Saturday, January 17, 2009

Aldo Grasso

Oramai e' il mio idolo.
Ecco quello che scrive su Michele, il giornalista di cui non ricordo il cognome che conduce una trasmissione in RAI.

"Quella del martire dell'informazione è la parte che gli riesce meglio. Nessuno pretende l'equidistanza da Santoro; nessuno si aspetta che, a inizio trasmissione, spieghi che c'è una certa differenza tra chi vuole la cessazione del lancio dei Qassam e chi vuole la cancellazione di Israele; nessuno desidera mettergli la mordacchia del pluralismo, ma deve smetterla di credersi l'unico alfiere della libertà d'espressione e accusare gli altri di essere schiavi sciocchi di qualche potere. Non è la prima volta che il populismo, la faziosità, l'ideologia lo confinano nella disinvoltura intellettuale. Chi è incapace di vincere i suoi mali, non tragga però piacere nell'addossarli ad altri."

Mitico Aldo!

Il titolo dell'articolo, riportato su Corsera, e' "Faziosita' e allusioni".

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