta birra.

Acquisti da A tutta birra, Milano.

Pernstejn, birra lager del birrificio Pivovar Pardubice, Repubblica Ceca. 2 da 33 cl.
Theresianer Premium Lager, Antica Birreria di Trieste, Nervesa della Battaglia (TN). 2 da 33 cl.
Theresianer Premium Pilsner, 2 da 33 cl.
Grolsch, birra lager olandese. 2 da 33 cl. Grolsch.

Per la polenta con carne di domenica 16:
Mc Chouffe Brune d'Ardenne, birra ambrata a rifermentazione in bottiglia, 8 gradi, 1 da 75 cl.
Brasserie d'Achouffe, Belgio.
Dietro la birra, nella descrizione, Les 3 Fourquets.

Thursday, January 13, 2005

L'estetica della macchina.

Mostra: L'estetica della macchina, Palazzo Cavour, Torino.

Da "IL VESTITO ANTINEUTRALE" (Manifesto futurista, Milano, 11 settembre 1914, G. Balla):

"...OGGI vogliamo abolire:
1. - Tutte le tinte neutre, "carine", sbiadite, fantasia, semioscure e umilianti.
2. - Tutte le tinte e le foggie pedanti, professorali e teutoniche. I disegni a righe, a quadretti, a puntini diplomatici.
3. - I vestiti da lutto, nemmeno adatti per i becchini. Le morti eroiche non devono essere compiante, ma ricordate con vestiti rossi.
4. - L'equilibrio mediocrista, il cosidetto buon gusto e la cosidetta armonia di tinte e di forme, che frenano gli entusiasmi e rallentano il passo.
5. - La simmetria del taglio, le linee statiche, che stancano, deprimono, contristano, legano i muscoli; l'uniformita' di goffi risvolti e tutte le cincischiature. I bottoni inutili. I colletti e i polsini inamidati.
...

Gli abiti futuristi saranno dunque:
1. - Aggressivi, tali da moltiplicare il coraggio dei forti e da sconvolgere la sensibilita' dei vili.
2. - Agilizzanti, cioe' tali da aumentare la flessuosita' del corpo e da favorirne lo slancio nella lotta, nel passo di corsa o di carica.
3. - Dinamici, pei disegni e i colori dinamici delle stoffe, (triangoli, coni, spirali, ellissi, circoli) che ispirino l'amore del pericolo, della velocita' e dell'assalto, l'odio della pace e dell'immobilita'.
4. - Semplici e comodi, cioe' facili a mettersi e togliersi, che ben si prestino per puntare il fucile, guadare i fiumi e lanciarsi a nuoto.
5. - Igienici, cioe' tagliati in modo che ogni punto della pelle possa respirare nelle lunghe marcie e nelle salite faticose.
6. - Gioiosi. Stoffe di colori e iridescenze entusiasmanti. Impiegare i colori muscolari, violettissimi, rossissimi, turchinissimi, verdissimi, gialloni, arancioooni, vermiglioni.
7. - Illuminanti. Stoffe fosforescenti, che possono accendere la temerita' in un'assemblea di paurosi, spandere luce intorno quando piove, e correggere il grigiore del crepuscolo nelle vie e nei nervi.
8. - Volitivi. Disegni e colori violenti, imperiosi e impetuosi come comandi sul campo di battaglia.
9. - Asimmetrici. Per esempio, l'estremita' delle maniche e il davanti della giacca saranno a destra rotondi, a sinistra quadrati. Geniali controattacchi di linee.
10. - Di breve durata, per rinnovare incessantemente il godimento e l'animazione irruente del corpo.
11. - Variabili, per mezzo dei modificanti (applicazioni di stoffa, di ampiezza, spessori, disegni e colori diversi) da disporre quando si voglia e dove si voglia, su qualsiasi punto del vestito, mediante bottoni pneumatici.
..."














Prima che si apra il paracadute

Tullio Crali, 1939-40

Tuesday, January 11, 2005

Cena.

Cena "Sotto la Mole", Torino.

Sulla Mole, installazione con la successione di Fibonacci, "Il volo dei numeri" di Mario Merz.

Zuppa di carciofi con pezzetti di pancetta.
Assaggio di formaggi.
Birra Pedavena.

Il giorno dopo mi capita di leggere, sul Corriere della Sera (sezione Industria, pag. 27), questo articolo di Mario Gerevini sulla birra Pedavena:

"Heineken chiude in Veneto. Ed e' rivolta"

"Petizioni, striscioni, parlamentari, il vescovo, i sindacalisti, il sito web: tutti contro la chiusura della Birreria Pedavena. Che cosa e' successo di tanto importante in un paesino vicino a Feltre (Belluno) da aver messo d'accordo una sessantina di parlamentari di tutti gli schieramenti, da aver convinto il vescovo, il presidente della Regione, Savino Pezzotta e altri 40 mila a firmare una petizione, da aver dato origine a un sito Internet visitato da oltre 300 mila navigatori, provocato interrogazioni parlamentari in Italia e in Europa, striscioni agli stadi di rugby e una sollevazione popolare per la difesa delle radici culturali?
E'successo che la Heineken, la multinazionale della birra, ha deciso di chiudere la Birreria Pedavena.
Il motivo? Le classiche e legittime logiche economiche e produttive di un grande gruppo. Solo che quella non e' una birreria qualsiasi, e' il cuore e il simbolo di un territorio. A Pedavena si fa birra speciale (premiata a livello mondiale) da 107 anni, c'e' una tradizione di grandi maestri birrai, lo stabilimento produce birre di nicchia, l'immenso ristorante ha 600 mila clienti all'anno ed e' la piu' grande birreria italiana (360 mila litri annui venduti) e una delle prime in Europa. Un paese e' nato e cresciuto intorno ad essa. Dopo l'annuncio di settembre (stop produttivo entro l'anno), Heineken ha concesso una proroga a luglio e un mese fa e' stato raggiunto un accordo sui circa 100 dipendenti.
Ma nel frattempo la macchina della protesta e' cresciuta a dismisura. Contro la chiusura del sito sono state raccolte 17 mila firme su carta, tra cui quelle di decine di parlamentari (tutti i veneti compreso il presidente della Regione Galan), del vescovo di Belluno, industriali e sindacalisti (Pezzotta, leader Cisl). E poi 23 mila sottoscrizioni su Internet. Tutti vogliono che a Pedavena si continui a produrre birra, molti temono che Heineken giochi a carte coperte per poi vendere a pezzi (ristorante, immobili e il grande parco). Dice Celeste Bortoluzzi, presidente degli industriali di Belluno: «Vendono? E allora ci dicano una volta per tutte quali sono le condizioni perche' questo non si e' ancora capito. Gli interessati ci sono». Italo Sandi, parlamentare Ds: «Spero che Heineken colga l'importanza di questo grande movimento trasversale». Il sindaco di Pedavena, Franco Zaetta: «Giocano una partita ambigua, dissuadono con pretesti i potenziali interessati ma sappia la Heineken che qui si faceva birra prima di loro e si fara' anche dopo». Sul sito della protesta (www.birreriapedavena.info) c'e' gia' chi arriva a proporre il boicottaggio dei prodotti Heineken. E loro, i «cattivi», cosa dicono? «La nostra volonta' - spiega il portavoce della multinazionale - e' vendere, anche a un concorrente, non ci sono preclusioni, ma finora non abbiamo ricevuto offerte concrete»."

Monday, January 10, 2005

Stringati.

"Ogni cosa in natura si fa per la sua linea piu' breve".
Leonardo da Vinci.

Crumley.

Ho finito "L'ultimo vero bacio" di James Crumley. Te lo puoi leggere.

Crudo, laconico nel senso di spartano, con una magistrale descrizione di Fireball Roberts, il bulldog alcolizzato che, essendo un cane, non dice una parola e rappresenta quindi l'acme dell'essenzialita'.
In alcuni momenti ricorda Chandler, anzi nel finale c'e' un'ambientazione analoga proprio ad un romanzo di Chandler. Scopri tu quale.

Se vuoi altre indicazioni su Crumley, leggi due articoli del Corriere della Sera.
9 dicembre, 2004, Sezione: varie, titolo "Crumley: il noir e' l'arte dei cattivi americani". Grazie a quest'articolo ho deciso di leggere il libro.
13 novembre, 2002, Sezione: varie, titolo "Crumley, viaggio all'inferno di un ex detective".
Non ti allego i link perche', sul sito del Corriere della Sera, e' possibile consultare gratuitamente on line soltanto gli articoli delle ultime due settimane.

"Che cosa sarai da grande?"
"Piu' vecchio."

L'anno dell'uragano.

Ho finito "L'anno dell'uragano" di Joe Lansdale, ambientato nel Texas di primo novecento, nei giorni del famoso uragano che distrusse Galveston.

Edito da Fanucci, la stessa casa editrice che ha pubblicato Philip K. Dick.

C'erano recensioni su "Il Falcone Maltese" (numero 1, edizione Ottobre-Novembre-Dicembre 2004) e su "Rolling Stone" (che ho deciso di non comprare piu' perche' tratta, costantemente in tutti i numeri, G.W. Bush da minorato e Micheal Moore da genio, ma questa e' un'altra faccenda).

Per quanto riguarda il libro, come al solito, quando se parla troppo vuol dire che piace a troppi e, come diceva Wilde, "quando tutti sono d'accordo con me mi sembra sempre di essere nel torto".

Il libro e' onesto, breve, anche se secondo me c'entra poco con il noir. Vedi tu.

Derek Raimond.

Rimane valida l'indicazione di leggere "Come i vivono i morti" (edizioni "Meridiano Zero"), a mio parere il miglior romanzo di Derek Raymond.

Solo quando ho letto Dostoevskij ("Delitto e Castigo") ho provato quelle sensazioni.

Tra l'altro, il nome Derek Raymond e' uno pseudonimo; ti riporto lo stralcio di un'intervista dove racconta perche' ha deciso di chiamarsi cosi' (nell'intervista viene descritto, tra l'altro, come un tipo non molto espansivo, in linea con la laconicita' a te tanto cara):

I.: "Qui a Londra, dove ha ottenuto una certa notorieta', si parla ancora di lei sulla stampa come Derek Raymond. Perche'?"

D. R.: "Capita che io non sia l'unico autore di romanzi polizieschi a chiamarsi Robin Cook. Ce n'e' un altro, un americano. A un certo momento, io non avevo scritto niente da parecchio, il mio editore mi ha spinto a prendere uno pseudonimo. E ho scelto i nomi dei miei due amici preferiti, Derek, Raymond, che purtroppo oggi sono morti.

I.: "L'altro Robin Cook, "chirurgo di formazione" secondo le quarte pagine di copertina, e' un autore di "thriller medici" che vanno piuttosto bene. Ha letto qualcuno dei suoi libri?

D. R.: "Si', uno solo. So che vende molto negli aeroporti. Non ricordo il titolo che ho letto. Mi ricordo soprattutto dell'amica che me l'ha dato dicendo "Ecco quello che dovresti scrivere, ecco uno scrittore" ....

Ti allego il link ad una sua intervista, vale la pena di leggerla.

Intervista a Derek Raymond.

Thursday, January 06, 2005

Laconici

Io ed il Comandante siamo laconici ovvero spartani.

"Laconico, riferito al parlare e allo scrivere, significa di poche parole, stringato fino a risultare eccessivamente breve: risposta laconica, uomo laconico. Il termine deriva dal latino Laconicus, mediate a sua volta dal greco Lakonikos, 'della Laconia, dei Laconi'. E poiche la Laconia, regione del Peloponneso, aveva in Sparta il suo centro principale, ecco che laconico ha assunto il significato di conciso, succinto, come usavano essere gli spartani."

"[...] Secondo la tradizione gli abitanti di Sparta hanno uno speciale modo di correlarsi con altri: essi appaiono costantemente caratterizzati da una grande sicurezza in se stessi, che si traduce in un approccio comunicativo aggressivo, senza possibilita' di replica da parte dell’interlocutore. Le poche, essenziali parole sono lo specchio della loro attitudine a tenere sotto controllo ogni situazione, della capacita' di elaborare strategie adatte alle diverse occasioni. Il discorso conciso, spesso sentenzioso e comunque sempre di grande vigore comunicativo, e' certo uno degli elementi significativi che coopera a creare l’immagine esemplare degli
spartani, di tutti gli spartani, uomini e donne, illustri o anonimi. La fortuna del modello laconico ha fatto si' che la prassi comunicativa propria di Sparta arcaica (VII sec. a.C) assumesse nel tempo i modi e le forme della stilizzazione letteraria, dando origine alla leggenda di Sparta."

Saturday, January 01, 2005

Ricetta del parrozzo.

3 mandorle amare oppure un paio di gocce di essenza di mandorla amara.
200 grammi di mandorle tritate con buccia.
150 grammi di semolino Barilla.
250 grammi di zucchero.
6 uova intere.
200 grammi di cioccolato fondente piu' una noce di burro piccola.

Procedimento.
Montare i sei albumi a neve con frusta elettrica e un pizzico di sale.
A parte, sbattere i rossi d’uovo con lo zucchero; a questi unire il semolino, le mandorle e gli albumi e girare fino a quando si amalgamano.
Mettere il contenuto in uno stampo di alluminio molto imburrato e spolverizzato di farina.
Mettere nel forno a 180 gradi per 45 minuti circa; per verificare la cottura, infilare il coltello nell’impasto; quando la lama del coltello e' asciutta, togliere dal forno.
Far raffreddare e togliere dallo stampo rovesciandolo.
A parte, a bagnomaria, scogliere il cioccolato e la noce di burro; ricoprire il parrozzo con una spatola.

Il rame.

Rocio: "Ma quel tubo non diventa troppo caldo in mezzo al fuoco?"
Bandito: " E' di rame. Il rame non conduce."
Comandante: "L'asino t'ha fregato solo per le orecchie".
 
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