Thursday, December 29, 2005

La strana coppia.

Il Corriere della Sera di oggi riporta a pagina 15, nella sezione Esteri, la notizia che Bob Geldof ha accettato di diventare consigliere del partito conservatore inglese sulle questioni della poverta' e della globalizzazione.

A margine viene inoltre riportata un'affermazione di stima che Bob Geldof espresse nei confronti dell'approccio posto in essere da parte del presidente Bush per risolvere i problemi dell'Africa.

Ripescando l'articolo del 2003 dal Washington Times, si legge:

"You'll think I'm off my trolley when I say this, but the Bush administration is the most radical, in a positive sense, in the approach to Africa since Kennedy".

Inoltre, nella stessa intervista, si riporta che Geldof, qualche mese prima, nel maggio 2003, aveva dichiarato che: "Mr. Bush is far more committed than Mr. Clinton to fighting AIDS and famine on the continent".

(The Washington Times, 7 luglio 2003).

Spuntato il primo dente.

Oggi ricorre il primo compleanno di www.letsfindthebar.com (diventato dal 19 luglio 2006 Let's find the bar).

Wednesday, December 28, 2005

Cena.

Cena al ristorante Villa Elena, Sulmona.
Zuppa di ceci e funghi.
Pizza margherita.

Pranzo.

Pranzo al Ristorante Caldora, Pacentro.
Prosciutto tagliato a mano, salsiccia di fegato, ricotta fresca.
Gnocchetti al ragu' di capriolo con peperone dolce.

Tuesday, December 27, 2005

Panorama su Hammett.

Da Panorama del 27 dicembre 2005, sezione Cultura, pag. 158.

Recensione del libro "Il mistero di Dashiell Hammett", di Danilo Gallo, e/o, 104 pagine, 14 euro.

"Il Caso. Alcol e tante donne ma scrittore severo", di Roberto Barbolini.

"Ci sono un paio di "guest star", in questa scorrevole biografia di Danilo Gallo sul creatore di Sam Spade e del Continental Op. Uno e' Joe Gores, che col suo romanzo su Hammett detective ispiro' il film di Wim Wenders "Hammett - Indagatore a Chinatown". L'altro e' un capofila come James Ellroy che, intervistato da Gallo, riconosce il proprio debito verso l'autore del "Falco Maltese", ma poi lo definisce un tipo "introverso" e "incline a compiangersi". Perche' Hammett, dopo una straordinaria stagione creativa, smise di scrivere? Ellroy non ha dubbi: "Era un debole e non c'e' altro da dire".
Le cose sono piu' complesse. E questa biografia lo dimostra ripercorrendo la parabola del grande Dash, detective dell'agenzia Pinkerton e maestro dell'hard boiled, patriota e comunista perseguitato dal maccartismo, scrittore rigoroso e uomo dissipato, che cercava nell'alcol e nelle donne un impossibile antidoto alla tubercolosi.
Hammett era in realta' uno stoico. Una dozzina d'anni gli bastarono per diventare anche un grande scrittore, sdoganando un intero genere letterario. Il resto e' silenzio. Alla faccia degli eredi invidiosi."

Il Foglio sul PIL.

In relazione alla confutazione dello statement "Gli italiani stanno diventando poveri." (del 17-12-2005), aggiungo anche l'editoriale di oggi del Foglio.

"2005 in cifre, belle e brutte. Ci sono numeri strombazzati (l'inflazione) e dati sottaciuti (il nuovo pil)."

"Ci sono numeri strombazzati e dati sottaciuti. A fine anno si scopre, ad esempio, che le famiglie hanno dovuto subire rincari del 5,1 per cento (cifre di un dipartimento del Tesoro) nel settore dei prezzi liberalizzati. Si dice che l'Italia sia in declino, ma poi si constata che gli italiani consumano di piu'. L'Istat, inoltre, ha proceduto ad revisione del prodotto nazionale, il pil, fra il 1992 e il 2000, cha ha comportato un suo aumento del 2 per cento. In parte cio' e' dovuto al calcolo dei servizi finanziari delle famiglie, prima ignorati, che - secondo i criteri statistici europei - vanno considerati. In parte l'aumento dipende anche da una migliore valutazione della dinamica delle costruzioni, che ha portato a rilevarne un tasso di crescita molto maggiore di quello precedente, con effetti particolarmente consistenti per il volume di investimenti.

Queste rettifiche, riferite soltanto a pochi settori, e soltanto fino al 2000, confermano quanto piu' volte scritto dal Foglio sulla sottostima del nostro pil. Esse sono passate sotto silenzio dalla grande stampa, forse perche' si e' pensato che che la loro modesta entita' non cambi sostanzialmente il quadro dell'economia italiana. Ma cio' e' errato. Infatti, se - come sembra logico assumere - questa rivalutazione si ripercuotera' anche sul pil del 2005 e del 2006 per un 2 per cento (e vi sono buone ragioni per ritenere che la rettifica fara' emergere un'altra quota di aumento del pil delle costruzioni), la prima conseguenza sara' che il rapporto debito/pil nel 2006 non sara' del 107,4 per cento, come stima il nostro governo, ma del 105,3. E nell'ipotesi che la rettifica del quinquennio 2001-2005 che sara' pubblicata a marzo, comporti un altro 1-2 per cento di incremento del pil, il rapporto debito/pil scenderebbe ulteriormente al 104,3-103,3. Molto vicino a quella quota 100 che il governo uscente, con una politica di maggior contenimento della crescita disordinata della spesa corrente e con maggiori privatizzazioni, avrebbe potuto presentare agli elettori.
Anche il peso della pressione fiscale e' destinato a mutare, con la rettifica del 2 per cento. Nel 2006, secondo le stime del documento previsionale e programmatico, doveva essere il 40,3 per cento, contro il 41,3 per cento del 2005. Ma considerando la rettifica del pil nel 2006 risulterebbe del 39,5 per cento. Si realizzerebbe cosi' uno dei principali obiettivi del programma di questa legislatura, quello di portare la pressione fiscale verso il 39 per cento."

Thursday, December 22, 2005

Radici.

Da Corriere della Sera Magazine, pag. 122.

"Quanto a radici, da queste parti andate sul sicuro: la tradizione tiene bene, anche nelle case. Eppure, se c'e' una zona dove l'enogastronomia sta facendo progressi rapidissimi e' proprio quella intorno ad "Abruzzo e Molise", a cui e' dedicato il prossimo volume della Grande cucina regionale (6,90 Euro, giovedi' 29 con il Corriere Magazine). "Cerchiamo ancora di rispettare riti e stagioni", spiega Peppino Tinari, chef patron del Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti, tel. 0871.809319). Per intendersi, il filone piu' saldo e' sempre quello agropastorale: ovini, caprini, cacciagione, formaggi. "Pero' ci stiamo evolvendo". Come? "Cotture piu' leggere e miglioramento delle materie prime: il nostro olio extravergine, per dire, e' molto migliore di quello di dieci anni fa; lo zafferano e' diventato un gioiello; il vino ha fatto un salto notevole". Sintesi: "Restiamo pastori, ma con una certa cultura del territorio". Come quella che lui stesso sfodera nella chitarrina al pomodoro fresco con erbette aromatiche, una delle ricette d'autore del libro. Buone anche nelle feste natalizie, chiaro. Ma il menu' canonico d'Abruzzo, per Natale, prevede altro: "Brodo col cardo, nato come zuppa povera e che nel tempo si e' arricchito con pizze rustiche e polpettine. Poi, laganelle con un ragu' di vitello, cotto almeno tre ore in un tegame di terracotta. Cappone. E, per dolce, torrone con fichi e calcionetti ripieni". Di che? "Noci, cioccolata, marmellata d'uva, ceci o castagne bollite, mosto cotto e buccia d'arancia grattugiata". Buon digestione. E buon Natale."

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Chitarrina al pomodoro fresco ed erbette aromatiche del Parco della Maiella.

Ingredienti per 4 persone:
250 g. di farina 00 rinforzata,
4 uova,
sale,
600 g. di pomodoro a filetti,
1 spicchio di aglio rosso di Sulmona,
1 manciata di erbe aromatiche tritate,
prezzemolo,
olio extravergine di oliva,
foglioline di basilico e prezzemolo fritte per guarnire.

Disponete la farina con una presa di sale a fontana sulla spianatoia e rompetevi al centro le uova. Lavorate la pasta fino ad ottenere un composto ben amalgamato, quindi avvolgete l'impasto nella pellicola trasparente e ponetelo in frigo per mezz'ora. Al termine, servendovi di una matterello, spianate l'impasto fino a ottenere una sfoglia di 2 mm di spessore. Ricavate diversi rettangoli di dimensione inferiore ai fili della chitarra; appoggiateli sui fili e fatevi scorrere sopra il matterello fino a tagliare la pasta (in alternativa stendete la pasta con la macchinetta e passatela alla taglierina). Sistemate la pasta su un vassoio e copritelo con una canovaccio. Fate scaldare in una piccola casseruola 1 dl di olio e lo spicchio di aglio schiacciato; fatelo dorare poi toglietelo e aggiungete il trito di erbe e i filetti di pomodoro; aggiustate il sale e fate cuocere per 10 minuti. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e fatela saltare insieme alla pasta per poco tempo per evitare un eccessivo assorbimento del condimento. Servite subito guarnendo il piatto con prezzemolo e basilico fritti.

Saturday, December 17, 2005

Verita' assoluta: gli italiani stanno diventando poveri (sic!)

Fatti:

1.
Indice dei prezzi al consumo, fonte Istat; periodo di riferimento: Settembre 05. Dati diffusi il: 14 ottobre 2005.

"Le rilevazioni correnti sui prezzi al consumo svolte dall'Istituto nazionale di statistica danno luogo ad un sistema di indici costituito da:
- indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' (NIC);
- indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati(FOI);
- indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell'Ue (IPCA).

Ai sensi della legge 5.2.1992, n. 81, i due indici nazionali, espressi entrambi in base 1995=100, sono calcolati anche al netto dei consumi dei tabacchi.

Nel mese di settembre 2005 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita' comprensivo dei tabacchi e' stato pari a 127.7, registrando una variazione nulla rispetto al mese di agosto 2005 e una variazione di piu' 2.0 % rispetto allo stesso mese dell'anno precedente; al netto dei tabacchi l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita', pari a 127.3, ha presentato nel mese di settembre 2005 una variazione congiunturale nulla e una variazione tendenziale di piu' 1.8 %."

Si confrontino i dati esposti, relativi ai prezzi al consumo, con quelli riportati di seguito, relativi alle retribuzioni.

Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro; periodo di riferimento: Settembre 05. Dati diffusi il: 26 ottobre 2005.
"Alla fine di settembre 2005 i contratti collettivi nazionali di lavoro, per i quali e' in vigore la parte economica, riguardano il 58.7 % degli occupati dipendenti rilevati in occasione del ribasamento degli indici (dicembre 2000); ad essi corrisponde una quota pari al 59.1 % del monte retributivo osservato.
Nel mese di settembre 2005 l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie, con base dicembre 2000=100, risulta pari a 113.4, con una variazione di piu'
0.3 % rispetto al valore del mese precedente e un incremento del 3.1 % rispetto a settembre 2004. L'aumento registrato nel periodo gennaio-settembre 2005, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, e' del 3.3 %."


La giusta obiezione relativa alla non confrontabilita' degli indici perche' riferiti ad anni base diversi (1995 per IPC e 2000 per retribuzioni) credo possa essere rigettata sulla base del seguente ragionamento.

Obiezione: nell'arco temporale compreso tra il primo anno base (1995) ed il secondo anno base (2000), ci sono state variazioni dell'indice dei prezzi al consumo che lo hanno portato ad una valore molto diverso dalla sua base, per esempio 150; pertanto, l'1.8% di 150 e' maggiore dell'1.8 % di 100 (in tale ipotesi si e' assunto un aumento costante dell'IPC dell'8% per anno (!!) dal 1995 al 2000, variazione che porterebbe l'indice da 100 a 146 circa).

Tuttavia, anche assumendo tale ipotesi, vediamo che il confronto tra IPC e indice delle retribuzioni e' sempre a favore di quest'ultimo:

IPC: 1.80% di 150 = 2.7
Retribuzioni: 3.3% di 100 (assumendo che la base 100 del 2000 sia sempre rimasta stabile e non sia mai cresciuta) = 3.3.


2.

In riferimento ad un ampio articolo del Corriere della Sera, del 1° giugno 2005, dedicato ai conti pubblici dell'Italia, compare una sezione intitolata: "Censis: piu' ricchezza ma per pochi."
Si puo' effettuare un breve confronto tra alcuni passi dell'articolo e la fonte ("Gli italiani tra patrimonio e reddito. Come e quanto ci siamo patrimonializzati", Roma, 1 giugno 2005, scaricabile direttamente dal sito del Censis):

a.
Innanzitutto il titolo dell'articolo del Corriere della Sera: "piu' ricchezza ma per pochi".
Se leggo bene, per me significa: "la ricchezza e' aumentata solo per i piu' ricchi, ma non per le altre classi di reddito".
Nel rapporto Censis, traspare, a mio parere, qualcosa di diverso (riporto direttamente la fonte):
"Negli ultimi dieci anni la quota di patrimonio totale detenuta dal 5% delle famiglie piu' ricche in Italia e' passata dal 27% al 32% della ricchezza totale, indicando un fenomeno di concentrazione dei patrimoni. ... la creazione di nuove rendite e l’irrobustimento dei patrimoni familiari, in sostanza non riguarda tutti in eguale misura, ma e' molto piu' accentuato negli strati sociali caratterizzati gia' da elevati livelli di reddito."

b.
Passiamo poi alla prima frase dell'articolo, secca come una sentenza:
"Patrimoni in crescita, ma solo per poche famiglie."
Se leggo bene, per me significa: "solo i patrimoni di poche famiglie sono aumentati; i patrimoni della maggior parte delle famiglie non sono aumentati".
Nel rapporto Censis, traspare, a mio parere, qualcosa di diverso (anche in questo caso riporto direttamente la fonte):
"a) tra la fine degli anni ‘90 e oggi si e' registrato un consistente aumento delle attivita' finanziarie in possesso delle famiglie italiane..."
"b) il saldo tra attivita' finanziarie e passivita' (debiti delle famiglie) risulta sempre positivo ..."

c.
Un'ultima pignoleria:
Nell'articolo si legge: "L'incremento piu' accentuato delle attivita' finanziarie detenute dai nuclei familiari si e' registrato tra il 2002 e il 2003 (+6%)".
La fonte riporta: "... una prima forte accelerazione delle attivita' finanziarie detenute dalle famiglie si e' registrata tra il 2001 e il 2002 (+6%).... Ancora piu' forte l’accelerazione tra il 2003 e il 2004 (+8,8%)".

Wednesday, December 14, 2005

The grifters.

Finito di leggere "I truffatori" (titolo originale "The grifters"), di Jim Thompson.
Thompson piu' maturo e cinico, campo ridotto di azione, meno spazio a personaggi strampalati, presenza di brevi considerazioni dei personaggi riconducibili alle sue idee personali.

Thursday, December 08, 2005

No direction home.

Visto "No direction home", il documentario di Scorsese su Bob Dylan.

Non mi soprendo quando Dylan dice che "A Hard Rain's A-Gonna Fall" non voleva rappresentare alcun monito contro il fallout nucleare, anzi forse non sapeva bene neanche lui quale fosse il significato di quella canzone. Si sarebbe divertito a sentire quello che i critici avrebbero detto in proposito.

"It's not atomic rain, it's just a hard rain."

Eppure una generazione di persone l'ha eletta a proprio slogan, l'ha strumentalizzata durante la guerra fredda e la crisi missilistica con Cuba.

Ecco che cosa dice ancora oggi James G. Blight, Professor of International Relations (Research) at Brown University's Watson Institute for International Studies:

"On the evening of October 26, 1962, a young 22-year-old man for Minnesota was holed up in a basement apartment in Greenwich Village owned by the folksinger, Dave Van Ronk. He was known as Bob Zimmerman, but by that time had preferred the name Bob Dylan. And that night, Bob Dylan wrote a song called "Hard Rain-- A Hard Rain’s A-Gonna Fall". A hard rain of missiles, a hard rain of atmospheric fallout."

(Da: "On the Brink: The Cuban Missile Crisis", with Arthur M. Schlesinger Jr., Theodore Sorensen, Sergei Khrushchev and Josefina Vidal; Moderated by James G. Blight and Introduced by Caroline Kennedy, John F. Kennedy Library and Foundation, October 20, 2002. Fonte: JFK Library).

Per inciso, James G. Blight, insieme a Janet M. Lang, "served as principal, substantive advisors to Morris and McNamara, throughout the planning, production, and premiers" di "The Fog of War" (Fonte: Watson Institute) (su "The fog of War" vedi post del 2005/11/24).

Non ci si puo' fidare proprio di nessuno, tantomeno delle relazioni implicite.

Monday, December 05, 2005

Bocuse.

Dal Corriere della Sera di oggi, pagina 23.

"Rinnego la nouvelle cuisine. E' una rivoluzione tradita".
Memorie di Paul Bocuse, 80 anni, lo chef che ha cambiato le regole in tavola "Non credo a mini porzioni in maxi piatti. Il segreto? L' amore delle donne".

"Quando mio padre ottenne la prima stella, nel 1958, la gente non veniva al ristorante per mangiare le tende. Quando la Michelin ci diede la seconda, c'erano ancora tovaglie di carta e il bagno era in cortile."

Per restare in tema, aggiungo una nota di Raspelli su Gualtiero Marchesi: "un bicchierino di incomprensibile inutile mousse di melanzane apre i cortesi assaggini pre antipasto".
 
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