Tuesday, January 23, 2018

Gallery: Harry E. Kane


When Harry met Teddy: “As a striker you have got to score goals”.
It was the advice that Teddy gave to Harry.
Teddy is Sheringham.
Harry is Kane. Hurricane. Nome omen.
Harry followed Teddy’s advice. Literally.


That's the reason why we have Harry - after Alan - in our gallery: Harry broke Alan’s record for the most goals in a calendar year. A tribute to Harry, who met Pochettino instead of Sally.


Alan commented the new record with his style, paying a homage to Harry: “If I wanted anyone to overhaul my total [i.e. 260 goals in England's top division] it would be a young English striker”.


Harry Kane is young (he is only 24) and English, very English (his 2nd name is Edward!).
By the way, he has no visible tattoos, no fashion hairstyle, no nightclubbing, he is only 24 but he already has a daughter: a serious man. Like Alan.
Quoting Mario Puzo: “A man who doesn't spend time with his family can never be a real man”.


But Alan said something more, something which claims respect for his past choices as a man, the proud son of the working class.


Alan poses the accent on himself, on his unique feature in the football circus based on money: the courage to refuse: “If they [i.e. the Spurs] don’t win anything in the next two years, Kane could have a big decision to make and there will be no lack of suitors with big money wanting him”.


Alan sent a subconscious message to Harry.
Dear Harry, if you really want to compete with me for the 1st position in English strikers’ ranking, please have in mind the following: I was able to refuse Manchester United (and - notwithstanding I didn’t play for a big team - I scored 260 goals), now what about you and the Real Madrid bells?


Real Madrid stays at the window... and Alan as well, launching his challenge to be still remembered as the highest prolific Engish striker.

Sunday, January 21, 2018

Cose che non resteranno

Clifford Orr: La casa sulla scogliera.

Un giallo classico molto valido ed onesto, con tutte le componenti al posto giusto: il maggiordomo, case doppelgänger, una piantina, la cerchia dei possibili sospetti riuniti nella stessa stanza, tanto esercizio di logica.
Di lunghezza giusta, il che non guasta.
E con sostanziale rispetto delle regole del romanzo poliziesco.
Però gli manca qualcosina, o meglio la partenza è eccellente, Spider Meech e tutto il resto, ma poi non mantiene le attese.
Citando Sick Boy: "ad un certo punto ce l'hai...poi lo perdi".



 

Faulty logic

Articolo de La Gazzetta Sportiva di domenica 14 gennaio 2018, al titolo "Milan di corsa verso la rinascita. Gattuso e sudore: tutto un altro stile": in sostanza, il Milan non rende perchè corre poco.


Ora questa "faulty logic" (vince chi corre di più) è generamente un luogo comune. Esistono eccezioni, ma nel calcio moderno "Meglio far correre la palla: lei non suda" (Roberto Baggio).


Faccio solo due esempi:


1)
Lo stesso articolo de La Gazzetta inserisce nell'articolo un prospetto contenente la media dei km percorsi nei precedenti 3 turni di campionato.
Purtroppo manca l'esito di tanta corsa, ma è facile effettuare il calcolo: le dieci squadre che corrono di più (che chiameremo Run+) hanno avuto una media di 4.1 punti nelle ultime 3 partite, mentre le dieci squadre che corrono meno (Run-) hanno avuto una medi di 4.2 punti. Quindi, non c'è differenza, in media.
Ma se prendiamo le prime 5 squadre con R+ (Inter, Fiorentina, Bologna, Chievo, Milan) e le ultime 5 squadre con R- (Juventus, Torino, Atalanta, Spal, Sampdoria), allora la differenza c'è: 3 punti di media per R+ ma ben 4.8 punti per R-.
Peraltro, sebbene sia un dato qualitativo, si dice un gran bene del gioco di Atalanta e Sampdoria.


2)
Se prendiamo le migliori squadre in Europa, idealmente quelle che hanno avuto accesso agli ottavi di finale di Champions League, è facile indivinare la squadra che corre meno di tutte: sì, esatto, il Barcelona FC, che nelle 6 partite della fase eliminatoria, ha fatto registrare un totale di 620 Km percorsi (103.3 di media a partita).
La altre? 661 Km in media, che fanno 6.8 Km più del Barca in media per ciascuna delle 6 partite eliminatorie.
E non è un caso, anzi amplificano una evidenza: nella Champions del 2016, il Barca corse 110.5 Km per partita, contro una media delle altre di 112 Km.




Ultima notazione: l'articolo citato viene dopo l'articolo di apertura con intervista di Arrigo Sacchi.
Sacchi, che diceva al prezioso Angelo Colombo: "Fare pressing non significa correre tanto, significa correre bene".

 
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