Tuesday, February 28, 2006

Cena.

Cena al Caffe' San Tommaso 10 Lavazza, Via San Tommaso 10, Torino.

Cortese assaggino preantipasto: fois gras.
Tagliatelle con carciofi.
Coniglio al pesto con tortino di patate.
Carpaccio di ananas (con frutti di bosco) con gelato al fior di latte.
Birra Menabrea.
Lagavulin.

Monday, February 27, 2006

Cena.

Cena al ristorante L'Agrifoglio, Torino.

Zuppa di orzo e fagioli.
Stracotto di vitello con verdure e contorno di polenta.
Budino al cioccolato Gobino, spolverato con cacao, con cuore di gianduia.
Colvecchio Syrah 1999. Castello Banfi. Montalcino.
Ardbeg.

Tuesday, February 21, 2006

Cena.

Cena al Ristorante La Badessa, a Torino.

Zuppa di ceci con erbe selvatiche.
Agnello all'antica con boulette di patate e carciofi al vapore e olio ligure.
Zabaione al vino di Malaga.
Birra Nastro Azzurro.

AMBO / B = 1.75
Componenti:
A = 0.75
M = 0.25
B = 0.50
O = 0.25

Saturday, February 18, 2006

Cena.

Cena alla Trattoria Madonnina, Milano.

Tipico locale per studenti universitari, sembra veramente un'osteria anni '50.

Tagliatelle al ragu di salsiccia.
Riso con verdure.
Cervo in umido con polenta.
Spada su letto di insalata.
Birra Amarcord, tipologia "E Figoun".

Il tutto a meta' con Patrizia (lei dice che avrebbe cucinato meglio).

E ho pagato piu' di Lungo la notte.

AMBO/B = 1.50
Componenti:
A = 0.50
M = 0.25
B = 0.25
O = 0.50

Tuesday, February 14, 2006

Guilty!

Vittorio Feltri e' stato condannato a 18 mesi per un reato d'opinione: la diffamazione del senatore Ds Gerardo Chiaromonte.
Mi domando:

1. Nel prossimo "Freedom of the Press Survey", questa condanna fara' perdere altre posizioni all'Italia, consolidando la posizione di paese "partly free", e si dira' che la colpa e' del governo Berlusconi?

2. Feltri sarebbe ora degno di essere idealmente invitato alla trasmissione Rockpolitik, privilegio riservato si' a Santoro, ma non a Lino Jannuzzi che pure e' stato condannato per diffamazione a mezzo stampa?

3. Il sito di Reporters sans frontiers riporta il giorno 14 febbraio la notizia relativa alla multa comminata a Mediaset: "Berlusconi has been monopolising TV screens since the start of the year, giving him a serious advantage in the legislative race. His group, Mediaset, was ordered by the Italian communications watchdog on 9 February 2006 to pay a 150,000-euro fine for exceeding his airtime."

E la notizia della condanna di Feltri?

I sondaggi del Caimano.

Dal sito di Repubblica di oggi, all'interno dell'articolo "Psb, quanti sondaggi discussi. Per chi partecipa, anche gadget":
"Subito dopo l'annuncio di Berlusconi, nella redazione di Repubblica.it sono arrivate numerose le e-mail di lettori contenenti segnalazioni sulla Psb. Molti hanno sottolineato anche il discutibile metodo usato dalla societa' per reclutare la sua popolazione campione: i volontari che accettano di sottoporsi ai questionari possono ricevere premi e gadget."

Leggendo, non colgo il nesso tra discutibilita' del metodo e premi.

Intelleggendo, tuttavia, dovrei forse chiedermi: il metodo e' discutibile perche', ricevendo un premio, si e' piu' orientati a votare la Casa delle Liberta'? Che vorrebbe dire, d'altra parte, che non ricevendolo si e' piu' propensi a votare per l'Unione? Mah.


Per completezza, a proposito della Psb.

La Psb (ossia Penn, Schoen and Berland Associates, Inc.) ha avuto tra i principali clienti, in ambito politico, Bill Clinton e Hillary Clinton, cui ha fornito strategic advisory.
In relazione a tali incarichi, l'American Association of Political Consultants ha riconosciuto a Penn il premio "Pollster of the Year" nel 1996 (presidenziali di Bill Cliton) e nel 2001 (Senato dello Stato di New York per Hillary Clinton).
Lo scorso anno la Psb ha ricevuto l'"Honorable Mention" per il premio "Best Non-Broadcast Video 2005", grazie al viedo "Promise Preview" realizzato per il New Democrat Network.
Time ha definito la Psb "Masters of Message."
L'AAPC e' riconosciuta l'associazione di maggiore prestigio nella sua categoria.
Il Board of Directors ("founded in 1969", "bipartisan organization of political professionals") e' attualmente formato da 12 repubblicani e 12 democratici.

Friday, February 10, 2006

Cena.

Cena presso l'Azienda Agrituristica "La Fonte", Contrada Fonte Luca 34, Mosciano Sant'Angelo (Teramo).

Antipasti: prosciutto, salam, lonza, pecorino con le noci.
Assaggi di primi: chiatarrina con ragu' di carne, tagliatelle con radicchio e salsiccia, ravioli.
Secondo: agnello alla brace.

Thursday, February 09, 2006

Cartoon Row.

Quote of the day.

An infallible method of conciliating a tiger is to allow oneself to be devoured (Konrad Adenauer).

Lo adottera' anche l'Europa nella questione "cartoon row"?

Tuesday, February 07, 2006

Gastronauta.

Il Gastronauta.

A proposito del post di ieri (Pesi e misure).

Giuliano Ferrara sul Foglio (fondo a pagina 1):

"Non c’e' reciprocita' in questo multiculturalismo a senso unico. Noi finanziamo la costruzione delle moschee, loro vietano la messa e l’espressione pubblica del culto. Noi abbiamo protestato civilmente davanti all’ambasciata iraniana a Roma il 3 novembre, agitando la bandiera iraniana e gridando slogan pacifici in farsi, loro incendiano ambasciate e consolati dal Libano a Gaza, da Giacarta a Damasco. Protestano per l’irrisione della religione islamica e dei suoi precetti letteralisti, ma irridono il dio degli ebrei e dei cristiani ed estirpano con la violenza le ultime vestigia del cristianesimo nella loro terra, minacciando di estinzione la patria ebraica. Chiedono che sia sostenuto dai nostri soldi il popolo palestinese e la sua burocrazia di governo, ma si accingono con Hamas a proporre l’applicazione della legge coranica e irrompono armati con Fatah nella sede dell’Unione europea o aggrediscono a sassate l’ambasciata austriaca a Teheran perche' l’Austria oggi presiede l’Unione."

Monday, February 06, 2006

Pesi e misure.

I paesi di matrice islamica fondano i principi della societa' sul rispetto della sharia, la legge coranica.
E' comprensibile che l'offesa di tali principi causi rimostranze e proteste.
I paesi occidentali (almeno, molti di essi) fondano i principi della societa' su valori liberali, di garanzia e rispetto delle liberta' e dei diritti dei cittadini.
E' comprensibile che violazioni in tal senso producano effetti indesiderati per l'aggressore.
Nei due ambiti, a fronte di un'azione di offesa, quello che pare sproporzionato e' la natura della reazione.

Gli Stati Uniti, nel settembre 2001, hanno subito un attacco terroristico che ha causato 2.749 vittime “nonterrorists”, compresi gli occupanti degli aerei (il dato e' stabilito sulla base dei certificati di morte emessi dal New York City Medical Examiner’s Office riportato nel Report della "National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States", pagina 551, note al Capitolo 9. Il documento e' reperibile sul sito internet 9-11 Commission).

La reazione e' stata l'adozione di una politica estera volta a combattere i terroristi piu' pericolosi dove ritiene essi si nascondano, quindi anche a casa loro, come risposta diretta alla guerra scatenata nel cuore di NY.
Tale posizione puo' essere piu' o meno condivisibile, ma si tratta di politica estera, non di potere divino degli USA sulle sorti del mondo, non di ricerca del petrolio, non di capacita' divinatorie di distinzione tra bene e male.

I paesi islamici hanno subito un'offesa legata a 12 vignette satiriche.
La reazione e' costituita da violente proteste, roghi delle ambasciate, fatwa sui disegnatori (ossia condanna a morte).
Nel primo caso, giusta o no, la proporzione e': Uccidi 2.749 miei cittadini? Ti dichiaro guerra.
Nel secondo caso, la proporzione e': Mi hai offeso? Ti condanno a morte (come Theo van Gogh).

Ora, nel primo caso l'impostazione prescelta (ripeto: giusta o no) non limita i diritti e le liberta' di tutti gli occupanti del mondo, a meno che questi non compiano attentati lesivi, dal punto di vista della vita umana, nei confronti di cittadini americani: puoi pensare tutto di me, ma non ammazzarmi.
Nel secondo caso, emerge, viceversa, una limitazione delle liberta' individuali, non solo quelle d'opinione: non puoi muovermi critiche, non puoi fare satira nei miei confronti, non puoi (e chi mancherebbe) ammazzarmi, non puoi farmi rispettare le risoluzioni internazionali delle Nazioni Unite, non puoi impedirmi la proliferazione nucleare, non puoi impedirmi di dire che Israele deve sparire dalla carta geografica, mentre a me e' concesso fare tutto questo.

Tale limitazione, di profumo totalitaristico, che pare accettabile all'interno dei paesi in cui vige la sharia, non puo' esserlo in tutto il mondo, altrimenti emergerebbe una posizione privilegiata di un paese rispetto agli altri: io posso e tu no, a me e' concesso e a te no, nel nome dei piu' alti principi cui mi ispiro.

Ne consegue che non si puo' pensare di imporre in tutto il mondo quanto avviene negli 11 paesi in riferimento ai quali il "Freedom of the Press 2005" cita il termine “Islam”:
[16 volte, verificabile con la funzione "Ctrl+f", whole words only; per intenderci, il "Freedom of the Press 2005" e' quello in cui l'Italia e' al 77° posto, dichiarato paese parzialmente libero anche perche' "a 76-year-old journalist and senator (Lino Jannuzzi, senatore indipendente eletto con Forza Italia) was placed under house arrest...".]

1.
Afghanistan, 68 punti, 145° posto su 194, paese non libero.
“… broad restrictions on content that is “contrary to the principles of Islam or offensive to other religions and sects …”
“Many practice self-censorship or avoid writing about sensitive issues such as Islam, national unity, or crimes committed by specific warlords.”

2.
Bahrain, 71 punti, 156° posto, paese non libero.
“The constitution allows for the right to press freedom, excluding opinions that undermine the fundamental beliefs of Islam …”

3.
Iran, 80 punti, 173° posto, paese non libero.
“The 2000 press law established a Press Supervisory Board mandated to ban publications that defame Islam or the Supreme Leader, damage “the foundation of the Islamic Republic” or national security, publish libel against “lawfully respected” officials or institutions, or quote articles from “the deviant press, parties, and groups which oppose Islam.”

4.
Malaysia, 69 punti, 152° posto, paese non libero.
“In 2004, it continued with the threat to prosecute Screenshots webmaster, Jeff Ooi, for allowing a reader’s post on his Web site on September 30 that was critical of the moderate vision of Islam promoted by the ruling party.”
“In November, the government ordered the closure of another online forum, Malaysia Boleh, for posting allegedly inflammatory and seditious comments on Malay rights and Islam.”

5.
Maldives, 68 punti, 145° posto, paese non libero.
“The penal code bans speech and publications that threaten national security, insult Islam, or could “arouse people against the government, …”

6.
Mauritania, 65 punti, 136° posto, paese non libero.
“The interior minister can suspend publication of material that discredits Islam or threatens national security.”

7.
Morocco, 63 punti, 131° posto, paese non libero.
“The press law forbids journalists from criticizing the king, the royal family, Islam, or the nation’s “territorial integrity” …”

8.
Netherlands, 11 punti, 6° posto, paese libero.
“The murder of Theo Van Gogh, an outspoken filmmaker and newspaper columnist, sparked concerns about the status of free speech and the press in the country. Van Gogh was well-known for his strongly critical views toward Muslims and Islam and had recently made a film depicting violence against women in Islamic societies.“

9.
Qatar, 62 punti, 128° posto, paese non libero.
“A censorship office within the Qatar Radio and Television Corporation reviews domestic and foreign media for pornography and material deemed inimical to Islam.”

10.
Saudi Arabia, 80 punti, 173° posto, paese non libero.
“Authorities do not permit criticism of Islam or the ruling family by domestic media, and a national security law prohibits criticism of the government.”
“These prohibitions are echoed by a media policy statement that urges journalists to “uphold Islam, oppose atheism, promote Arab interests, and preserve cultural heritage.”
“Foreign broadcasts are similarly censored, and references to politics, pork or pigs, alcohol, sex, and religions other than Islam are removed.”

11.
Uzbekistan, 85 punti, 184° posto, paese non libero.
“… taboo subjects include poverty, labor exploitation during the cotton harvest, and any criticism of President Islam Karimov.”


In riferimento al contesto descritto, non credo che Glucksmann risulti allarmistico quando dichiara che "In democrazia non c'e' censura preventiva. Se cediamo si introduce lo sharia in Europa." (Corriere della Sera del 3 febbraio 2006, in un'intervista rilasciata a Stefano Montefiori), ne' Amos Oz esagerato quando conferma: "Cercano di imporre la sharia in Europa! Assurdo ..." (Corriere della Sera del 4 febbraio 2006, in un'intervista rilasciata a Lorenzo Cremonini).

Saturday, February 04, 2006

Cena.

Cena al ristorante il Torchio, a Pettorano sul Gizio.

Agnello, pecorino e caciovallo con pere e focaccia calda.

Wednesday, February 01, 2006

Munich, Spielberg.

Morale: la necessita' di ricerca della pace vista l'inutilita' degli attentati terroristici, l'uno in risposta all'altro senza soluzione di continuita', tra ebrei e palestinesi.

Due personaggi contrapposti citano la stessa frase: ci vorra' tempo, 100 anni, ma vinceremo noi, avremo la nostra terra.

Nel frattempo, le vite degli uomini vengono recise o sottoposte ad un pesante stress psicologico.

Quindi, come alernative, la morte oppure la riconsiderazione delle proprie convinzioni.

 
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