20 gennaio 2009
Obama si insedia alla Casa Bianca.
9 ottobre 2009
Obama insignito del Premio Nobel per la Pace.
Ma…
4 Ottobre 2009
Statistiche relative ai primi 9 mesi del 2009 del Long War Journal (Fonte) circa gli attacchi USA in Pakistan:
1) Numero di attacchi 42 (totale 2008: 36)
2) Morti causati dagli attacchi 447 (totale 2008: 317)
3) Vittime civili 43 (totale 2008: 31)
2008 vuol dire Amministrazione Bush.
Ma allora GW e' stato piu' buono di Obama! E neanche un piccolo premio! Povero GW.
Tuesday, December 22, 2009
Monday, December 21, 2009
7 film per 7 giorni
Settimana cinematografica tra Chandler, Billy Wilder e i fratelli Coen.
Dedicati a Chandler:
"Marlowe indaga" (1978), con un Robert Mitchum spiegazzato nei panni di Marlowe, tratto da "Il grande sonno".
Grande intepretazione.
"Marlowe poliziotto privato" (1975), sempre con Mitchum, tratto da "Addio mia amata".
Esordio meno brillante del sequel.
"La moneta insanguinata" (1947), con George Montgomery, tratto da "La finestra sul cortile"; Marlowe - Montgomery risulta eccessivamente "perbene", senza quel tocco di sregolatezza, a parte la sigaretta perennemente tra le labbra, che rende Philip cosi' carismatico. Una curiosita': il telegramma ricevuto dalla signora Murdock e' stato "doppiato" (nell'inquadratura) in lingua taliana e risulta indirizzato a "Filippo Marlowe".
Il mitico Clint:
"Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan" (1973), sceneggiato da Michael Cimino e John Milius (Un mercoledi' da leoni). Harry la carogna non si piega davanti a qualche tenentucolo, ne' davanti al futuro Hutch (David Soul).
Imperdibile.
Iniziata l'avventura nel mondo delle commedie di Billy Wilder:
"Non per soldi... ma per denaro" (1966), con Lemmon e Matthau.
Meno brillante de "La strana coppia" (1965, Neil Simon), ma comunque di buonissimo livello.
"Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?" (1972), (girato a Ischia, con un giovanissimo Pippo Franco nei panni di Matarazzo, l'impiegato dell'obitorio).
Un filo melenso e lunghetto, con Wilder che forse ha perso un po' di freschezza.
I fratelli Coen.
"A serious man", alle cinema'.
Fra una decina d'anni, si dira' che e' un capolavoro assoluto.
Dedicati a Chandler:
"Marlowe indaga" (1978), con un Robert Mitchum spiegazzato nei panni di Marlowe, tratto da "Il grande sonno".
Grande intepretazione.
"Marlowe poliziotto privato" (1975), sempre con Mitchum, tratto da "Addio mia amata".
Esordio meno brillante del sequel.
"La moneta insanguinata" (1947), con George Montgomery, tratto da "La finestra sul cortile"; Marlowe - Montgomery risulta eccessivamente "perbene", senza quel tocco di sregolatezza, a parte la sigaretta perennemente tra le labbra, che rende Philip cosi' carismatico. Una curiosita': il telegramma ricevuto dalla signora Murdock e' stato "doppiato" (nell'inquadratura) in lingua taliana e risulta indirizzato a "Filippo Marlowe".
Il mitico Clint:
"Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan" (1973), sceneggiato da Michael Cimino e John Milius (Un mercoledi' da leoni). Harry la carogna non si piega davanti a qualche tenentucolo, ne' davanti al futuro Hutch (David Soul).
Imperdibile.
Iniziata l'avventura nel mondo delle commedie di Billy Wilder:
"Non per soldi... ma per denaro" (1966), con Lemmon e Matthau.
Meno brillante de "La strana coppia" (1965, Neil Simon), ma comunque di buonissimo livello.
"Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?" (1972), (girato a Ischia, con un giovanissimo Pippo Franco nei panni di Matarazzo, l'impiegato dell'obitorio).
Un filo melenso e lunghetto, con Wilder che forse ha perso un po' di freschezza.
I fratelli Coen.
"A serious man", alle cinema'.
Fra una decina d'anni, si dira' che e' un capolavoro assoluto.
Monday, December 14, 2009
Il sito di James Crumley
L'indirizzo del sito.
Nella biografia, Crumley e' definito come "a cross between Raymond Chandler and Hunter S. Thompson".
Da qualche parte su questo blog (anzi, precisamente Monday, January 10, 2005), c'e' il mio post su "l'ultimo vero bacio".
Nella biografia, Crumley e' definito come "a cross between Raymond Chandler and Hunter S. Thompson".
Da qualche parte su questo blog (anzi, precisamente Monday, January 10, 2005), c'e' il mio post su "l'ultimo vero bacio".
Friday, December 11, 2009
Trova la differenza
Obama (Remarks by the President at the Acceptance of the Nobel Peace Prize, December 10, 2009):
But as a head of state sworn to protect and defend my nation, I cannot be guided by their examples alone (nota: ossia ML King e Gandhi).
I face the world as it is, and cannot stand idle in the face of threats to the American people.
For make no mistake: Evil does exist in the world.
A non-violent movement could not have halted Hitler's armies. Negotiations cannot convince al Qaeda's leaders to lay down their arms. To say that force may sometimes be necessary is not a call to cynicism -- it is a recognition of history; the imperfections of man and the limits of reason
G.W. Bush (State of the Union Address, January 29, 2002):
States like these (nota: Iraq, Iran, and North Korea), and their terrorist allies, constitute an axis of evil, arming to threaten the peace of the world. By seeking weapons of mass destruction, these regimes pose a grave and growing danger. They could provide these arms to terrorists, giving them the means to match their hatred. They could attack our allies or attempt to blackmail the United States. In any of these cases, the price of indifference would be catastrophic.
But as a head of state sworn to protect and defend my nation, I cannot be guided by their examples alone (nota: ossia ML King e Gandhi).
I face the world as it is, and cannot stand idle in the face of threats to the American people.
For make no mistake: Evil does exist in the world.
A non-violent movement could not have halted Hitler's armies. Negotiations cannot convince al Qaeda's leaders to lay down their arms. To say that force may sometimes be necessary is not a call to cynicism -- it is a recognition of history; the imperfections of man and the limits of reason
G.W. Bush (State of the Union Address, January 29, 2002):
States like these (nota: Iraq, Iran, and North Korea), and their terrorist allies, constitute an axis of evil, arming to threaten the peace of the world. By seeking weapons of mass destruction, these regimes pose a grave and growing danger. They could provide these arms to terrorists, giving them the means to match their hatred. They could attack our allies or attempt to blackmail the United States. In any of these cases, the price of indifference would be catastrophic.
Wednesday, December 09, 2009
Ancora una notte
(Playback, 1958)
Leggendo questo capolavoro di Chandler, mi chiedo perche' mai debba piacermi altro.
"Il silenzio cadde come un cuscino di piume."
Leggendo questo capolavoro di Chandler, mi chiedo perche' mai debba piacermi altro.
"Il silenzio cadde come un cuscino di piume."
Monday, November 30, 2009
3° Carr
"Gideon Fell e la gabbia mortale".
Forzato, innaturale oltre misura, poco smooth.
Proveremo ancora.
Forzato, innaturale oltre misura, poco smooth.
Proveremo ancora.
Fine de semana
Venerdi’
Pranzo a Casa Lucas (http://www.casalucas.es/):
solomillo de cerdo con cebolla confitada
pincho frío de ventresca de bonito al horno con verduras confitadas
Sabato
Visita al Prado; trovati nella “exposicion temporal” anche due Caravaggio: “Estasi di San Francesco” (ca. 1594) e “Davide e Golia” (ca. 1599)
Pranzo al Sula, in zona Salamanca (http://www.sula.es/): ottimo Jamón Joselito Gran Reserva, acompañado de pan de cristal con tomate y aceite
Acquisto da Vincon (.com): Marquina 1961 (disegnata da Rafael Marquina)
Cena al Bogavante de Almirante (Boga Bar), a Chueca: sardine a la plancha, carabineros, cozze, carpaccio di tonno, poi arroz y bogavante
Drink after dinner al Cock Bar (C/de la Reina 16): gin tonic, con Hendrick’s (http://www.hendricksgin.com/) e pepino (cucumber)
Domingo:
Giro al Rastro
Pranzo da Abuela: croqueta de gambas, gambas a la plancha
Pranzo a Casa Lucas (http://www.casalucas.es/):
solomillo de cerdo con cebolla confitada
pincho frío de ventresca de bonito al horno con verduras confitadas
Sabato
Visita al Prado; trovati nella “exposicion temporal” anche due Caravaggio: “Estasi di San Francesco” (ca. 1594) e “Davide e Golia” (ca. 1599)
Pranzo al Sula, in zona Salamanca (http://www.sula.es/): ottimo Jamón Joselito Gran Reserva, acompañado de pan de cristal con tomate y aceite
Acquisto da Vincon (.com): Marquina 1961 (disegnata da Rafael Marquina)
Cena al Bogavante de Almirante (Boga Bar), a Chueca: sardine a la plancha, carabineros, cozze, carpaccio di tonno, poi arroz y bogavante
Drink after dinner al Cock Bar (C/de la Reina 16): gin tonic, con Hendrick’s (http://www.hendricksgin.com/) e pepino (cucumber)
Domingo:
Giro al Rastro
Pranzo da Abuela: croqueta de gambas, gambas a la plancha
Wednesday, November 18, 2009
Monday, November 16, 2009
Thursday, November 12, 2009
Halter
Completato "Fiamme di sangue", di Paul Halter.
Gradevole ed ingegnoso, peraltro abbastanza movimentato rispetto alla "sedentarieta'" di John Dickson Carr, riferimento esplicitamente dichiarato di Halter.
Qual e' il "ma"?
Ambientazione e personaggi non hanno di certo quelle caratterizzazioni costruite magistralmente da Carr, sebbene Halter collochi le sue avventure piu' o meno nello stesso periodo storico di Carr.
Qual e' il "comunque"?
Meglio Halter che Larsson (at the moment).
Gradevole ed ingegnoso, peraltro abbastanza movimentato rispetto alla "sedentarieta'" di John Dickson Carr, riferimento esplicitamente dichiarato di Halter.
Qual e' il "ma"?
Ambientazione e personaggi non hanno di certo quelle caratterizzazioni costruite magistralmente da Carr, sebbene Halter collochi le sue avventure piu' o meno nello stesso periodo storico di Carr.
Qual e' il "comunque"?
Meglio Halter che Larsson (at the moment).
Wednesday, November 11, 2009
Cena L'ulmet
Cortese entree: crema di zucca, rana pescatrice e funghi
Risotto al tartufo bianco
Fagottino di branzino in foglia di porro su letto di zucchine a dadini
Il tutto innaffiato da ottimo Barbaresco e Armagnac Dartigalongue del 1970.
Chapeau.
L'ulmet
Risotto al tartufo bianco
Fagottino di branzino in foglia di porro su letto di zucchine a dadini
Il tutto innaffiato da ottimo Barbaresco e Armagnac Dartigalongue del 1970.
Chapeau.
L'ulmet
Tuesday, October 20, 2009
Ancora Carr
Appena completato "Il terrore che mormora" (He Who Whispers), di John Dickson Carr.
L'articolazione delle opere di Carr e' stupefacente, rigorosamente logica, e secondo me aiuta anche nell'allenamento al pensiero laterale (lateral thinking).
Stavolta e' una variante della camera chiusa, e si tratta di una torre di 12 metri ma il concetto e' ovviamente simile.
Ps.
Tra l'altro sono riuscito finalmente a trovare - dal rigattiere - il romanzo "Fiamme di sangue" (L'allumette sanglante), di Paul Halter.
Lo leggero' dopo l'avvio della Trilogia di Stieg Larsson, prossimi libri prescelti per il "The Book club".
L'articolazione delle opere di Carr e' stupefacente, rigorosamente logica, e secondo me aiuta anche nell'allenamento al pensiero laterale (lateral thinking).
Stavolta e' una variante della camera chiusa, e si tratta di una torre di 12 metri ma il concetto e' ovviamente simile.
Ps.
Tra l'altro sono riuscito finalmente a trovare - dal rigattiere - il romanzo "Fiamme di sangue" (L'allumette sanglante), di Paul Halter.
Lo leggero' dopo l'avvio della Trilogia di Stieg Larsson, prossimi libri prescelti per il "The Book club".
Thursday, October 15, 2009
Questo blog si schiera ...
... altrimenti aleggia sempre la possibilita' di non capire:
In accordo con:
Minzolini
Esercito Italiano
Clint Eastwood
(qualche) birra
(qualche) Marlboro morbida
(qualche) Campari
(qualche) Gin tonic
Giuliano Ferrara, il Foglio, Andrea Marcenaro e Christian Rocca
Kossiga
La letteratura noir
Il jogging
Camillo Langone
David Petraeus
La moto
La barba
Il rugby
Il mangime buono
La teoria della descrescita, il downshifting e il ROWE
McNamara
Supersarko
Dagospia
In disaccordo con:
Mohito
Facciadilibro (feisbuk)
D'Alema e Di Pietro
L'Onu
Fast food
Grillo e girotondi
Il nobel a Fo e a Obama
Ahmadinejad
Gli scooteroni
Il moralismo e i pregiudizi
L'aperitivo dove si mangia
Il salutismo e l'ambientalismo
Max Mosley
L'80% di umidita'
E' neutro su:
G.W. Bush
In accordo con:
Minzolini
Esercito Italiano
Clint Eastwood
(qualche) birra
(qualche) Marlboro morbida
(qualche) Campari
(qualche) Gin tonic
Giuliano Ferrara, il Foglio, Andrea Marcenaro e Christian Rocca
Kossiga
La letteratura noir
Il jogging
Camillo Langone
David Petraeus
La moto
La barba
Il rugby
Il mangime buono
La teoria della descrescita, il downshifting e il ROWE
McNamara
Supersarko
Dagospia
In disaccordo con:
Mohito
Facciadilibro (feisbuk)
D'Alema e Di Pietro
L'Onu
Fast food
Grillo e girotondi
Il nobel a Fo e a Obama
Ahmadinejad
Gli scooteroni
Il moralismo e i pregiudizi
L'aperitivo dove si mangia
Il salutismo e l'ambientalismo
Max Mosley
L'80% di umidita'
E' neutro su:
G.W. Bush
Tuesday, October 06, 2009
Book club
Si apre il "Book Club": opera prima e' "Rabbia ad Harlem" (A rage in Harlem) di Chester Himes.
Ancora Carr
Appena completato "Il terzo proiettile", di John Dickson Carr.
La vicenda dell'assassinio del giudice Mortlake non e' affascinante come "Le tre bare", ma e' comunque ingegnoso.
L'evidenza di chi e' l'assassino e' banale, non altrettanto il modo di commettere l'omicidio.
Soddisferemo la curiosita' di analizzare altri delitti della camera chiusa leggendo ancora Carr.
La vicenda dell'assassinio del giudice Mortlake non e' affascinante come "Le tre bare", ma e' comunque ingegnoso.
L'evidenza di chi e' l'assassino e' banale, non altrettanto il modo di commettere l'omicidio.
Soddisferemo la curiosita' di analizzare altri delitti della camera chiusa leggendo ancora Carr.
Monday, September 28, 2009
P.s. (post scriptum)
Ma Obama ha detto che non escludera' alcuna opzione contro l'Iran?
Era Obama? Non era GW, giusto? Ditemi chi era!
Era Obama? Non era GW, giusto? Ditemi chi era!
Gaddino
Ma non e' triste che Gad si chieda se a 70 anni si ami stare a cena con belle donne?
Analisi politiche, analisi economiche, l'Iran che minaccia l'atomica, ..., ma noi niente...
Noi a chiederci se Silvio, quando passa una bella donna, possa pensare oppure dire: "Che bella gnocca!".
Analisi politiche, analisi economiche, l'Iran che minaccia l'atomica, ..., ma noi niente...
Noi a chiederci se Silvio, quando passa una bella donna, possa pensare oppure dire: "Che bella gnocca!".
John Dickson Carr
Splendida scoperta.
Atmosfere e delitti come in Van Dine o Conan Doyle.
Maestro nei delitti della camera chiusa.
Il romanzo "Le tre bare" e' magnifico.
Nello stile del giallo logico, o deduttivo, il libro contiene anche gli schemi che illustrano la conformazione della stanza del dottor Grimaud (ossia il morto).
Carr gioca con il lettore, anzi forse lo sfida, fornendogli tutti gli elementi del delitto.
Per confonderlo oppure per mettergli di fronte una soluzione che al dottor Fell appare man mano sempre piu' chiara, mentre ai due occhi che seguono avidamente le righe sembra impossibile da trovare.
Chapeau.
ps.
Sembra che lo scrittore francese Paul Halter (contemporaneo) ricordi molto J.D. Carr. Cercheremo suoi libri.
Atmosfere e delitti come in Van Dine o Conan Doyle.
Maestro nei delitti della camera chiusa.
Il romanzo "Le tre bare" e' magnifico.
Nello stile del giallo logico, o deduttivo, il libro contiene anche gli schemi che illustrano la conformazione della stanza del dottor Grimaud (ossia il morto).
Carr gioca con il lettore, anzi forse lo sfida, fornendogli tutti gli elementi del delitto.
Per confonderlo oppure per mettergli di fronte una soluzione che al dottor Fell appare man mano sempre piu' chiara, mentre ai due occhi che seguono avidamente le righe sembra impossibile da trovare.
Chapeau.
ps.
Sembra che lo scrittore francese Paul Halter (contemporaneo) ricordi molto J.D. Carr. Cercheremo suoi libri.
Wednesday, September 23, 2009
The young SMQ
Visto in dvd "Gli occhi del testimone" (aka: "Rapina alla $t. Louis Bank"), con un giovanissimo Steve McQueen, che in bianco e nero ricorda vagamente Valentino Rossi.
Le vicende del film, abbastanza stereotipate, di certo non emozionano, ne' fornisce spunti la presenza dei veri poliziotti e bancari.
Povero SMQ, allora 28enne!
Le vicende del film, abbastanza stereotipate, di certo non emozionano, ne' fornisce spunti la presenza dei veri poliziotti e bancari.
Povero SMQ, allora 28enne!
Monday, September 14, 2009
La Banda
Visto in dvd il filma "La banda", diretto da Eran Kolirin, vincitore di diversi premi cinematografici.
Molti i messaggi interessanti.
Il primo sicuramente e' che eventi imprevisti possono condurre a mutamenti involontari delle convinzioni che regolano il tran tran quotidiano ed i rapporti con il mondo.
Anche se apparentemente insignificanti, alcuni sguardi, domande, sensazioni, portano a riflessioni profonde, che - se accolte - conducono a riconsiderare le idee anche radicate o ataviche che ci portiamo dietro.
L'altro elemento, piu' ovvio, e' il segnale che arabi e israeliani possono convivere quotidianamente, a dispetto delle faziosita' politiche o degli estremismi.
Significativa la t-shirt indossata da uno dei protagonisti israeliani (si intravede appena): un aereo dell'ONU lancia aiuti umanitari al confine tra Israele e Palestina, ma purtroppo la mira e' decisamente storta e il pacco finisce nella terra di nessuno, cosicche' ne' israeliani ne' arabi possono usufruirne. Forse la vicenda e' indicativa di come considerino l'ONU da quelle parti.
Molti i messaggi interessanti.
Il primo sicuramente e' che eventi imprevisti possono condurre a mutamenti involontari delle convinzioni che regolano il tran tran quotidiano ed i rapporti con il mondo.
Anche se apparentemente insignificanti, alcuni sguardi, domande, sensazioni, portano a riflessioni profonde, che - se accolte - conducono a riconsiderare le idee anche radicate o ataviche che ci portiamo dietro.
L'altro elemento, piu' ovvio, e' il segnale che arabi e israeliani possono convivere quotidianamente, a dispetto delle faziosita' politiche o degli estremismi.
Significativa la t-shirt indossata da uno dei protagonisti israeliani (si intravede appena): un aereo dell'ONU lancia aiuti umanitari al confine tra Israele e Palestina, ma purtroppo la mira e' decisamente storta e il pacco finisce nella terra di nessuno, cosicche' ne' israeliani ne' arabi possono usufruirne. Forse la vicenda e' indicativa di come considerino l'ONU da quelle parti.
Thursday, September 10, 2009
Cacopardo
Terminata la lettura de "L'endiadi del dottor Agro'", di Domenico Cacopardo.
Felice l'intuizione del romanzo nel romanzo.
Troppo breve la parte finale, con assenza sostanziale del filone investigativo relativo al duplice omicidio del Rovini e della sua compagna.
In alcuni casi, la narrazione pare un filo troppo dettagliata, con eccessiva esposizione di dettagli tecnici relativi agli aspetti burocratici dell'inchiesta.
La figura di Agro', sebbene cosi' altisonante da comparire anche nel titolo, e' invece appena accennata.
Questa scelta fa perdere - probabilmente - qualche spunto interessante alla narrazione in quanto, come ben si sa, nei romanzi gialli l'investigatore assume importanza centrale (da Marlowe fino a Montalbano e Carvalho).
D'altro canto, la scelta puo' apparire sensata se si teme che il lettore - come spesso accade - sia portato piu' a seguire le gesta dell'investigatore che non l'inchiesta in se stessa.
Scabrosa la nota finale, con consegna al notaio del nome della persona reale che puo' aver ispirato uno dei personaggi del racconto.
Discretamente divertente nel complesso.
Felice l'intuizione del romanzo nel romanzo.
Troppo breve la parte finale, con assenza sostanziale del filone investigativo relativo al duplice omicidio del Rovini e della sua compagna.
In alcuni casi, la narrazione pare un filo troppo dettagliata, con eccessiva esposizione di dettagli tecnici relativi agli aspetti burocratici dell'inchiesta.
La figura di Agro', sebbene cosi' altisonante da comparire anche nel titolo, e' invece appena accennata.
Questa scelta fa perdere - probabilmente - qualche spunto interessante alla narrazione in quanto, come ben si sa, nei romanzi gialli l'investigatore assume importanza centrale (da Marlowe fino a Montalbano e Carvalho).
D'altro canto, la scelta puo' apparire sensata se si teme che il lettore - come spesso accade - sia portato piu' a seguire le gesta dell'investigatore che non l'inchiesta in se stessa.
Scabrosa la nota finale, con consegna al notaio del nome della persona reale che puo' aver ispirato uno dei personaggi del racconto.
Discretamente divertente nel complesso.
Monday, September 07, 2009
Domenica cine letteraria
Dopo aver completato la serie di Hoke Moseley, mi mancava la scrittura di Charles Willeford.
Quindi ho scovato - tra gli acquisti recenti - il libello "La macchina in corsia 11" (titolo originale: The Machine in Ward Eleven).
50 pagine di un racconto ospadaliero, drammatico e psicologico piu' che thriller, che mette a nudo la mente devastata ed il trattamento senza attenzione che veniva rivolto a coloro che - qualche decennio fa - avevano problemi mentali apparentemente seri.
Fa riflettere.
Ed e' pazzesco come l'elettroshock sia consderato ancora oggi un trattamento terapeutico.
Per sollevarmi, ci voleva Harry Callaghan, Harry la Carogna.
Quindi, in sequenza, 4 ore cinematografiche di proiezione: "Cielo di piombo, ispettore Callaghan", poi "Coraggio... fatti ammazzare".
Nella vita di Callaghan, non c'e' spazio per nulla che non sia il suo lavoro.
Niente mogli o fidanzate, nessun vizio conosciuto (se non la sua pistola), manca perfino uno spaccato sulla sua vita fuori dal lavoro (non si vede mai Callaghan nel suo appartamento, oppure durante il tempo libero, magari cucinare qualcosa in casa, oppure ... insomma proprio niente).
Un vero duro, con un senso dell'ironia spiccato.
"E' suo questo cane?"
"Perche'? Lo vuole?"
Quindi ho scovato - tra gli acquisti recenti - il libello "La macchina in corsia 11" (titolo originale: The Machine in Ward Eleven).
50 pagine di un racconto ospadaliero, drammatico e psicologico piu' che thriller, che mette a nudo la mente devastata ed il trattamento senza attenzione che veniva rivolto a coloro che - qualche decennio fa - avevano problemi mentali apparentemente seri.
Fa riflettere.
Ed e' pazzesco come l'elettroshock sia consderato ancora oggi un trattamento terapeutico.
Per sollevarmi, ci voleva Harry Callaghan, Harry la Carogna.
Quindi, in sequenza, 4 ore cinematografiche di proiezione: "Cielo di piombo, ispettore Callaghan", poi "Coraggio... fatti ammazzare".
Nella vita di Callaghan, non c'e' spazio per nulla che non sia il suo lavoro.
Niente mogli o fidanzate, nessun vizio conosciuto (se non la sua pistola), manca perfino uno spaccato sulla sua vita fuori dal lavoro (non si vede mai Callaghan nel suo appartamento, oppure durante il tempo libero, magari cucinare qualcosa in casa, oppure ... insomma proprio niente).
Un vero duro, con un senso dell'ironia spiccato.
"E' suo questo cane?"
"Perche'? Lo vuole?"
Wednesday, September 02, 2009
Augusto De Angelis
In dirittura d'arrivo nella lettura de "L'Albergo delle Tre Rose".
Piacevole, un pochino cervellotico, ma senza grandi colpi di azione, a parte gli omicidi ripetuti.
D'altra parte, l'assenza di azione e' tipica nei romanzi che si basano sul cosiddetto "enigma (o delitto) della camera chiusa".
In questo caso, invero, si tratta di un albergo, anziche' di una camera, ma il principio non e' dissimile.
Vedremo quale sara' il colpo di scena che permettera' di scoprire l'arcano.
Il Commissario De Vincenzi, comunque, e' sempre all'altezza; i suoi collaboratori non altrettanto.
Piacevole, un pochino cervellotico, ma senza grandi colpi di azione, a parte gli omicidi ripetuti.
D'altra parte, l'assenza di azione e' tipica nei romanzi che si basano sul cosiddetto "enigma (o delitto) della camera chiusa".
In questo caso, invero, si tratta di un albergo, anziche' di una camera, ma il principio non e' dissimile.
Vedremo quale sara' il colpo di scena che permettera' di scoprire l'arcano.
Il Commissario De Vincenzi, comunque, e' sempre all'altezza; i suoi collaboratori non altrettanto.
Tuesday, August 25, 2009
Sgarro a pranzo
Hostaria alla Tavernetta, Udine.
Prosciutto al coltello e funghi porcini.
Tagliatelle con tonno rosso, olive nere e capperi.
Un bicchiere di ribolla gialla.
Da riprovare, buono.
Prosciutto al coltello e funghi porcini.
Tagliatelle con tonno rosso, olive nere e capperi.
Un bicchiere di ribolla gialla.
Da riprovare, buono.
Monday, August 24, 2009
Forza Udinese
In senso gastronomico.
Conferme la bonta' del Vitello d'Oro.
Seppie e pancetta (come un mesetto fa).
Branzino arrosto.
Talisker.
All'aperto.
Sfumacchiando.
Conferme la bonta' del Vitello d'Oro.
Seppie e pancetta (come un mesetto fa).
Branzino arrosto.
Talisker.
All'aperto.
Sfumacchiando.
Axe the beer tax
Public consultation.
Taglia la tassa sulla birra.
Riprende il post "Dispatch from Ewyas Harold".
Vedi anche la "CAMpaign for Real Ale" (http://www.camra.org.uk/).
Taglia la tassa sulla birra.
Riprende il post "Dispatch from Ewyas Harold".
Vedi anche la "CAMpaign for Real Ale" (http://www.camra.org.uk/).
Saturday, August 22, 2009
Giri abruzzesi
1.
Calascio
Santo Stefano di Sessanio
Campo Imperatore
2.
Bosco di Sant'Antonio
Pescocostanzo
Passo Godi
Scanno
Anversa (visita e acquisto di formaggi - tra cui uno prodotto con metodo afghano - dall'amico Nunzio, Adotta una pecora)
3.
Un paio di cene da Carmine.
Calascio
Santo Stefano di Sessanio
Campo Imperatore
2.
Bosco di Sant'Antonio
Pescocostanzo
Passo Godi
Scanno
Anversa (visita e acquisto di formaggi - tra cui uno prodotto con metodo afghano - dall'amico Nunzio, Adotta una pecora)
3.
Un paio di cene da Carmine.
Thursday, August 13, 2009
The big tour
Milano – Edinburgo – Amsterdam, in auto.
5.700 km.
Prima tappa ad Epernay (http://www.epernay.fr/), in Francia, famosa come la capitale dello champagne. Ad essere onesti, e’ risultata un tantino deludente, nonostante le entusiastiche recensioni della Lonely.
Assaggi di champagne al Cocomme: “Valle’ de la Marne” e “Montagne de Reims”.
L’unica cosa divertente e’ stato vedere i vigneti dai quali si produce il Moet & Chandon; quando si dice: direttamente alla fonte!
(ps. evitato il tunnel del San Gottardo optando per il passo, paesaggio stupendo, 2091 mt.)
Quindi traghetto Calais – Dover, con vista sulle bianche scogliere che altrimenti avrei visto solo in fotografia. Maestose.
La scelta dell’Eurotunnel e’ stata esclusa perche’ eccessivamente costosa, 240 € per tratta; non faccio fatica, ora, a capire il perche’ del disastro economico che accompagna le societa’ che hanno realizzato l’opera.
Visto che era obbligata una tappa in Inghilterra, la scelta e’ caduta su Skegness, cittadina sulla costa orientale, nel Lincolnshire. Senza infamia ne’ lode per noi italiani, divina per i bagnanti della perfida Albione.
Dopo 2.000 km e due tappe che potevano essere migliori, arrivo ad Edinburgh.
Affascinante, colma di fascino, vivibile, accogliente.
Qualcuno l’ha soprannominata“Atene del Nord”: forse l’appellativo e’ pretenzioso, ma la citta’ e’ decisamente carina.
Pernottamento nella Old Town, passeggiate su e giu’ per il Royal Mile fino al Castello e nelle stradine attigue.
Da segnalare una cena dignitosa (per gli standard scozzesi) al Maxie’s Bistro; pasteggiato con una gradevolissima Innis & Gunn (http://www.innisandgunn.com/), invecchiata in botti di quercia.
Una buona pinta di Guinness all’Abbotsford; meraviglioso il bancone, inspiegabilmente vuoto il locale (http://www.theabbotsford.com/).
Tappa successiva ad Inverness, porta delle Highlands sulle sponde del fiume Ness e del Loch Ness.
Due ottimi ristoranti: il Rocpool (http://www.rocpoolrestaurant.com/) ed il Contrast (http://www.contrastbrasserie.co.uk/contrast.aspx).
Vince 2 serate a 1 il Rocpool, che tra l’altro serve una ottima birra organica, la Black Isle (http://www.blackislebrewery.com/).
Inverness, cittadina gradevole e calma, e’ stata una buona base di partenza per due tour, uno alle settentrionali Isole Orcadi, l’altro nelle distillerie dello Speyside.
Da segnalare alle Isole Orcadi, in un paesaggio incontaminato e fortunatamente sereno, con partenza da John O’Groats (a 2.200 miles dal North Pole): la cittadina di Kirkwall; lo Skara Brae, ossia i resti di un insediamento risalente al 3.100 BC (anche se la cosa migliore, da buoni italiani, e’ stata la spiaggia quasi caraibica che incornicia il sito); il Ring of Brogdar, cioe’ uno Stonehenge scozzese; quindi the Italian Chapel (http://www.undiscoveredscotland.co.uk/eastmainland/italianchapel/), assolutamente da leggere la storia dei prigionieri del Campo 60.
Le Orcadi ospitano anche la distilleria piu’ a nord della Scozia, quella di Scapa, che ahime’ non e’ stata oggetto di pellegrinaggio.
Anche il giro alle distillerie e’ stato accurato e ricco di acquisti; prima di intraprendere la Malt Whisky Trail (http://www.maltwhiskytrail.com/), visita a Glenmorangie (http://www.glenmorangie.com/) a Tain, nel nord di Inverness, e Tomatin (http://www.tomatin.com/) a sud.
Il Malt Whisky Trail ha invece compreso: Cragganmore, Glenlivet (la piu’ grande e commerciale) e Cardhu. Visita anche alla Speyside Cooperage, che fornisce le botti alle distillerie dello Speyside.
Altra tappa del distillery tour all’Isola di Skye, nelle Isole Ebridi, con vista alla Talisker Distillery; quindi a Oban, dove c’e’ stato il miglior tramonto della vacanza, con un cielo color indaco.
Il ristorante Waterfront (http://www.waterfrontoban.co.uk/) e’ lodevole, anche se un filo commerciale; di fatto e’ quello piu’ frequentato, di fronte al mare, e presenta un alto tasso di rotazione dei tavoli. Ottimi comunque granchio e gamberi.
Per finire la serata, concertino di musica scozzese degli Skipinnish, alla Ceilidh House (http://www.skipinnishceilidhhouse.com/), se non altro occasione per una buona Ale, la Galleon Gold delle birreria Isle of Mull.
Assolutamente da evitare invece Glasgow, post industriale, in fase di riconversione, che non offre spunti brillanti.
Gran tour de force di ritorno, da Glasgow verso Dover (evitando l’Inghilterra industriale di Liverpool, Manchester, etc.). Quindi sbarco a Calais e rotta verso Knokke (Belgio), dove carenza di ricettivita’ e prezzi stratosferici hanno impedito una serata in quella che e’ davvero la Cortina marittina del Mare del Nord. Di conseguenza, rotta immediata verso Amsterdam.
Amsterdam e’ sempre piacevole e rilassante, direi smooth.
Cena d’obbligo al ristorante storico d’Vjjff Vlieghen (thefiveflies), con prova (fallita, per l’abitudine ai gusti italici) di foie gras con strati di anguilla (http://www.thefiveflies.com/nl/index.asp?).
Colazione ripetuta, con splendida vista sui canali, al Cafe de Jaren (http://www.diningcity.nl/cafedejaren/), birette serali (anche queste ripetute, Amstel on tap) al Cafe Hoppe (storico locale aperto nel 1670), e rendevouz con Catarro all’ottimo ristorante italiano di Adriano, il Segugio (www.segugio.nl).
5.700 km.
Prima tappa ad Epernay (http://www.epernay.fr/), in Francia, famosa come la capitale dello champagne. Ad essere onesti, e’ risultata un tantino deludente, nonostante le entusiastiche recensioni della Lonely.
Assaggi di champagne al Cocomme: “Valle’ de la Marne” e “Montagne de Reims”.
L’unica cosa divertente e’ stato vedere i vigneti dai quali si produce il Moet & Chandon; quando si dice: direttamente alla fonte!
(ps. evitato il tunnel del San Gottardo optando per il passo, paesaggio stupendo, 2091 mt.)
Quindi traghetto Calais – Dover, con vista sulle bianche scogliere che altrimenti avrei visto solo in fotografia. Maestose.
La scelta dell’Eurotunnel e’ stata esclusa perche’ eccessivamente costosa, 240 € per tratta; non faccio fatica, ora, a capire il perche’ del disastro economico che accompagna le societa’ che hanno realizzato l’opera.
Visto che era obbligata una tappa in Inghilterra, la scelta e’ caduta su Skegness, cittadina sulla costa orientale, nel Lincolnshire. Senza infamia ne’ lode per noi italiani, divina per i bagnanti della perfida Albione.
Dopo 2.000 km e due tappe che potevano essere migliori, arrivo ad Edinburgh.
Affascinante, colma di fascino, vivibile, accogliente.
Qualcuno l’ha soprannominata“Atene del Nord”: forse l’appellativo e’ pretenzioso, ma la citta’ e’ decisamente carina.
Pernottamento nella Old Town, passeggiate su e giu’ per il Royal Mile fino al Castello e nelle stradine attigue.
Da segnalare una cena dignitosa (per gli standard scozzesi) al Maxie’s Bistro; pasteggiato con una gradevolissima Innis & Gunn (http://www.innisandgunn.com/), invecchiata in botti di quercia.
Una buona pinta di Guinness all’Abbotsford; meraviglioso il bancone, inspiegabilmente vuoto il locale (http://www.theabbotsford.com/).
Tappa successiva ad Inverness, porta delle Highlands sulle sponde del fiume Ness e del Loch Ness.
Due ottimi ristoranti: il Rocpool (http://www.rocpoolrestaurant.com/) ed il Contrast (http://www.contrastbrasserie.co.uk/contrast.aspx).
Vince 2 serate a 1 il Rocpool, che tra l’altro serve una ottima birra organica, la Black Isle (http://www.blackislebrewery.com/).
Inverness, cittadina gradevole e calma, e’ stata una buona base di partenza per due tour, uno alle settentrionali Isole Orcadi, l’altro nelle distillerie dello Speyside.
Da segnalare alle Isole Orcadi, in un paesaggio incontaminato e fortunatamente sereno, con partenza da John O’Groats (a 2.200 miles dal North Pole): la cittadina di Kirkwall; lo Skara Brae, ossia i resti di un insediamento risalente al 3.100 BC (anche se la cosa migliore, da buoni italiani, e’ stata la spiaggia quasi caraibica che incornicia il sito); il Ring of Brogdar, cioe’ uno Stonehenge scozzese; quindi the Italian Chapel (http://www.undiscoveredscotland.co.uk/eastmainland/italianchapel/), assolutamente da leggere la storia dei prigionieri del Campo 60.
Le Orcadi ospitano anche la distilleria piu’ a nord della Scozia, quella di Scapa, che ahime’ non e’ stata oggetto di pellegrinaggio.
Anche il giro alle distillerie e’ stato accurato e ricco di acquisti; prima di intraprendere la Malt Whisky Trail (http://www.maltwhiskytrail.com/), visita a Glenmorangie (http://www.glenmorangie.com/) a Tain, nel nord di Inverness, e Tomatin (http://www.tomatin.com/) a sud.
Il Malt Whisky Trail ha invece compreso: Cragganmore, Glenlivet (la piu’ grande e commerciale) e Cardhu. Visita anche alla Speyside Cooperage, che fornisce le botti alle distillerie dello Speyside.
Altra tappa del distillery tour all’Isola di Skye, nelle Isole Ebridi, con vista alla Talisker Distillery; quindi a Oban, dove c’e’ stato il miglior tramonto della vacanza, con un cielo color indaco.
Il ristorante Waterfront (http://www.waterfrontoban.co.uk/) e’ lodevole, anche se un filo commerciale; di fatto e’ quello piu’ frequentato, di fronte al mare, e presenta un alto tasso di rotazione dei tavoli. Ottimi comunque granchio e gamberi.
Per finire la serata, concertino di musica scozzese degli Skipinnish, alla Ceilidh House (http://www.skipinnishceilidhhouse.com/), se non altro occasione per una buona Ale, la Galleon Gold delle birreria Isle of Mull.
Assolutamente da evitare invece Glasgow, post industriale, in fase di riconversione, che non offre spunti brillanti.
Gran tour de force di ritorno, da Glasgow verso Dover (evitando l’Inghilterra industriale di Liverpool, Manchester, etc.). Quindi sbarco a Calais e rotta verso Knokke (Belgio), dove carenza di ricettivita’ e prezzi stratosferici hanno impedito una serata in quella che e’ davvero la Cortina marittina del Mare del Nord. Di conseguenza, rotta immediata verso Amsterdam.
Amsterdam e’ sempre piacevole e rilassante, direi smooth.
Cena d’obbligo al ristorante storico d’Vjjff Vlieghen (thefiveflies), con prova (fallita, per l’abitudine ai gusti italici) di foie gras con strati di anguilla (http://www.thefiveflies.com/nl/index.asp?).
Colazione ripetuta, con splendida vista sui canali, al Cafe de Jaren (http://www.diningcity.nl/cafedejaren/), birette serali (anche queste ripetute, Amstel on tap) al Cafe Hoppe (storico locale aperto nel 1670), e rendevouz con Catarro all’ottimo ristorante italiano di Adriano, il Segugio (www.segugio.nl).
Wednesday, July 29, 2009
Domenica 19 e 26
Con qualche giorno di ritardo, segnalo due articoli apparsi sulla Domenica de Ilsole24ore, rispettivamente domenica 19 e 26 luglio:
1) "Walter, Robert e il killer segreto", di Gianni Riotta.
2) "I miti "All Blacks"", di Renzo Crivelli.
L'articolo di Riotta commemora la scomparsa, quasi contemporanea, di McNamara e Cronkite, in maniera ordinata e personale.
Tra l'altro, Riotta cita un episodio (che mi era sconosciuto) secondo cui il protagonista di "The Fog of War" sarebbe stato vittima di un tentativo di omicidio nel mare aristocratico del New Englans, sul traghetto "The Islander".
Il mancato assassino, sedicente pittore, non venne mai identificato, neanche dallo stesso McNamara, che si rifiuto' e tra l'altro non sporse denuncia.
Approfondiro'.
Il secondo articolo e' sostanzialmente la recensione dell'opera di Lloyd Jones "Il libro della gloria", che racconta la prima lunga tournee degli All Blacks, partita nel 1905 per toccare Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti.
Da leggere.
1) "Walter, Robert e il killer segreto", di Gianni Riotta.
2) "I miti "All Blacks"", di Renzo Crivelli.
L'articolo di Riotta commemora la scomparsa, quasi contemporanea, di McNamara e Cronkite, in maniera ordinata e personale.
Tra l'altro, Riotta cita un episodio (che mi era sconosciuto) secondo cui il protagonista di "The Fog of War" sarebbe stato vittima di un tentativo di omicidio nel mare aristocratico del New Englans, sul traghetto "The Islander".
Il mancato assassino, sedicente pittore, non venne mai identificato, neanche dallo stesso McNamara, che si rifiuto' e tra l'altro non sporse denuncia.
Approfondiro'.
Il secondo articolo e' sostanzialmente la recensione dell'opera di Lloyd Jones "Il libro della gloria", che racconta la prima lunga tournee degli All Blacks, partita nel 1905 per toccare Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti.
Da leggere.
iPod last upload (2)
Lou Reed: Berlin
Bod Dylan: The Bootleg Series, Vol. 6, Concert at Philharmonic Hall
Editors: The Back Room
U2: Rattle and Hum
Grateful Dead: Workingman's Dead
Grateful Dead: Live/Dead
The Jimi Hendrix Experience: Are You Experienced?
Lynyrd Skynyrd: Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd
The Replacements: Let It Be
The Band: The Best of a Musical History
Captain Beefheart & his Magic Band: Trout Mask Replica
Clannad: Greatest hits
Oasis: Masterplan
Bod Dylan: The Bootleg Series, Vol. 6, Concert at Philharmonic Hall
Editors: The Back Room
U2: Rattle and Hum
Grateful Dead: Workingman's Dead
Grateful Dead: Live/Dead
The Jimi Hendrix Experience: Are You Experienced?
Lynyrd Skynyrd: Pronounced Leh-Nerd Skin-Nerd
The Replacements: Let It Be
The Band: The Best of a Musical History
Captain Beefheart & his Magic Band: Trout Mask Replica
Clannad: Greatest hits
Oasis: Masterplan
Tuesday, July 28, 2009
L'illusionista
Avevo dei dubbi sul film, non l'avevo visto al cinema, ne' avevo preso il dvd, sebbene Ed Norton sia uno dei miei attori preferiti.
Invece e' stata una sorpresa, con un finale quasi piu' divertente de "I soliti sospetti".
Norton e' magnetico, misterioso, eppure riesce a sembrare quasi un moderno showman, da fare invidia a Copperfield.
Stupenda anche l'interpretazione di Paul Giamatti.
Non e' un capolavoro, ma e' sicuramente un film da vedere.
Invece e' stata una sorpresa, con un finale quasi piu' divertente de "I soliti sospetti".
Norton e' magnetico, misterioso, eppure riesce a sembrare quasi un moderno showman, da fare invidia a Copperfield.
Stupenda anche l'interpretazione di Paul Giamatti.
Non e' un capolavoro, ma e' sicuramente un film da vedere.
Monday, July 27, 2009
San Pampuri
Finalmente, dopo diversi anni ma totalmente per caso, ho avuto la fortuna di entrare nella Chiesa dei SS. Cornelio e Cipriano a Trivolzio in cui e' esposto il corpo di San Riccardo Pampuri.
Emozionante, commovente.
Il sito della parrocchia:
http://www.sanriccardopampuri.it/
Emozionante, commovente.
Il sito della parrocchia:
http://www.sanriccardopampuri.it/
Cosa sta diventando Milano
"Milano senza sogni, una città amara.
Indifferenza, razzismo, traffico, inquinamento: così la metropoli perde l'anima"
Vale la pena leggere Corrado Stajano, ieri sul Corriere.
Ecco il link all'articolo on line.
Mi viene in mente: "Scappo dalla citta' - La vita, l'amore e le vacche"
Indifferenza, razzismo, traffico, inquinamento: così la metropoli perde l'anima"
Vale la pena leggere Corrado Stajano, ieri sul Corriere.
Ecco il link all'articolo on line.
Mi viene in mente: "Scappo dalla citta' - La vita, l'amore e le vacche"
iPod last upload
Bob Dylan: The Freewheelin' Bob Dylan
U2: The Unforgettable Fire
U2: October
U2: How to Dismantle an Atomic Bomb
Belle and Sebastian: Dear Catastrophe Waitress
Paul Butterfield: The Paul Butterfield Blues Band
Micah P. Hinson: Micah P. Hinson and the Gospel of Progress
T.Rex: Electric Warrior
The Doors: The Doors
Travis: The Invisble Band
U2: The Unforgettable Fire
U2: October
U2: How to Dismantle an Atomic Bomb
Belle and Sebastian: Dear Catastrophe Waitress
Paul Butterfield: The Paul Butterfield Blues Band
Micah P. Hinson: Micah P. Hinson and the Gospel of Progress
T.Rex: Electric Warrior
The Doors: The Doors
Travis: The Invisble Band
Sunday, July 26, 2009
Wednesday, July 22, 2009
Elogio di Udine
Ristorante "Il vitello d'oro".
Cortese assaggino preantipasto, Gazpacho con cetriolo.
Antipasto: zucchine a dadini, seppie, pancetta sottilissima croccante.
Primo: spaghetti con melanzane, gamberi e pomodorini.
Secondo: branzino al forno su letto di polenta delicatissima.
Un paio di bicchieri di Tocai.
Talisker, accompagnato da lingue di gatto.
Si puo' mangiare all'aperto, e sfumacchiare.
E' una citta' in cui si va al ristorante tra le 20.30 e le 21.00, e dopo non arriva piu' nessuno. Per fortuna.
Gli uomini al ristorante in pantaloni avana e camicia a righe (e mangiano, povera Milano, insalatiera d'Italia).
Aperitivo ad orario cristiano, spritz alle 20.00 (a 3 euri) e Corona sgrassante dopo cena (a 4 euri).
Niente zanzare, clima perfetto, 25 gradi, l'umidita' e' sconosciuta.
Citta' pulita, non grande, anzi.
Che gioiello!
(p.s.: unica nota negativa, il piccolo refrigidaire dell'albergo sconta l'aria calda del suo stesso motore, quindi niente last beer).
Cortese assaggino preantipasto, Gazpacho con cetriolo.
Antipasto: zucchine a dadini, seppie, pancetta sottilissima croccante.
Primo: spaghetti con melanzane, gamberi e pomodorini.
Secondo: branzino al forno su letto di polenta delicatissima.
Un paio di bicchieri di Tocai.
Talisker, accompagnato da lingue di gatto.
Si puo' mangiare all'aperto, e sfumacchiare.
E' una citta' in cui si va al ristorante tra le 20.30 e le 21.00, e dopo non arriva piu' nessuno. Per fortuna.
Gli uomini al ristorante in pantaloni avana e camicia a righe (e mangiano, povera Milano, insalatiera d'Italia).
Aperitivo ad orario cristiano, spritz alle 20.00 (a 3 euri) e Corona sgrassante dopo cena (a 4 euri).
Niente zanzare, clima perfetto, 25 gradi, l'umidita' e' sconosciuta.
Citta' pulita, non grande, anzi.
Che gioiello!
(p.s.: unica nota negativa, il piccolo refrigidaire dell'albergo sconta l'aria calda del suo stesso motore, quindi niente last beer).
Wednesday, July 15, 2009
Breve ripresa delle ricerche
Ho completato la ricerca sul figlio americano di Carlo Tresca, il famoso sindacalista e anarchico nato a Sulmona nel 1879 e poi emigrato negli States.
Peter D. Martin, questo il nome del figlio di Tresca, arrivo' a San Francisco negli anni '40, proveniente da New York.
A Frisco divenne "sociology instructor" alla San Francisco State University e, nel 1952, creo' il primo giornale di cultura pop, che chiamo' City Lights, rendendo onore al famoso film di Charlie Chaplin (tradotto in italiano come "Luci della città").
Qui fondo', insieme al piu' famoso Lawrence Ferlinghetti, la mitica libreria indipendente City Lights (City Lights Bookstore); i soci investirono 500 dollari a testa.
La libreria era situata in Columbus Avenue, nel cuore del quartiere italiano della città, denominato North Beach.
Subito dopo, vista la volonta' di Peter di rientrare a New York, Ferlinghetti acquistò la quota societaria della City Lights Bookstore detenuta dal suo socio e trasformo' la libreria in una casa editrice.
Di li' in poi, la City Lights e' stata la culla della cultura e della letteratura beat (beat generation), pubblicando Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Neal Cassidy, Charles Bukowski, ...
Come accennato, Peter torno' a New York per fondare la "New Yorker Bookstore" specializzata in testi cinematografici; la libreria era situata sull'89 Strada, come ho potuto verificare dalla scansione del giornale "The village voice" del 5 aprile 1976 qui allegata (The Village Voice e' una pubblicazione settimanale gratuita che informa circa eventi, notizie, musica, ristoranti, etc.).
Peter ha gestito la libreria fino al 1982, quando dovette chiudere battenti per problemi economici.
E' morto nel marzo nel 1988, per enfisema polmonare, all'eta' di 65 anni.
Questo e' il necrologio sul New York Times:
"Peter Martin, 65, Dies; Founder of a Bookshop
Published: Tuesday, March 8, 198
Peter Martin, who in 1964 founded the New Yorker Bookshop, an Upper West Side institution that closed for economic reasons in 1982, died of emphysema in San Francisco last Thursday. He was 65 years old. Mr. Martin edited City Lights magazine in San Francisco in the early 1950's. In 1953, he established the City Lights Bookstore in San Francisco, and it was acquired by Lawrence Ferlinghetti, the poet and publisher. The New Yorker Bookshop, at 250 West 89th Street, specialized in books on politics, psychology, poetry and literature. It also served as a neighborhood bulletin board and meeting place.
Mr. Martin is survived by his wife, Madeleine; a stepdaughter, Lavinia Glick of San Francisco, and two half-sisters, Jane Bobba of San Francisco and Roberta Bobba of Oakland, Calif.
A version of this obituary appeared in print on Tuesday, March 8, 1988, on section D page 31 of the New York edition"
Insomma, come scrivevo qualche anno, si puo' dire che il figlio di un Sulmonese, abbia contribuito allo sviluppo della cultura e della controcultura statunitense.
Peter D. Martin, questo il nome del figlio di Tresca, arrivo' a San Francisco negli anni '40, proveniente da New York.
A Frisco divenne "sociology instructor" alla San Francisco State University e, nel 1952, creo' il primo giornale di cultura pop, che chiamo' City Lights, rendendo onore al famoso film di Charlie Chaplin (tradotto in italiano come "Luci della città").
Qui fondo', insieme al piu' famoso Lawrence Ferlinghetti, la mitica libreria indipendente City Lights (City Lights Bookstore); i soci investirono 500 dollari a testa.
La libreria era situata in Columbus Avenue, nel cuore del quartiere italiano della città, denominato North Beach.
Subito dopo, vista la volonta' di Peter di rientrare a New York, Ferlinghetti acquistò la quota societaria della City Lights Bookstore detenuta dal suo socio e trasformo' la libreria in una casa editrice.
Di li' in poi, la City Lights e' stata la culla della cultura e della letteratura beat (beat generation), pubblicando Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Neal Cassidy, Charles Bukowski, ...
Come accennato, Peter torno' a New York per fondare la "New Yorker Bookstore" specializzata in testi cinematografici; la libreria era situata sull'89 Strada, come ho potuto verificare dalla scansione del giornale "The village voice" del 5 aprile 1976 qui allegata (The Village Voice e' una pubblicazione settimanale gratuita che informa circa eventi, notizie, musica, ristoranti, etc.).
Peter ha gestito la libreria fino al 1982, quando dovette chiudere battenti per problemi economici.
E' morto nel marzo nel 1988, per enfisema polmonare, all'eta' di 65 anni.
Questo e' il necrologio sul New York Times:
"Peter Martin, 65, Dies; Founder of a Bookshop
Published: Tuesday, March 8, 198
Peter Martin, who in 1964 founded the New Yorker Bookshop, an Upper West Side institution that closed for economic reasons in 1982, died of emphysema in San Francisco last Thursday. He was 65 years old. Mr. Martin edited City Lights magazine in San Francisco in the early 1950's. In 1953, he established the City Lights Bookstore in San Francisco, and it was acquired by Lawrence Ferlinghetti, the poet and publisher. The New Yorker Bookshop, at 250 West 89th Street, specialized in books on politics, psychology, poetry and literature. It also served as a neighborhood bulletin board and meeting place.
Mr. Martin is survived by his wife, Madeleine; a stepdaughter, Lavinia Glick of San Francisco, and two half-sisters, Jane Bobba of San Francisco and Roberta Bobba of Oakland, Calif.
A version of this obituary appeared in print on Tuesday, March 8, 1988, on section D page 31 of the New York edition"
Insomma, come scrivevo qualche anno, si puo' dire che il figlio di un Sulmonese, abbia contribuito allo sviluppo della cultura e della controcultura statunitense.
Monday, July 13, 2009
Ombre rosse
Con un po' di ritardo, ossia dopo 70 anni dalla sua uscita, ho visto in dvd "Ombre rosse", di John Ford, con un imberbe John Wayne.
Credo che sia un western per modo di dire, in quanto Ford non propone troppe sparatorie tra pellerossa e uomini bianchi, a parte la bellissima scena dell'attacco indiano alla diligenza.
Anzi, il duello tra Ringo e i fratelli Plummer non viene neanche proposto.
Credo sia piuttosto un film sulla parabola dell'uomo; sono infatti proposte in sequenza la nascita della bimba, l'amore tra Ringo e Dallas, la morte.
E poi una serie di temi come quello del viaggio, del confronto tra classi sociali, dei buoni che si rivelano cattivi e viceversa, quindi del riscatto.
Insomma, un film completo, che poteva essere ambientato dovunque, ma ovviamente la Monument Valley ha un fascino del tutto particolare.
Ps.
Nel 1948, quando Bonelli e Galep pensarono a Tex, potrebbero aver avuto in mente la fisicita' ed i tratti del John Wayne di "Ombre rosse"?
Credo che sia un western per modo di dire, in quanto Ford non propone troppe sparatorie tra pellerossa e uomini bianchi, a parte la bellissima scena dell'attacco indiano alla diligenza.
Anzi, il duello tra Ringo e i fratelli Plummer non viene neanche proposto.
Credo sia piuttosto un film sulla parabola dell'uomo; sono infatti proposte in sequenza la nascita della bimba, l'amore tra Ringo e Dallas, la morte.
E poi una serie di temi come quello del viaggio, del confronto tra classi sociali, dei buoni che si rivelano cattivi e viceversa, quindi del riscatto.
Insomma, un film completo, che poteva essere ambientato dovunque, ma ovviamente la Monument Valley ha un fascino del tutto particolare.
Ps.
Nel 1948, quando Bonelli e Galep pensarono a Tex, potrebbero aver avuto in mente la fisicita' ed i tratti del John Wayne di "Ombre rosse"?
Saturday, July 11, 2009
Friday, July 10, 2009
Charlie Bamforth
(in relazione al post: "Birra e Vino")
Charlie Bamforth e' Department Chair del dipartimento Food Science & Technology presso la University of California, a Davis.
Il titolo originale del libro pubblicato nel marzo 2008 (ossia quello tradotto in italiano come "Birra e Vino", uscito in Italia in questi giorni) e' "Grape vs. Grain: A Historical, Technological, and Social Comparison of Wine and Beer".
Oggi l'ho trovato in libreria.
Questo e' il sito del Professon Bamforth.
Insomma un luminare della birra ed in particolare delle tecniche di fermentazione.
Charlie Bamforth e' Department Chair del dipartimento Food Science & Technology presso la University of California, a Davis.
Il titolo originale del libro pubblicato nel marzo 2008 (ossia quello tradotto in italiano come "Birra e Vino", uscito in Italia in questi giorni) e' "Grape vs. Grain: A Historical, Technological, and Social Comparison of Wine and Beer".
Oggi l'ho trovato in libreria.
Questo e' il sito del Professon Bamforth.
Insomma un luminare della birra ed in particolare delle tecniche di fermentazione.
Thursday, July 09, 2009
Birra e vino
Parebbe opportuno leggere "Birra e vino: Storie, tecniche, socialità a confronto", di Charles Bamforth, edito da Donzelli.
Un breve estratto della recensione di Dario Olivero su "Bookowski - La rubrica dei Libri".
"(...) non solo la birra ha origini altrettanto nobili, ma il procedimento per produrla è infinitamente più complesso di quello del vino. Il problema è che il vino gode i vantaggi di una efficientissima lobby mondiale (...)"
Qui il link al blog dell'autore per leggere l'intera recensione (9 luglio).
Compreremo, a discapito della pancia da birra.
Un breve estratto della recensione di Dario Olivero su "Bookowski - La rubrica dei Libri".
"(...) non solo la birra ha origini altrettanto nobili, ma il procedimento per produrla è infinitamente più complesso di quello del vino. Il problema è che il vino gode i vantaggi di una efficientissima lobby mondiale (...)"
Qui il link al blog dell'autore per leggere l'intera recensione (9 luglio).
Compreremo, a discapito della pancia da birra.
U2 Milan event
Prima di tutto grandissimo spettacolo.
San Siro pieno come i marciapiedi di Milano il primo giorno dei saldi, 80.000 uomini e donne che hanno lasciato a casa i problemi e le preoccupazioni per una sera.
Il palco e' un ragno gigante, e la palla stroboscopica in alto (che consentira' di librare nell'aria mille farfalle lucenti nel finale) arriva all'altezza del terzo anello.
Concerto che si avvia con 4 canzoni dell'ultimo album, quindi subito un tuffo nel passato recente con Beautiful Day, poi in quello remoto con la gospel I still haven't found ed una fluida ma energica Desire.
Quindi un passaggio centrale piu' adatto ai ragazzini saltellanti, a parte una acustica Stuck in a moment you can't get out of it del duo Bono-TheEdge, e quindi a finire con una eccellente serie: Sunday Bloody Sunday, Where the streets have no name, One, With of without you.
Cosa si puo' desiderare di meglio? 2h secche di musica senza interruzioni, poi 5 minuti di fischi per il bis ed ancora un quarto d'ora per le ultime 3 canzoni.
Concerto cominciato (stranamente) in orario, quindi tutti a letto presto. Non poteva mancare l'impegno.
Il solito Vox (populi) lancia i suoi appelli per le cause umanitarie e per coloro che sono piu' deboli, afferma che Berlusconi (che gli dicono abbia una bella voce, lui si') deve mantenere le promesse e aiutare coloro che vivono con meno di 1 dollaro al giorno, dedica ad Aung San Suu Kyi la toccante Walk on.
E soprattutto, Sunday Bloody Sunday attacca potente con il palco che si tinge di verde e scritte in arabo che corrono sullo schermo. No, neanche gli U2 possono credere alle notizie che arrivano dall'Iran... (ma Obama non aveva detto che Ahmadinejad e l'altro candidato per lui pari sono?)
Mi convinco sempre piu' che l'anima di questo gruppo sia The Edge: chitarra piena anche se non impeccabile, suonicchia la tastiera, aiuta Bono con la voce, ed e' un vero leader, anche se lascia a Bono il fronte del palco. Non sara' il re dei riff, ma e' carismatico.
Bono non e' piu' Vox, la potenza della voce e' un ricordo, ma come si fa a non dargli credito? In fondo questi qui sono ancora una rock band.
E noi siamo stati fortunati a crescere con questi 4 irlandesi che dopo quasi 30 anni sono ancora on the move. I 15enni di oggi, ahi loro, non avranno questo privilegio.
Qui ci sono alcune delle 110 foto che ho scattato e 1 pezzo (tremolante) da ascoltare.
Hi mate
San Siro pieno come i marciapiedi di Milano il primo giorno dei saldi, 80.000 uomini e donne che hanno lasciato a casa i problemi e le preoccupazioni per una sera.
Il palco e' un ragno gigante, e la palla stroboscopica in alto (che consentira' di librare nell'aria mille farfalle lucenti nel finale) arriva all'altezza del terzo anello.
Concerto che si avvia con 4 canzoni dell'ultimo album, quindi subito un tuffo nel passato recente con Beautiful Day, poi in quello remoto con la gospel I still haven't found ed una fluida ma energica Desire.
Quindi un passaggio centrale piu' adatto ai ragazzini saltellanti, a parte una acustica Stuck in a moment you can't get out of it del duo Bono-TheEdge, e quindi a finire con una eccellente serie: Sunday Bloody Sunday, Where the streets have no name, One, With of without you.
Cosa si puo' desiderare di meglio? 2h secche di musica senza interruzioni, poi 5 minuti di fischi per il bis ed ancora un quarto d'ora per le ultime 3 canzoni.
Concerto cominciato (stranamente) in orario, quindi tutti a letto presto. Non poteva mancare l'impegno.
Il solito Vox (populi) lancia i suoi appelli per le cause umanitarie e per coloro che sono piu' deboli, afferma che Berlusconi (che gli dicono abbia una bella voce, lui si') deve mantenere le promesse e aiutare coloro che vivono con meno di 1 dollaro al giorno, dedica ad Aung San Suu Kyi la toccante Walk on.
E soprattutto, Sunday Bloody Sunday attacca potente con il palco che si tinge di verde e scritte in arabo che corrono sullo schermo. No, neanche gli U2 possono credere alle notizie che arrivano dall'Iran... (ma Obama non aveva detto che Ahmadinejad e l'altro candidato per lui pari sono?)
Mi convinco sempre piu' che l'anima di questo gruppo sia The Edge: chitarra piena anche se non impeccabile, suonicchia la tastiera, aiuta Bono con la voce, ed e' un vero leader, anche se lascia a Bono il fronte del palco. Non sara' il re dei riff, ma e' carismatico.
Bono non e' piu' Vox, la potenza della voce e' un ricordo, ma come si fa a non dargli credito? In fondo questi qui sono ancora una rock band.
E noi siamo stati fortunati a crescere con questi 4 irlandesi che dopo quasi 30 anni sono ancora on the move. I 15enni di oggi, ahi loro, non avranno questo privilegio.
Qui ci sono alcune delle 110 foto che ho scattato e 1 pezzo (tremolante) da ascoltare.
Hi mate
Tuesday, July 07, 2009
The Calvi affair
Ieri sera ho visto (dvd) "I banchieri di Dio".
E' sicuramente difficile concentrare anni di misteri in due ore e 8 minuti, ma sarebbe stato piu' utile focalizzare qualche aspetto particolare anziche' proporre una scorribanda di ruoli, luoghi, nomi, mandanti, prestanomi e protagonisti veri.
Invece la trama - che riflette probabilmente la poca chiarezza degli intrecci politici e finanziari - insiste nel voler proporre un quinquennio di storie torbide che si accavallano, introducendo una gran quantita' di visi senza spiegarne il ruolo, non formulando ipotesi di alcun genere, ma neanche domande.
L'ho trovato insomma un minestrone troppo ricco, che maschera con il numero elevato di ingredienti un brodo poco saporito.
Tassan Din, Sindona, Pazienza, Carboni, Marcinkus, Andreotti, Gelli, Casaroli, IOR, Banco Ambrosiano, Panama, armi, dittature, Nassau, Ortolani, lotta per il Corsera, Massoneria, Servizi, Brigate Rosse, ...
L'unica tra le poche cose apprezzabili e' non mostrare mai il volto del Santo Padre, per rispetto.
E' sicuramente difficile concentrare anni di misteri in due ore e 8 minuti, ma sarebbe stato piu' utile focalizzare qualche aspetto particolare anziche' proporre una scorribanda di ruoli, luoghi, nomi, mandanti, prestanomi e protagonisti veri.
Invece la trama - che riflette probabilmente la poca chiarezza degli intrecci politici e finanziari - insiste nel voler proporre un quinquennio di storie torbide che si accavallano, introducendo una gran quantita' di visi senza spiegarne il ruolo, non formulando ipotesi di alcun genere, ma neanche domande.
L'ho trovato insomma un minestrone troppo ricco, che maschera con il numero elevato di ingredienti un brodo poco saporito.
Tassan Din, Sindona, Pazienza, Carboni, Marcinkus, Andreotti, Gelli, Casaroli, IOR, Banco Ambrosiano, Panama, armi, dittature, Nassau, Ortolani, lotta per il Corsera, Massoneria, Servizi, Brigate Rosse, ...
L'unica tra le poche cose apprezzabili e' non mostrare mai il volto del Santo Padre, per rispetto.
Monday, July 06, 2009
Sunday, July 05, 2009
Motorbike tour
Milano
Como
Bellagio
Lecco
Bergamo Alta
Milano
250 KM
La Ducati piega e non fa una piega.
Quel ramo del lago di Como...
Como
Bellagio
Lecco
Bergamo Alta
Milano
250 KM
La Ducati piega e non fa una piega.
Quel ramo del lago di Como...
Friday, July 03, 2009
A proposito di motociclisti
Ieri sera ho visto in dvd "L'inferno di cristallo".
Steve McQ batte Paul Newman 4 - 0.
Carisma, classe, sagacia, freddezza.
Cameo magnifico di Fred Astaire, classe innata anche lui.
A parte alcuni tratti un filo macchinosi, i 160' scorrono via magnificamente.
Suspense, tensione e colpi di scena a ripetizione, anche se con qualche esagerazione.
La scena migliore secondo me?
Il salvataggio dell'ascensore panoramico da parte di SMQ.
Steve McQ batte Paul Newman 4 - 0.
Carisma, classe, sagacia, freddezza.
Cameo magnifico di Fred Astaire, classe innata anche lui.
A parte alcuni tratti un filo macchinosi, i 160' scorrono via magnificamente.
Suspense, tensione e colpi di scena a ripetizione, anche se con qualche esagerazione.
La scena migliore secondo me?
Il salvataggio dell'ascensore panoramico da parte di SMQ.
Finalmente
La fine dei ciclisti fuorilegge (speriamo) grazie alla decurtazione dei punti della patente.
La notizia sul Corriere.
Non che io odi i ciclisti, anzi, ma a Milano sono piu' pericolosi dei pedoni: passano con il rosso, attraversano la strada senza guardare, vanno in senso contrario, ...
E grazie ad un gentleman in bici sono caduto mentre ero in moto: il ciclista con ipod e cuffiette, che va come la bella addormentata sul lato sinistro di una strada a senso unico (mentre io correttamente mi tengo a destra), poi all'improvviso - senza neanche girarsi - decide di tagliare la strada e mettersi sulla destra, proprio mentre soprraggiungo io. Per non investirlo, sono volato. E mentre ero a terra, il ciclista maledetto ha pensato bene di defilarsi e fuggire.
E se invece della mia moto ci fosse stata un auto?
Ecco perche' non e' che io odi i ciclisti, ma li tengo a distanza.
Come i SUVisti.
Ps.
Quanto a indisciplina, peggio dei ciclisti solo gli scooteristi, per i quali sembra vigere un codice della strada ad hoc. Mah.
La notizia sul Corriere.
Non che io odi i ciclisti, anzi, ma a Milano sono piu' pericolosi dei pedoni: passano con il rosso, attraversano la strada senza guardare, vanno in senso contrario, ...
E grazie ad un gentleman in bici sono caduto mentre ero in moto: il ciclista con ipod e cuffiette, che va come la bella addormentata sul lato sinistro di una strada a senso unico (mentre io correttamente mi tengo a destra), poi all'improvviso - senza neanche girarsi - decide di tagliare la strada e mettersi sulla destra, proprio mentre soprraggiungo io. Per non investirlo, sono volato. E mentre ero a terra, il ciclista maledetto ha pensato bene di defilarsi e fuggire.
E se invece della mia moto ci fosse stata un auto?
Ecco perche' non e' che io odi i ciclisti, ma li tengo a distanza.
Come i SUVisti.
Ps.
Quanto a indisciplina, peggio dei ciclisti solo gli scooteristi, per i quali sembra vigere un codice della strada ad hoc. Mah.
Monday, June 29, 2009
American Gangster
Domenica cinematografica.
Oltre al docufilm su Bod Dylan, ieri sera ho visto "American Gangster", con Denzel Washington e Russell Crowe.
La saga di Lucas e' (illegalmente) ammirevole: un vero manager, che non improvvisa, preparato, votato all'understatement. Eccellente, anche se fuorilegge. Denzel Washington impeccabile.
Analogamente Russell Crowe intepreta un ruolo in cui risulta abilmente convincente: la fiaba del lavoratore onesto, con la schiena dritta, capace di riiutare ogni agevolazione e incapace di scendere a patti con l'avversario.
Due magnifici interpreti per la trasposizione cinematografica di una storia veria, neanche troppo romanzata.
Immagino, come sempre, Clint al posto di Crowe. Il commento e' quello di Galeazzi nei confronti di Jimmy Connors agli internazionali d'Italia: "I can't get no decorations" (mutuando gli Stones... I can't get no satisfaction).
Ps.
L'altra sera in tv e' stato trasmesso "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio e' tuo".
Ecco perché mi chiamano "Harry la carogna", perché frego sempre tutti quanti
Oltre al docufilm su Bod Dylan, ieri sera ho visto "American Gangster", con Denzel Washington e Russell Crowe.
La saga di Lucas e' (illegalmente) ammirevole: un vero manager, che non improvvisa, preparato, votato all'understatement. Eccellente, anche se fuorilegge. Denzel Washington impeccabile.
Analogamente Russell Crowe intepreta un ruolo in cui risulta abilmente convincente: la fiaba del lavoratore onesto, con la schiena dritta, capace di riiutare ogni agevolazione e incapace di scendere a patti con l'avversario.
Due magnifici interpreti per la trasposizione cinematografica di una storia veria, neanche troppo romanzata.
Immagino, come sempre, Clint al posto di Crowe. Il commento e' quello di Galeazzi nei confronti di Jimmy Connors agli internazionali d'Italia: "I can't get no decorations" (mutuando gli Stones... I can't get no satisfaction).
Ps.
L'altra sera in tv e' stato trasmesso "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio e' tuo".
Ecco perché mi chiamano "Harry la carogna", perché frego sempre tutti quanti
Sunday, June 28, 2009
Bob
Oggi ho visto, in dvd, un documentario sulle apparizioni di Bob Dylan ai Festival di Newport del '63, '64 e '65.
Il film si chiama "The other side of the mirror".
A parte il clima da festa di campagna delle prime edizioni, il festival del '65 rappresneta la svolta consapevole, non solo eletttrica ma anche intellettuale della comunicazione dylaniana.
Personalmente, non avevo percezione visibile di che cosa volesse dire presentarsi ad un pubblico che si aspetta di sentire qualcosa ed offrire l'esatto contrario.
Insieme a Bloomfield e Kooper, Dylan ebbe il coraggio di lanciare il guanto elettrico, riponendo i buoni propositi acustici. Una folta selva di fischi che avrebbero scoraggiato chiunque, perche' quello e' il pubblico che compra i tuoi dischi e tu sei l'erede di Woody Guthrie.
Ma Dylan era maturo per fare di testa propria; maturita', poesia, consapevolezza, percezione del futuro.
Doti che, tutte insieme, caratterizzano i grandi uomini.
Insomma, e' come Valentino che passa alla Yamaha e vince a Welkom, come Ronie e la Reaganomics, come Capa e lo sbarco in Normandia.
Non solo essere al punto giusto nel momento giusto, ma fare anche la cosa giusta contro ogni previsione.
Per dirla alla Spike Lee, "Do the Right Thing".
Il film si chiama "The other side of the mirror".
A parte il clima da festa di campagna delle prime edizioni, il festival del '65 rappresneta la svolta consapevole, non solo eletttrica ma anche intellettuale della comunicazione dylaniana.
Personalmente, non avevo percezione visibile di che cosa volesse dire presentarsi ad un pubblico che si aspetta di sentire qualcosa ed offrire l'esatto contrario.
Insieme a Bloomfield e Kooper, Dylan ebbe il coraggio di lanciare il guanto elettrico, riponendo i buoni propositi acustici. Una folta selva di fischi che avrebbero scoraggiato chiunque, perche' quello e' il pubblico che compra i tuoi dischi e tu sei l'erede di Woody Guthrie.
Ma Dylan era maturo per fare di testa propria; maturita', poesia, consapevolezza, percezione del futuro.
Doti che, tutte insieme, caratterizzano i grandi uomini.
Insomma, e' come Valentino che passa alla Yamaha e vince a Welkom, come Ronie e la Reaganomics, come Capa e lo sbarco in Normandia.
Non solo essere al punto giusto nel momento giusto, ma fare anche la cosa giusta contro ogni previsione.
Per dirla alla Spike Lee, "Do the Right Thing".
Friday, June 26, 2009
Nigel Clough
.... segue "Il maledetto United".
Ottimo libro.
E ho scoperto che Nigel Clough (figlio di Brian) ha seguito le orme del padre Brian come allenatore del Derby County, a gennaio di quest'anno.
Tiferemo Derby Count FC da ora in poi.
Ottimo libro.
E ho scoperto che Nigel Clough (figlio di Brian) ha seguito le orme del padre Brian come allenatore del Derby County, a gennaio di quest'anno.
Tiferemo Derby Count FC da ora in poi.
Wednesday, June 24, 2009
Got the ticket!
Preso il biglietto per la partita di rugby Italia - All Blacks, del 14 novembre a San Siro!
Ringa pakia
Uma tiraha
Turi whatia
Hope whai ake
Waewae takahia kia kino
Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
Tenei te tangata puhuruhuru
Nana i tiki mai whakawhiti te ra!
A hupane, a hupane
A hupane, kaupane whiti te ra!
Hi!
Ringa pakia
Uma tiraha
Turi whatia
Hope whai ake
Waewae takahia kia kino
Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
Ka mate, Ka mate! Ka ora, Ka ora!
Tenei te tangata puhuruhuru
Nana i tiki mai whakawhiti te ra!
A hupane, a hupane
A hupane, kaupane whiti te ra!
Hi!
Tommy L. Jones
Ho visto in dvd "Nella valle di Elah".
Tommy Lee Jones (Hank Deerfield) e' quasi all'altezza di Clint, ma se quel ruolo fosse stato interpretato da Clint staremmo qui a parlare di capolavoro.
Anche Charlize Theron è brava, ma soprattutto carina.
Non credo che il film sia antimilitarista o contro l'amministrazione Bush, come qualche critico ha affermato; penso piuttosto che sia una critica alla nuova societa' americana, quella degli ultimi anni in cui non si crede più alla mamma, Dio e la torta di mele.
Penso sia un film fortemente patriottico invece, di richiesta d'aiuto (a Dio?) per far capire ai giovani cosa significa il prossimo, il sacrificio, la serieta', l'aiuto e - perche' no - fare la guerra.
Non si puo' fare la guerra con un telefonino in mano, quasi fossimo su Facebook o Twitter, e non si puo' tirare dritto con il blindato se un bambino attraversa la strada perche' potrebbe essere un kamikaze.
Forse c'e' anche un velato richiamo e rimprovero alla generazione dei padri, in grado di non ascoltare i figli, e non aiutarli a prendere le decisioni giuste. Ma anche i padri sono in difficolta' e fanno fatica ad orientarsi in una societa' profondamente mutata.
Ed infatti, come dice Tommy Lee Jones sbagliandosi, non si ammazza uno con cui hai rischiato la pelle in guerra.
Non e' piu' cosi'.
Fine dei valori, fine della gloria, inizio del nulla, inizio della fine.
Tommy Lee Jones (Hank Deerfield) e' quasi all'altezza di Clint, ma se quel ruolo fosse stato interpretato da Clint staremmo qui a parlare di capolavoro.
Anche Charlize Theron è brava, ma soprattutto carina.
Non credo che il film sia antimilitarista o contro l'amministrazione Bush, come qualche critico ha affermato; penso piuttosto che sia una critica alla nuova societa' americana, quella degli ultimi anni in cui non si crede più alla mamma, Dio e la torta di mele.
Penso sia un film fortemente patriottico invece, di richiesta d'aiuto (a Dio?) per far capire ai giovani cosa significa il prossimo, il sacrificio, la serieta', l'aiuto e - perche' no - fare la guerra.
Non si puo' fare la guerra con un telefonino in mano, quasi fossimo su Facebook o Twitter, e non si puo' tirare dritto con il blindato se un bambino attraversa la strada perche' potrebbe essere un kamikaze.
Forse c'e' anche un velato richiamo e rimprovero alla generazione dei padri, in grado di non ascoltare i figli, e non aiutarli a prendere le decisioni giuste. Ma anche i padri sono in difficolta' e fanno fatica ad orientarsi in una societa' profondamente mutata.
Ed infatti, come dice Tommy Lee Jones sbagliandosi, non si ammazza uno con cui hai rischiato la pelle in guerra.
Non e' piu' cosi'.
Fine dei valori, fine della gloria, inizio del nulla, inizio della fine.
Monday, June 22, 2009
Striscione
Sabato 20 giugno, localita': Durban, ABSA Park (Kings Park), Sud Africa.
Partita di rugby del Lions Tour: Springbooks - Birtish & English Lions.
Striscione favoloso dei supporters dei Lions:
Please do not film us, our wives think we are fishing in the North Wales
Partita di rugby del Lions Tour: Springbooks - Birtish & English Lions.
Striscione favoloso dei supporters dei Lions:
Please do not film us, our wives think we are fishing in the North Wales
Saturday, June 20, 2009
Leeds
Grazie all'articolo di Luigi Sampietro su Domenica (IlSole24ore) della scorsa settimana, ho scoperto e divorato gia' 114 pagine de "Il maledetto United".
David Pearce scrive di un grandissimo personaggio che mi era sconosciuto, Brian Clough; scrive di una finzione partendo da un fatto vero. Vedremo come andra' a finire.
Per ora so solo che Clough sta diventando il mio idolo. A pagina 404 lo sara' di sicuro.
David Pearce scrive di un grandissimo personaggio che mi era sconosciuto, Brian Clough; scrive di una finzione partendo da un fatto vero. Vedremo come andra' a finire.
Per ora so solo che Clough sta diventando il mio idolo. A pagina 404 lo sara' di sicuro.
Thursday, June 18, 2009
Tuesday, June 16, 2009
Correva Mieli
Ieri sera puntata di "Correva l'anno", il programma Rai di storia, con l'editoriale finale di Paolo Mieli; tema della puntata: Kennedy e Nixon.
Ecco la presentazione della puntata.
In sostanza Mieli afferma che poi non era cosi' vero che la presidenza Kennedy fosse tutta bianca e quella di Nixon tutta nera.
Se si elimina il fattore umano derivante dall'empatia kennediana, ecco - in fondo - come potrebbero essere storicamente ricordati i due presidenti:
Nixon:
- tenere relazione strette con URSS
- visitare la Cina e lavorare per la sua ammissione all'ONU
- progressivo abbandono del Vietnam con un pace onorevole
Kennedy:
- tentativo di invasione di Cuba, Baia dei porci (Aprile 1961, Kennedy nominato a Febbraio dello stesso anno)
- crisi missilistica di Cuba (Ottobre 1961)
- prodromi dell'ingresso in guerra con il Vietnam (rafforzamento militare)
- e tanti piccoli atti improvvidi (mafia, starlet, etc.)
Pero'... non vorrei che tra qualche anno si parlasse negli stessi termini di Obama e George W.
Ecco la presentazione della puntata.
In sostanza Mieli afferma che poi non era cosi' vero che la presidenza Kennedy fosse tutta bianca e quella di Nixon tutta nera.
Se si elimina il fattore umano derivante dall'empatia kennediana, ecco - in fondo - come potrebbero essere storicamente ricordati i due presidenti:
Nixon:
- tenere relazione strette con URSS
- visitare la Cina e lavorare per la sua ammissione all'ONU
- progressivo abbandono del Vietnam con un pace onorevole
Kennedy:
- tentativo di invasione di Cuba, Baia dei porci (Aprile 1961, Kennedy nominato a Febbraio dello stesso anno)
- crisi missilistica di Cuba (Ottobre 1961)
- prodromi dell'ingresso in guerra con il Vietnam (rafforzamento militare)
- e tanti piccoli atti improvvidi (mafia, starlet, etc.)
Pero'... non vorrei che tra qualche anno si parlasse negli stessi termini di Obama e George W.
Monday, June 15, 2009
Pere che il pompelmo faccia mele
Cosimo, grande successo! I casi strani dell'Italia, ovviamente Viva l'Italia...
Wednesday, June 10, 2009
Shane's gnashers
Da non credere!
Il nuovo sorriso di Shane!
Tra l'altro, i Pogues saranno a "Rock in Idro 2009" nella giornata di sabato 13 giugno. Ci sara' anche Shane??
Il nuovo sorriso di Shane!
Tra l'altro, i Pogues saranno a "Rock in Idro 2009" nella giornata di sabato 13 giugno. Ci sara' anche Shane??
Wednesday, June 03, 2009
Tre tituli
Gunny si aggiudica anche la Coppa di Lega, con un perentorio 4-1 in finale (reti di Cambiasso, Vucinic, Balotelli, Iaquinta, assist di Nedved e Vargas).
Dopo la vittoria nella clausura (con la somma dei punteggio tra apertura e clausura piu' elevata tra tutti i partecipanti) e la vittoria nell'one shot natalizio (punteggio piu' alto nel tutti contro tutti, 88!), arriva anche la Coppa di Lega.
Tre tituli, altro che Special One, diciamo Pep Guardiola.
Dopo la vittoria nella clausura (con la somma dei punteggio tra apertura e clausura piu' elevata tra tutti i partecipanti) e la vittoria nell'one shot natalizio (punteggio piu' alto nel tutti contro tutti, 88!), arriva anche la Coppa di Lega.
Tre tituli, altro che Special One, diciamo Pep Guardiola.
This Is War!
Visitata la mostra fotografica "Questa e' la guerra! Robert Capa al lavoro", a Spazio Forma, con una retrospettiva su Gerda Taro.
La mostra arriva dalla Barbican Art Gallery di Londra ("On the Subject of War"), dove aveva aperto ad Ottobre 2008.
Oltre a molte delle foto di Capa che conoscevo gia' (grazie al libro "Slightly out of focus"), mi sono piaciute molto due foto di Gerda Taro: Gustavo Duran su una Harley, al passo di Navacerrada in Spagna, e quella di Vittorio Vidali, comandante italiano del V° Reggimento (il Reggimento di ferro).
Sempre eccezionali quelle del D-Day.
La mostra arriva dalla Barbican Art Gallery di Londra ("On the Subject of War"), dove aveva aperto ad Ottobre 2008.
Oltre a molte delle foto di Capa che conoscevo gia' (grazie al libro "Slightly out of focus"), mi sono piaciute molto due foto di Gerda Taro: Gustavo Duran su una Harley, al passo di Navacerrada in Spagna, e quella di Vittorio Vidali, comandante italiano del V° Reggimento (il Reggimento di ferro).
Sempre eccezionali quelle del D-Day.
Venice on the moon
Tuesday, May 26, 2009
Dispatch from Ewyas Harold
Interessante articolo del bravo Matthew Engel (scoperto sulle colonne del FT Weekend) circa la crisi dei pub inglesi.
L'articolo.
L'articolo.
Monday, May 18, 2009
Lecture Parisienne
A margine delle lunghe passeggiate parigine, ho completato la lettura del primo romanzo giallo di Augusto De Angelis, "Il banchiere assassinato" (1935).
Benche' - e concordo con la critica ufficiale - vi sia il tentativo di discostarsi dal noir americano (non ci sono inseguimenti per strada, ne' sparatorie), mi sembra invece che la costruzione e i colpi di scena siano piu' vicini alla classica impostazione del giallo di fine '800 / inizio '900.
Come in Conan Doyle ma specialmente in S.S. Van Dine (che scrisse 8 dei suoi romanzi appena prima del "banchiere" di De Angelis), molte delle azioni rilevanti si svolgono al chiuso, in questo caso in una stanza dell'abitazione del maggiore indiziato Giannetto Aurigi, con tutti (o quasi) i maggiori protagonisti contemporaneamente presenti in scena.
L'investigante, come il Philo Vance di Van Dine, cerca di mettere a nudo le malefatte dei personaggi attraverso situazioni tete-a-tete oppure combinando incontri tra i presunti colpevoli per studiarne le reazioni; almeno in questo contesto, tra l'altro, gli indizi fisici non rivestono una importanza cosi' fondamentale.
L'evoluzione rispetto al giallo classico riguarda semmai alcuni (blandi) tratti introspettivi, ma piu' riferibili al Commissario De Vincenzi che ai protagonisti negativi della trama, che saranno invece terreno fertile nel dopoguerra per la provincia americana di Jim Thompson e per la borghesia di Ross Mc Donald.
Ad ogni modo, la lettura e' gradevole ed aiuta anche a scoprire luoghi ed atmosfere di una Milano d'antan.
Benche' - e concordo con la critica ufficiale - vi sia il tentativo di discostarsi dal noir americano (non ci sono inseguimenti per strada, ne' sparatorie), mi sembra invece che la costruzione e i colpi di scena siano piu' vicini alla classica impostazione del giallo di fine '800 / inizio '900.
Come in Conan Doyle ma specialmente in S.S. Van Dine (che scrisse 8 dei suoi romanzi appena prima del "banchiere" di De Angelis), molte delle azioni rilevanti si svolgono al chiuso, in questo caso in una stanza dell'abitazione del maggiore indiziato Giannetto Aurigi, con tutti (o quasi) i maggiori protagonisti contemporaneamente presenti in scena.
L'investigante, come il Philo Vance di Van Dine, cerca di mettere a nudo le malefatte dei personaggi attraverso situazioni tete-a-tete oppure combinando incontri tra i presunti colpevoli per studiarne le reazioni; almeno in questo contesto, tra l'altro, gli indizi fisici non rivestono una importanza cosi' fondamentale.
L'evoluzione rispetto al giallo classico riguarda semmai alcuni (blandi) tratti introspettivi, ma piu' riferibili al Commissario De Vincenzi che ai protagonisti negativi della trama, che saranno invece terreno fertile nel dopoguerra per la provincia americana di Jim Thompson e per la borghesia di Ross Mc Donald.
Ad ogni modo, la lettura e' gradevole ed aiuta anche a scoprire luoghi ed atmosfere di una Milano d'antan.
Paris
Weekend parigino.
Gin Tonic e Mohito all'Harry's New York Bar, al 5 di Rue Daunou.
E' il posto in cui si dilettavano alcoolicamente Hemingway e Scott Fitzgerald.
Famosa l'inserzione sull'Herald Tribune (dal 1924) con cui si suggeriva ai turisti americani l'indirizzo da comunicare al tassita per recarsi all'Harry's: "Tell the taxi driver Sank Roo Doe Noo", che pronunciato in inglese viene fuori "senc ru denu", ossia al 5 di Rue Daunou.
Eccezionale anche lo specchio dietro al bancone, con due mosche disegnate che si chiedono: "Are you an IBF?", dove IBF sta per "International Bar Fly", gioco di parole tra "Fly" (Mosca) e "Barfly" (Persona che passa molto tempo al bar), come il titolo del romanzo di Bukowski.
Cena al ristoranteL'AOC, rinomato per la ricerca degli ingredienti.
Ho preso come entree un piatto di "Jambon de truie des pyrénées de Ramon Arrosagaraï", poi agnello, quindi tortino con cioccolato Valrhona.
Da bere: Coteaux du Vendômois, Domaine Patrice Colin, "Vieilles vignes", annata 2006.
Oltre all'ottimo cibo e vino, da segnalare bicchieri Riedel, coltelli Laguiole, i tavoli con le fessure per infilare le tovagliette, e una bellissima cantinetta in vista.
Ecco le foto.
Tra i posti visitati, una pinta ristoratrice all'irish pub Kitty O'Shea's, dietro Place Vendome.
Oltre all'ottima spillatura, da segnalare i pistacchi in barattolo!
Altro abbinamento divertente, a Montmartre, dietro la basilica del Sacre Coeur.
Quale abbinamento? Notare attentamente la foto di seguito.
Doverosa visita al Louvre ed al Museo d'Orsay, dove ho finalmente visto uno dei miei quadri preferiti, l'Angelus di Millet.
Impressionante dal vivo (al Louvre) anche il San Sebastiano di Mantegna.
Overlook finale al 2° piano della Tour Eiffel.
Gin Tonic e Mohito all'Harry's New York Bar, al 5 di Rue Daunou.
E' il posto in cui si dilettavano alcoolicamente Hemingway e Scott Fitzgerald.
Famosa l'inserzione sull'Herald Tribune (dal 1924) con cui si suggeriva ai turisti americani l'indirizzo da comunicare al tassita per recarsi all'Harry's: "Tell the taxi driver Sank Roo Doe Noo", che pronunciato in inglese viene fuori "senc ru denu", ossia al 5 di Rue Daunou.
Eccezionale anche lo specchio dietro al bancone, con due mosche disegnate che si chiedono: "Are you an IBF?", dove IBF sta per "International Bar Fly", gioco di parole tra "Fly" (Mosca) e "Barfly" (Persona che passa molto tempo al bar), come il titolo del romanzo di Bukowski.
Cena al ristoranteL'AOC, rinomato per la ricerca degli ingredienti.
Ho preso come entree un piatto di "Jambon de truie des pyrénées de Ramon Arrosagaraï", poi agnello, quindi tortino con cioccolato Valrhona.
Da bere: Coteaux du Vendômois, Domaine Patrice Colin, "Vieilles vignes", annata 2006.
Oltre all'ottimo cibo e vino, da segnalare bicchieri Riedel, coltelli Laguiole, i tavoli con le fessure per infilare le tovagliette, e una bellissima cantinetta in vista.
Ecco le foto.
Tra i posti visitati, una pinta ristoratrice all'irish pub Kitty O'Shea's, dietro Place Vendome.
Oltre all'ottima spillatura, da segnalare i pistacchi in barattolo!
Altro abbinamento divertente, a Montmartre, dietro la basilica del Sacre Coeur.
Quale abbinamento? Notare attentamente la foto di seguito.
Doverosa visita al Louvre ed al Museo d'Orsay, dove ho finalmente visto uno dei miei quadri preferiti, l'Angelus di Millet.
Impressionante dal vivo (al Louvre) anche il San Sebastiano di Mantegna.
Overlook finale al 2° piano della Tour Eiffel.
Tuesday, May 12, 2009
Fantacalcio
Per il secondo anno consecutivo, la fantasquadra Gunny si aggiudica il torneo di clausura ed e' al momento finalista di coppa di Lega.
Ruolino di marcia di 15 vittorie consecutive, altro che Special One.
A partire dalla prossima stagione, il suo allenatore (ossia chi scrive) cambiera' il nome della squadra in "Sir Alex", in onore del tecnico supervincente del ManU.
Ecco gli eroi che fecero l'impresa (almeno i principali).
Portieri
Sereni
Handanovic
Difensori
Natali
Stovini
Samuel
Vargas
Riise
Centrocampisti
Cambiasso
Palombo
Ambrosini
Seedorf
Nedved
Flamini
Attaccanti
Pato
SuperPippo Inzaghi
Iaquinta
France' Totti
Balotelli
Fantantonio Cassano
Ruolino di marcia di 15 vittorie consecutive, altro che Special One.
A partire dalla prossima stagione, il suo allenatore (ossia chi scrive) cambiera' il nome della squadra in "Sir Alex", in onore del tecnico supervincente del ManU.
Ecco gli eroi che fecero l'impresa (almeno i principali).
Portieri
Sereni
Handanovic
Difensori
Natali
Stovini
Samuel
Vargas
Riise
Centrocampisti
Cambiasso
Palombo
Ambrosini
Seedorf
Nedved
Flamini
Attaccanti
Pato
SuperPippo Inzaghi
Iaquinta
France' Totti
Balotelli
Fantantonio Cassano
Paròn
Appena finito di leggere un eccellente libro di un vero giornalista, Gigi Garanzini, che per fortuna non appartiene alla categoria degli urlatori televisivi.
E' un'incetta ragionata di episodi ed aneddoti che aiutano a descrivere - in maniera divertente - la grande umanita', arguzia, dedizione al calcio e passione per la vita di Nereo Rocco.
Rocco era il Milan. Forse nessuno lo e' stato mai piu' come lui, neanche Lidas o Silvio.
E ci sono dei posti a Milano che hanno effettivamente la capacita' di creare sensazioni, umori e trasporto verso un mondo ideale, cavalleresco, romantico, alcoolico, insomma quello di Rocco il triestino.
Alcuni di questi posti sono fisici, per esempio il ristorante l'Assassino (che purtroppo ha cambiato gestione dal 1° febbraio 2009, dopo 57 anni di attivita'; per fortuna ho fatto in tempo a vedere diverse volte all'opera Ottavio, il figlio di quel Lamberto Gori che apri' il ristorante nel 1951 e passava le notti a giocare a scopone con Rocco e Carosio).
Altri posti sono virtuali, come la notte milanese, che distingue chi la usa per annientarsi e chi la vive invece perche' il giorno non e' abbastanza. Come il sior Rocco, appunto.
Friday, May 08, 2009
Wikidialetto Sulmontino
On line il primo dizionario di termini "sulmontini", il wikidialetto
L'idea
Viaggi all’estero e incontri casuali con le comunita’ di emigranti sulmonesi (come dimenticare il “Sulmona Meat Market”, una macelleria di conterranei a Boston, o il club dei conterranei in Canada?) ci hanno fatto riscoprire termini dialettali desueti oppure hanno consentito di scovarli in un angolino della memoria.
E' come se l'emigrazione avesse agito da forziere del dialetto "sulmontino", evitando contaminazioni ed influenze linguistiche che tendono alla massificazione.
L’iniziativa di raccogliere i termini dialettali e' partita insieme ad una email, inviata in un tiepido pomeriggio di maggio ad un ristretto numero di amici, molti dei quali emigrati dalla terra natia.
L'idea della valorizzazione e della conservazione di un microcosmo che rischia di perdersi e' piaciuta immediatamente, trovando immediato riscontro. Tra gli infaticabili contributori, amici e parenti canedesi, argentini, americani: anche grazie a loro, e’ divertente scoprire termini sconosciuti.
Vin munn, penneron, mure', …
Grazie alle numerose segnalazioni, il dizionario cresce di giorno in giorno; vorremmo ampliare e mettere a disposizione di tutti questo piccolo (per ora) tesoretto che a molti di Voi speriamo faccia almeno sorridere, ricordando parole e modi di dire che riportano spesso all’infanzia ed a persone care.
Il futuro
Il traguardo dei 5.000 termini potrebbe rappresentare il momento della pubblicazione cartacea, per regalare l'opera alle biblioteche della citta’… si’, carta, giusto per tenere un piede nel passato.
___________________________________
Per suggerimenti e correzioni scrivere a:
-
Ultimi termini inseriti il 10 ottobre (vedi l'apposita sezione per il significato in italiano): tra i vocaboli: scapria't; tra i proverbi: ch' gir'(e) lu caccaviell'(e) s'(e) lecch'(a) lu cucchiar'(e); tra le locuzioni: je putiv caccia' i dient
Nuova filastrocca:
Fra' Frimmich'(e) alla Valletta
ha miss' (e) la vign'(e) stretta stretta
ha miss'(e) la vign'(e) nch'(e) cient'(e) vitign'(i)
chest'(e) é la vigne di Fra' Balign'(e)
___________________________________
Sezioni:
Termini, n° 2.297
Proverbi, n° 226
Locuzioni discorsive, n° 87
Canali irrigui, n° 14
Giochi, n° 5
Invettive, n° 22
Aneddoti, n° 3
Filastrocche, n° 24
N° complessivo di termini, proverbi e modi di dire: 2.678
___________________________________
Lettera A
Lettera B
Lettera C
Lettera D
Lettera E
Lettera F
Lettera G
Lettera H
Lettera I
Lettera J
Lettera L
Lettera M
Lettera N
Lettera O
Lettera P
Lettera Q
Lettera R
Lettera S
Lettera T
Lettera U
Lettera V
Lettera Z
___________________________________
Struttura del dizionario:
→ termine dialettale
→ traduzione in italiano
→ traduzione in lingua inglese
→ frasi collegate
→ etimologia
→ indicativo presente (nel caso di un verbo)
L'idea
Viaggi all’estero e incontri casuali con le comunita’ di emigranti sulmonesi (come dimenticare il “Sulmona Meat Market”, una macelleria di conterranei a Boston, o il club dei conterranei in Canada?) ci hanno fatto riscoprire termini dialettali desueti oppure hanno consentito di scovarli in un angolino della memoria.
E' come se l'emigrazione avesse agito da forziere del dialetto "sulmontino", evitando contaminazioni ed influenze linguistiche che tendono alla massificazione.
L’iniziativa di raccogliere i termini dialettali e' partita insieme ad una email, inviata in un tiepido pomeriggio di maggio ad un ristretto numero di amici, molti dei quali emigrati dalla terra natia.
L'idea della valorizzazione e della conservazione di un microcosmo che rischia di perdersi e' piaciuta immediatamente, trovando immediato riscontro. Tra gli infaticabili contributori, amici e parenti canedesi, argentini, americani: anche grazie a loro, e’ divertente scoprire termini sconosciuti.
Vin munn, penneron, mure', …
Grazie alle numerose segnalazioni, il dizionario cresce di giorno in giorno; vorremmo ampliare e mettere a disposizione di tutti questo piccolo (per ora) tesoretto che a molti di Voi speriamo faccia almeno sorridere, ricordando parole e modi di dire che riportano spesso all’infanzia ed a persone care.
Il futuro
Il traguardo dei 5.000 termini potrebbe rappresentare il momento della pubblicazione cartacea, per regalare l'opera alle biblioteche della citta’… si’, carta, giusto per tenere un piede nel passato.
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Per suggerimenti e correzioni scrivere a:
-
Ultimi termini inseriti il 10 ottobre (vedi l'apposita sezione per il significato in italiano): tra i vocaboli: scapria't; tra i proverbi: ch' gir'(e) lu caccaviell'(e) s'(e) lecch'(a) lu cucchiar'(e); tra le locuzioni: je putiv caccia' i dient
Nuova filastrocca:
Fra' Frimmich'(e) alla Valletta
ha miss' (e) la vign'(e) stretta stretta
ha miss'(e) la vign'(e) nch'(e) cient'(e) vitign'(i)
chest'(e) é la vigne di Fra' Balign'(e)
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Sezioni:
Termini, n° 2.297
Proverbi, n° 226
Locuzioni discorsive, n° 87
Canali irrigui, n° 14
Giochi, n° 5
Invettive, n° 22
Aneddoti, n° 3
Filastrocche, n° 24
N° complessivo di termini, proverbi e modi di dire: 2.678
___________________________________
CERCA
Lettera A
Lettera B
Lettera C
Lettera D
Lettera E
Lettera F
Lettera G
Lettera H
Lettera I
Lettera J
Lettera L
Lettera M
Lettera N
Lettera O
Lettera P
Lettera Q
Lettera R
Lettera S
Lettera T
Lettera U
Lettera V
Lettera Z
___________________________________
Struttura del dizionario:
→ termine dialettale
→ traduzione in italiano
→ traduzione in lingua inglese
→ frasi collegate
→ etimologia
→ indicativo presente (nel caso di un verbo)
Lettera A
243 termini
→ abbada'
→ fare attenzione
→ to pay attention
→ ”abbad’ ess”, “attento li’’”
→ abball
→ sotto, in basso
→ under
→ Dal latino “ad vallem”.
→ abbch
→ riferito a legna che non arde perchè bagnata oppure non adatta al camino
→
→ "sta len è abbch"
→ abbija'
→ avviare, iniziare
→ to start something
→ abb'nta'
→ aggredire
→ to attack
→ ”lu can' j's'abb'ntat”, “sono stati aggrediti dal cane”, “the dog attacked them”
→ a bbott
→ lett. “a botta”; (1) grazie a; (2) ad ogni azione
→ (1) thanks to; (2) at every action
→ (1) “pover crist, tir'annanz a bott d'm'dicin", "pover'uomo, tira avanti grazie alle medicine"; (2) "s’n magn' a bott d'quattr' alla vot", "ne mangia quattro alla volta"
→ abbr'tat
→ avvolto
→ rolled up
→ abbrucia'
→ bruciare
→ to burn
→ abbruschia'
→ abbrustolire
→ to toast
→ abbruticchia'
→ avvolgere
→ to wrap up
→ abbr'vogn'
→ vergogna
→ shame
→ abbucca'
→ (1) far entrare, (2) indirizzare
→ (1) to help something to enter in; (2) to address
→ abbusca'
→ guadagnare il denaro relativo alla giornata lavorativa
→ to gain money
→ "quant' t'sce abbuscat?", "quanto hai guadagnato?"
→ abbutta'
→ (1) gonfiare; (2) riempire di cibo; (3) picchiare
→ (1) to blow up, (2) make someone full of food; (3) to hit someone
→ (3) "i so' abbuttat lu muss", "l'ho picchiato" (lett. "gli ho gonfiato il volto"), “I have blown up his face”
→ abbuttament
→ scocciatura
→
→ "e' n'abbuttament d'cujun", "e' una rottura di scatole"
→ abd’ca’
→ andare a male, riferito a cibo
→ rancid
→ "le saucicce hann abdicàt'", "le salsicce sono rancide”
→ acc'
→ sedano
→ celery
→ acc' e ov
→ locuzione, da intendersi nel senso di conseguenze a seguito di scontro fisico
→ celery and egg; it means to give someone a good thrashing
→ "lu so' ffatt' a acc e ov", "l'ho sistemato per bene", nel senso picchiato
→ accappa'
→ coprire
→ to cover
→ accatt
→ affare in senso ironico
→
→ "sce fatt ssu bbiell accatt", “hai fatot proprio un bell’affare; “sce fatt' l'accatt d'mare' frignucc”, “indica affare con poco guadagno oppure addirittura in perdita”
→ accatta'
→ comperare
→ to buy
→ accavall a nu puorc
→ essere spacciato
→ astride a pig
→ acc'dent
→ accidente
→ accident
→ acchiappa'
→ (1) prendere qualcosa; (2) conquistare le donne
→ (1) to catch something; (2) to win someone’s heart
→ acchiappariell
→ molletta per il bucato
→ clothes peg
→ acchiappat
→ preso
→ taken, or caught
→ acchius
→ chiuso, otturato, ostruito
→ close, shut
→ acch'ttat
→ vestito con eleganza
→ elengant, smartly-dressed
→ acciacca'
→ (1) calpestare, anche pestare con i piedi rif. ad insetti; (2) investire con l’auto
→ (1) to trample on (an insect, a worm, …)
→ accid'r
→ uccidere
→ to kill
→ accid lu puorc
→ ammazzare il maiale, evento annuale considerato una festa per la famiglia; venivano chiamati per l'occasione parenti e amici che aiutavano nei lavori di macellazione delle carni e poi veniva offerto un pranzo a base di carne di maiale (cosa rara nei periodi di carestia)
→ to kill the pig
→ accing'chit
→ sgualcito
→ wrinkled
→ accis'
→ grande sforzo, fatica immane
→ a great effort
→ "a spusta' ssu mobb'l e' n'accis", "ci vuole uno sforzo enorme per sposare questo mobile"
→ acciucca'
→ abbassarsi
→ to drop oneself to a lower or less erect position
→ acciuppa'
→ farsi male ad un arto inferiore
→ to go lame
→ accoji
→ accumulare, raccogliere (per esempio, in riferimento all'acqua piovana caduta in un luogo ove possa costituire ostacolo alla circolazione)
→ to mound (a mound of water)
→ "s'accot na frec d'acq", "si e' accumulata molta acqua"
→ accruocchij
→ (1) accrocchio, strumento non particolarmente funzionale; (2) strumento ingegnoso
→ (1) gimmick, contrivance; (2) useful instrument
→ accucchia'
→ mettere insieme, accumulare
→ to stock, to ammass
→ accungiat
→ (1) sistemato, aggiustato; (2) condito
→ (1) re-arranged, adjusted; (2) dressed (ref. to salad)
→ (2) "accung la 'nzalat", "condisci l'insalata", "dress the salad please"
→ accungia’ p'l'fest
→ ridurre male (lett. "sistemare per le feste")
→ to get into a bad state
→ accuort
→ attento
→ careful (e.g. “be careful when crossing the street”)
→ "statt' accourt quand attravirz la ve'", "stai attento quando attraversi la strada"
→ accuppa'
→ picchiare
→ to hit someone
→ accurnicchiat'
→ ritirato o seduto in un luogo angusto
→
→ accusce'
→ cosi'
→ this way
→ a chi n'n ji piac la ciucc e l'vin s'pozza mure' d'man matin
→ a chi non piacciono donne e vino, che possa morire domani mattina
→ people who doesn’t like women and wine may die tomorrow morning
→ acit
→ aceto
→ vinegar
→ acquavvient
→ pioggia con vento
→
→ acqua ciucc’
→ minestra estremamente brodosa, con poca sostanza di cibo
→
→ acquaruol
→ persona con il compito di gestire modi e tempi di disponibilita’ acque irrigue e relativa assegnazione ai contadini
→ someone who manages the availability of irrigation water and the related allowance to the farmers
→ a da' bacia' nterr
→ devi ringraziare il cielo
→ thank heavens (lit. “you should kiss the earth”)
→ addamo'
→ da molto tempo
→ for a long time
→ addaver
→ davvero
→ really
→ add'cria' (oppure “radd’cria’”)
→ ricrearsi
→ to amuse (or enjoy) oneself
→ add'gg'ri'
→ digerire
→ to digest
→ addietrat
→ arretrati, tipicamente utilizzato nel senso (e.g.) di quote arretrate dovute, oppure non ricevute
→
→ ”enga paga’ tutt’ j’addietrat”, “devo pagare tutti gli arretrati”
→ addor
→ odore
→ smell
→ addummanna'
→ domandare
→ to ask
→ adduna'
→ accorgersi
→ to notice
→ addupiat
→ addormentato
→ sleeping
→ addupra'
→ usare, adoperare
→ to use
→ addura'
→ odorare
→ to smell
→ addusema'
→ odorare
→ to smell
→ affranca'
→ evitare
→ to avoid
→ affunna’
→ affondare, mandare a fondo
→
→ aj
→ aglio
→ garlic
→ Dal latino “alium”.
→ aj cucc
→ aglio deforme, con bulbo privo di spicchi
→ misshapen garlic (bulb without cloves)
→ a jurnat
→ assunzione del bracciante agricolo per un solo giorno
→ day-labourer (especially for farm labourer)
→ a licc a licc
→ poco a poco
→ little by little
→ alistr
→ gli aghi delle spighe di grano
→ ear of corns
→ aliv
→ oliva
→ olive
→ alla calat
→ bere tutto d'un fiato
→ to drink something down in one gulp
→ alla 'ndrainana'
→ indifferentemente
→ without distinction, indifferently
→ allanganit'
→ assetato
→ tidy
→ all'ampied
→ in piedi
→ on one's feet
→ allandrasacch'
→ alla leggera
→
→ allappa'
→ verbo riferito ad alimento il cui sapore acerbo disturba il gusto
→ referred to food with a unpleasant taste (unripe)
→ all'apped
→ a piedi
→ on foot
→ all'araclan
→ riferito alla caratteristica di un capo di abbigliamento che prevede l'unione delle maniche al busto tramite una cucitura diagonale dalla base del collo all'ascella (il termine corretto sarebbe "raglan")
→ raglan (raglan sleeve)
→ alla rascij d'lu sciampagnon'
→ locuzione per intendere la corresponsione di una quantita' oltre la misura richiesta / necessari; lett. "per l'abbondanza della persona splendida/sciupona"
→ to the plent of the wasteful person; it means: to receive something beyond the required amount
→ alla san faso’
→ in maniera disordinata
→
→ alla sclocch'(e)
→ gratis
→
→ alla sgregna
→ senza attenzione (per esempio, dare uno schiaffo o tirare un sasso senza mirare un punto preciso)
→ without care
→ alla smerz
→ al rovescio
→ upside-down
→ all'asscrun
→ all'improvviso
→ suddendly
→ all'assutt
→ all’asciutto, riferito a cibo mangiato senza brodo, oppure a cibo mangiato senza liquidi
→ dry, ref. to food eaten without broth or liquid
→ " fa nu poc d'm'nestr masser che uogg emm magnat assutt'", "cucina la minestra questa sera perche’ a pranzo oggi abbiamo mangiato asciutto", “please cook the soup because today we have eaten dry”
→ allava'
→ lavare
→ to wash
→ all'cca'
→ leccare
→ to lick
→ all'alentlocch'(e)
→ piano piano
→ slowly
→ all’frisc
→ in galera
→
→ allintanne(anche “all’ndanne”)
→ allora, all'epoca; “dall'ndann” indica “da allora”
→ at that time, in those days
→ all'nta'
→ smettere
→ to stop
→ alloch, alloch' sott', alloch' sopr'
→ li’, li' sotto, li’ sopra
→ there, down there, up there
→ all'scur
→ al buio
→ in the dark
→ all'ssa'
→ lessare
→ to boil
→ all'ttat
→ malato; lett. allettato
→ confined to bed
→ allu' (alla)
→ preposizioni di stato in luogo / moto al luogo. "Allu'" e' usato con i sostantivi maschili, mentre "alla" (pronunciato quasi con l'accento sulla a finale) si accosta ai sostantivi femminili
→
→ "semm it alla muntagn", "siamo andati in montagna"; "jemm allu' mar", "andiamo al mare"
→ allucca'
→ gridare
→ to shout
→ allupenat
→ mangiato con voracita’ ed estrema rapidita’
→ eaten with greed
→ alluscia'
→ vederci
→ to see
→ "n'n c'allusc'", "non ci vedo"
→ altitalij
→ nord italia
→ nothern italy
→ ambare ci pinze
→ mentre ci pensi, nel frattempo che ci pensi
→ while you think
→ Amiddie
→ Emidio, nome proprio di persona (Sant’Emidio protegge dai terremoti)
→ Emidio, name
→ ammajatich'(e)
→ detto a proposito di una qualità di ciliege, di colore giallo rosso, morbide e dolci (a differenza delle "cerasce a pagnott'(e)" che sono di colore rosso scuro, molto grandi e dure, tanto che al mercato sono conosciute come duroni)
→
→ ammaluocchij
→ malocchio
→ evil eye
→ amman amman
→ mano mano
→ little by little
→ ammantat'
→ ricoperto
→ cloaked
→ ammassa'
→ fare la pasta in casa
→ to make the pasta at home (artisan pasta, homemade)
→ a mmatin
→ indica la mattina del giorno di un appuntamento o di una ricorrenza
→ in the morning
→ "lu cinq a mmatin", "il 5 mattina"
→ ammatta’
→ capitare, in senso logistico
→
→ ”se t'ammatt’ a passà ce facemm nu bicchier”, “se dovessi capitare da queste parti, beviamo un bicchiere insieme”
→ ammazzatora
→ mattatoio
→ slaughterhouse
→ ammazzucat
→ intrecciato
→
→ ammej ammej
→ comprare o scegliere solo le cose migliori
→ as well as possible
→ "s'n'e' it a mej a mej", "ha scelto solo le cose migliori"
→ ammizzat'(e)
→ abituato
→ used to
→ ”tu sci ammizzate a je’ pian”, “sei abituato a camminare lentamente’”
→ ammond
→ sopra
→ on, upon
→ ammuccat
→ inclinato
→ tilted
→ ammucurit
→ ammuffito
→ gone mouldy
→ ammugliunit
→ persona rilassata
→
→ ammullat
→ molle
→ flabby
→ ando'
→ dove
→ where
→ "ando sta'je'?", "dove stai andando?"
→ ando cac reman
→ lasci tutto in mezzo di strada; lett. "dove fai la cacca, li' rimane"
→ to leave someone high and dry, to leave someone out on the street; lit. “where you shit, there it remains”
→ Andonij (dim. Tonìn)
→ nome proprio di persona, Antonio (dim. Tonino)
→ Anthony
→ ando' ti' ij'uocch', ti l'man
→ lett. "dove hai gli occhi, hai le mani", per intendere persona che tocca tutto
→ where you have you eyes, there you have you hands (ref. to somone who touches everything)
→ ando’ t’s’sc’ it a zeffunna'?
→ lett. “dove ti sei andato a nascondere?”, in riferimento a persona ricomparsa dopo essere inspiegabilmente sparita
→ where have you got to / what has happened to you?
→ anduell
→ ma dove? (forma interrogativa)
→ where?
→ anduuna'
→ indovinare
→
→ anduunarell
→ fare diversi tentativi per indovinare qualcosa
→
→ Angicc
→ antico nome di Francesco
→ Angicc, ancient name of Francesco
→ angin
→ uncino, gancio
→ hook
→ angor no
→ non ancora
→ not yet
→ angunaij
→ inguine
→ groin
→ angustij
→ pena, disperazione
→ pain
→ "ch'sta' all'angustij?", “stai in pena?”
→ aniell
→ anello
→ ring
→ an'mell
→ intestino dell'agnello
→ intestine of the lamb
→ annacquani'
→ annacquare
→
→ ann'affitt
→ in affitto
→ on rent
→ ann'ammull
→ in ammollo
→ soaking
→ annanz
→ davanti
→ in front
→ annasconn
→ nascondere
→ to hide
→ annec annec
→ termine rivolto dai nonni ai nipotini per esortarli ad avvicinarsi (“vieni qui”)
→
→ annud
→ nodo
→ knot
→ annuoj(e)
→ budella di maiale cha si usava mangiare arrosto
→
→ a nu quart
→ di lato
→ on one side
→ appallutta'
→ dire bugie
→ to lie
→ appara’
→ (1) livellare; (2) porgere
→ (1) to level; (2) to give
→ (2) “appar' sta man”, “porgimi la mano”, “give me your hand”
→ apparecchij
→ aereoplano
→ plane
→ appartarret (da “partarret”)
→ nella parte di dietro
→ behind, in the rear
→ appassiunat
→ accorato, dispiaciuto
→ sorrowful
→ appatta'
→ mettersi d'accordo, fare un patto
→ to negotiate
→ app'cciat
→ acceso
→ turned on
→ app'ccia’ (la luc, lu fuoc)
→ (1) accendere la luce, il fuoco; (2) prendere per mano
→ (1) to switch on, to inflame; (2) to take by the hand
→ app'cuoll
→ addosso (a capo del collo, sulle spalle)
→ on one's back
→ app'dun (oppure p'dun)
→ per ciascuno
→ to each one
→ appenn n'gann
→ impiccare (spesso usato nelle imprecazioni)
→ to hang
→ appis
→ appeso
→ hang
→ app'nn'ca’
→ addommentarsi sulla sedia, davanti al camino o davanti alla televisione
→
→ appriess
→ (1) dopo; (2) il successivo; (3) insieme
→ (1) then / afterwards, (2) the following; (3) together with
→ (1) “c’iemm appriess”, “ci andiamo dopo”; (2) “quill appriess”, “il successivo”; (3) “chi t’purt appriess?”, “chi porti con te?”, “who are you taking with you?”
→ apprusuttat
→ stagionato
→ elderly
→ appuja'
→ appoggiare
→ to lean
→ appunda'
→ (1) fissare un bottone; (2) colpire, inserire con decisione, assestare
→ (1) to sew on a button; (2) to hit someone
→ (2) "mo' t'appunt na ciambat n'cul", "ora ti assesto un calcio nel sedere”
→ appunna'
→ mettere / poggiare sopra, metter sulla testa;
→
→ "aiut'm a punn' la cocin'", "aiutami a mettere sulla testa la cocin' (vedi)", ossia il canestro, utilizzato tipicamente delle donne in campagna che trasportavano le derrate e carichi vari sulla testa
→ appura'
→ venire a sapere
→ to hear about something, to learn something, to get to hear of something
→ app'zzuta'
→ fare la punta alla matita, appuntare
→
→ apu’
→ dopo
→
→ a quattr d'bastun
→ con le mani ed i piedi aperti, lett. "a quattro di bastoni", nella raffigurazione delle carta da gioco
→ at four of sticks (or bastoni)
→ ar
→ ara (oppure aia), luogo di raccolta delle spighe di grano prima della trebbiatura
→ are
→ aradij (l')
→ radio (la)
→ radio
→ araffr'ddat
→ raffreddato
→ with a cold
→ araffr'ddor (n')
→ raffreddore (un)
→ cold
→ araut
→ di sopra, al piano superiore
→ upstairs
→ ardich
→ ortica
→ nettle
→ Ariabbon
→ Arabona, localita’ che si sviluppa nella prima periferia fuori porta romana
→ Arabona, a small outlying ward of Sulmona
→ Il nome deriva dal piccolo convento cistercense dedicato a s. Maria di Arabona, sorto su un tempio di origine pagana dedicato alla Dea Bona; l'appellativo Bona Dea, traducibile come Grande Madre, era riferito ad una antica divinita’, dea della fertilita’.
→ arij abbuttat
→ aria umida
→ damp air
→ arill
→ semi d’uva
→ stones of the grape
→ ariula’ (all’)
→ riferito ad abito indossato in maniera inconsueta, oppure a persona scriteriata
→
→ arloggie
→ orologio
→ watch
→ arracanit
→ rauco
→ hoarse
→ arrachit
→ senza voce, afono
→ voiceless, hoarse
→ arraffa'
→ prendere tutto quello che capita sotto mano
→ to snatch
→ arraja'
→ ragliare dell'asino
→ to bray (“when you speak, you bray like a donkey”)
→ “quand parl arraj cumma' n'asn”, “quando parli ragli come un asino”
→ arrancars
→ (1) arrampicarsi (es. su un albero); (2) affrontare una salita molto ripida
→ (1) to climb up (a tree); (2) to walk along a steep hill
→ arrangichit
→ rancido
→ rancid, rank
→ arrangima’
→ arrampicarsi in cima
→ to climb up
→ E' la contrazione di "arrivare in cima".
→ arrasciat
→ sessualmente eccitato
→ excited
→ arravujjat'(e)
→ aggrovigliata
→
→ arregna’
→ riempire
→
→ arret
→ dietro
→ behind
→ arricchij (verbo: “arr’cchia’”)
→ richiesta all'interlocutore di ascoltare (lett. "senti!" oppure "ascolta!")
→ listen to me!
→ arrubba'
→ rubare
→ to steal
→ arruna'
→ raccogliere (anche nel gioco di carte assopigliatutto, "ass arruna tutt")
→ to collect, to gather
→ arrunza'
→ svolgere un compito in maniera approssimativa
→ it means a not accurate way to make something or to work
→ arruuna'
→ rovinare
→ to ruin
→ arr’v’c’ni’
→ far diventare qualcosa rovente
→
→ arr'zza'
→ drizzare
→ to straighten (up)
→ arruzznit
→ arruginito
→
→ arsur
→ sete, arsura
→ raging thirst
→ art'fizzij
→ artificio
→ trick, artifice
→ a scruocc
→ gratis, a scrocco
→
→ asn
→ asino
→ donkey
→ aspr surd
→ persona fuori dal contesto (dicesi di animale di cui non si comprende la testa o la coda, es. aspide)
→ asp (ref. to someone out of context)
→ ass arrunatutt
→ asso pigliatutto (gioco di carte)
→ card game where the ace sweeps the board
→ assassm
→ prima persona plurale del condizionale verbo dovere (forma arcaica; la forma dialettale piu’ moderna e’ “avessma”); lett. “dovremmo”
→
→ ass'cchit
→ dimagrito
→ thin
→ "sce vist 'mma s'ha ass'cchit?", "hai visto com'e' dimagrito?"
→ ass'ma’
→ ridurre, diminuire
→ to reduce, to decrease
→ assogn
→ strutto
→ lard
→ Dal francese “axunge”, a propria volta adattato dal latino “axungia”.
→ assopr
→ sopra
→
→ ”mo’ t’dieng l’atr assopr”, “oltre al dolore che ti sei procurato da solo, ci penso io a dartene ancora”
→ aspitt, uard, ca mo' c'se pense
→ epiteto verso persona imbranata che non e' in grado di agire / prendere decisioni; lett. "aspetta, guarda che ora ci si pensa"
→ wait, see, and someone will solve it; ref. to someone who is not able to take decisions and act
→ ass'ttat
→ seduto
→ sitted
→ assuca'
→ asciugare ("ass'cut la facc’", "asciugati la faccia")
→ to dry
→ assulut
→ puro, senza altri ingredienti
→ pure
→ "ch't'biv l'vin assulut a chest'or?", "bevi il vino senza allungarlo con acqua gia' a quest'ora?"
→ assurde'
→ assordire
→ to become deaf
→ "uajo' zitt' m'stet assurde'", "ragazzi, silenzio, mi state facendo diventare sordo"
→ assutt
→ asciutto
→ dry
→ attacca'
→ (1) legare, (2) cominciare a fare qualcosa
→ (1) fasten, (2) start doing something
→ ""a che or attacc la matin?", "a che ora inizi a lavorare la mattina"
→ attappa'
→ tappare
→ to plug
→ attn'ta’
→ tastare, toccare
→ to touch
→ "attint aecc", "tasta qui" ; "attint' sta criatur vid se coc", "tocca la fronte al bimbo, vedi e ha la febbre"
→ attravierz a cumbin'
→ senza attenzione
→ to do something whitout care
→ attr'ppat
→ satollo, sazio
→ to feel satisfied
→ “bast a magna’, c'emm attr'ppat”, “basta cibo, abbiamo mangiato molto, siamo sazi”
→ attucca'
→ toccare nel senso di spettare, il proprio turno e' arrivato
→ to be the duty
→ "mo' m'attocc", "ora e' il mio turno"
→ attugn
→ prugnolo o pruno di macchia; mette dei frutti come il mirtillo (rivestiti da un leggera polverina detta pruina) e sono mollto astringenti perche’ contengono molto tannino: viene, di norma, utilizzato per ottenere dei rosoli o estratti a freddo per preparati con potere astringente, diuretico, etc.
→ sloe
→ attummaca'
→ (1) picchiare; (2) fare dei bozzi
→ (1) to hit; (2) to bump
→ (2) "sta' machn' la sce attummacat", “hai riempito l’auto di ammaccature”, “you have bumped the car”
→ attunna'
→ (1) arrotondare, (2) ingrassare
→ (1) to round (off) or to make something round; (2) to be fattening
→ (2) "t'sce attunnat!", “sei ingrassato!”, “you’re becoming fat!”
→ attuorn
→ intorno
→ round, around
→ attura'
→ otturare, ostruire, occludere
→ to obstruct, to block
→ atturc'na'
→ avvolgere
→ to wrap up
→ atturza'
→ accorciare, tirare su le maniche
→ to shorten (ref. to sleeves)
→ "atturz't la cammic e cuminz a ffatia'", "tirati su le maniche della camicia e comincia a lavorare", “shorten your sleeves and start to work”
→ a tutta callar
→ a tutta velocita', al massimo
→ at top speed, to the best
→ a tutt'i pizz
→ da tutte le parti
→ in every direction, everywhere
→ aucisch'je
→ pancetta di maiale o di vitello (riferito al taglio di carne)
→
→ auff
→ gratis, a sbafo
→ by cadging, by scrounging
→ Dal latino “auf”: ad usum fabricae. Nell'antichita', la scritta era apposta sui materiali - trasportati su fiumi o navigli - necessari alla costruzione di opere religiose (es. il Duomo di Milano); tali materiali, in virtu' della loro destinazione, erano da considerare esenti da dazi o tasse.
→ aunit
→ insieme
→ together
→ aut
→ alto
→ high
→ aut
→ alto
→ high
→ autariell'(e)
→ altra versione versione di “vaccachiuort'(e)” dalle foglie come la rughetta selvatica e la terminazione floreale con grappolo a "delta" con i relativi semini
→
→ auzàt
→ (1) in piedi; (2) alzato dal letto, dalla sedia, etc.
→
→ "e vabbuon statt'auzat", "e va bene rimani in piedi"
→ avantier
→ ieri l'altro
→ the day before yesterday
→ avess (je)
aviss (tu)
avess (iss)
avassass'ma (nu)
avassast (vu)
aviss'r (lor)
→ condizionale del verbo dovere (io dovrei, tu dovresti, egli dovrebbe, noi dovremmo, voi dovreste, essi dovrebbero); a volte usato anche senza la particella "av"
→ conditional form of the verb “to have to”
→ avessa casca' lu munn!
→ caschi il mondo!
→ come what may
→ a'vvij d'...
→ a forza di ... (fare qualcosa)
→ by, through, by means of, by dint of
→ "a'vvij d'je' alloc mo' aecc n'n c'vo' sta' cchio'", " a forza di andare li' ora non vuole piu' stare qui"
→ azzannat
→ aggettivo riferito alla lama che ha perso il filo
→
→ azz'cca'
→ prenderci, fare centro; indica anche “essere pertinente”, oppure “aver dato la risposta esatta” (“c’sce azz’ccat”)
→ to hit the bull's-target
→ azzicc!
→ indovina! (rivolto all'interlocutore)
→ guess!
→ azzingarat'(e)
→ imbrogliato
→
→ azzo'n (plur. azzu'n)
→ calabrone
→ hornet
→ azz'rv'lit
→ vedi “accingechit”
→ wrinkled
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→ abbada'
→ fare attenzione
→ to pay attention
→ ”abbad’ ess”, “attento li’’”
→ abball
→ sotto, in basso
→ under
→ Dal latino “ad vallem”.
→ abbch
→ riferito a legna che non arde perchè bagnata oppure non adatta al camino
→
→ "sta len è abbch"
→ abbija'
→ avviare, iniziare
→ to start something
→ abb'nta'
→ aggredire
→ to attack
→ ”lu can' j's'abb'ntat”, “sono stati aggrediti dal cane”, “the dog attacked them”
→ a bbott
→ lett. “a botta”; (1) grazie a; (2) ad ogni azione
→ (1) thanks to; (2) at every action
→ (1) “pover crist, tir'annanz a bott d'm'dicin", "pover'uomo, tira avanti grazie alle medicine"; (2) "s’n magn' a bott d'quattr' alla vot", "ne mangia quattro alla volta"
→ abbr'tat
→ avvolto
→ rolled up
→ abbrucia'
→ bruciare
→ to burn
→ abbruschia'
→ abbrustolire
→ to toast
→ abbruticchia'
→ avvolgere
→ to wrap up
→ abbr'vogn'
→ vergogna
→ shame
→ abbucca'
→ (1) far entrare, (2) indirizzare
→ (1) to help something to enter in; (2) to address
→ abbusca'
→ guadagnare il denaro relativo alla giornata lavorativa
→ to gain money
→ "quant' t'sce abbuscat?", "quanto hai guadagnato?"
→ abbutta'
→ (1) gonfiare; (2) riempire di cibo; (3) picchiare
→ (1) to blow up, (2) make someone full of food; (3) to hit someone
→ (3) "i so' abbuttat lu muss", "l'ho picchiato" (lett. "gli ho gonfiato il volto"), “I have blown up his face”
→ abbuttament
→ scocciatura
→
→ "e' n'abbuttament d'cujun", "e' una rottura di scatole"
→ abd’ca’
→ andare a male, riferito a cibo
→ rancid
→ "le saucicce hann abdicàt'", "le salsicce sono rancide”
→ acc'
→ sedano
→ celery
→ acc' e ov
→ locuzione, da intendersi nel senso di conseguenze a seguito di scontro fisico
→ celery and egg; it means to give someone a good thrashing
→ "lu so' ffatt' a acc e ov", "l'ho sistemato per bene", nel senso picchiato
→ accappa'
→ coprire
→ to cover
→ accatt
→ affare in senso ironico
→
→ "sce fatt ssu bbiell accatt", “hai fatot proprio un bell’affare; “sce fatt' l'accatt d'mare' frignucc”, “indica affare con poco guadagno oppure addirittura in perdita”
→ accatta'
→ comperare
→ to buy
→ accavall a nu puorc
→ essere spacciato
→ astride a pig
→ acc'dent
→ accidente
→ accident
→ acchiappa'
→ (1) prendere qualcosa; (2) conquistare le donne
→ (1) to catch something; (2) to win someone’s heart
→ acchiappariell
→ molletta per il bucato
→ clothes peg
→ acchiappat
→ preso
→ taken, or caught
→ acchius
→ chiuso, otturato, ostruito
→ close, shut
→ acch'ttat
→ vestito con eleganza
→ elengant, smartly-dressed
→ acciacca'
→ (1) calpestare, anche pestare con i piedi rif. ad insetti; (2) investire con l’auto
→ (1) to trample on (an insect, a worm, …)
→ accid'r
→ uccidere
→ to kill
→ accid lu puorc
→ ammazzare il maiale, evento annuale considerato una festa per la famiglia; venivano chiamati per l'occasione parenti e amici che aiutavano nei lavori di macellazione delle carni e poi veniva offerto un pranzo a base di carne di maiale (cosa rara nei periodi di carestia)
→ to kill the pig
→ accing'chit
→ sgualcito
→ wrinkled
→ accis'
→ grande sforzo, fatica immane
→ a great effort
→ "a spusta' ssu mobb'l e' n'accis", "ci vuole uno sforzo enorme per sposare questo mobile"
→ acciucca'
→ abbassarsi
→ to drop oneself to a lower or less erect position
→ acciuppa'
→ farsi male ad un arto inferiore
→ to go lame
→ accoji
→ accumulare, raccogliere (per esempio, in riferimento all'acqua piovana caduta in un luogo ove possa costituire ostacolo alla circolazione)
→ to mound (a mound of water)
→ "s'accot na frec d'acq", "si e' accumulata molta acqua"
→ accruocchij
→ (1) accrocchio, strumento non particolarmente funzionale; (2) strumento ingegnoso
→ (1) gimmick, contrivance; (2) useful instrument
→ accucchia'
→ mettere insieme, accumulare
→ to stock, to ammass
→ accungiat
→ (1) sistemato, aggiustato; (2) condito
→ (1) re-arranged, adjusted; (2) dressed (ref. to salad)
→ (2) "accung la 'nzalat", "condisci l'insalata", "dress the salad please"
→ accungia’ p'l'fest
→ ridurre male (lett. "sistemare per le feste")
→ to get into a bad state
→ accuort
→ attento
→ careful (e.g. “be careful when crossing the street”)
→ "statt' accourt quand attravirz la ve'", "stai attento quando attraversi la strada"
→ accuppa'
→ picchiare
→ to hit someone
→ accurnicchiat'
→ ritirato o seduto in un luogo angusto
→
→ accusce'
→ cosi'
→ this way
→ a chi n'n ji piac la ciucc e l'vin s'pozza mure' d'man matin
→ a chi non piacciono donne e vino, che possa morire domani mattina
→ people who doesn’t like women and wine may die tomorrow morning
→ acit
→ aceto
→ vinegar
→ acquavvient
→ pioggia con vento
→
→ acqua ciucc’
→ minestra estremamente brodosa, con poca sostanza di cibo
→
→ acquaruol
→ persona con il compito di gestire modi e tempi di disponibilita’ acque irrigue e relativa assegnazione ai contadini
→ someone who manages the availability of irrigation water and the related allowance to the farmers
→ a da' bacia' nterr
→ devi ringraziare il cielo
→ thank heavens (lit. “you should kiss the earth”)
→ addamo'
→ da molto tempo
→ for a long time
→ addaver
→ davvero
→ really
→ add'cria' (oppure “radd’cria’”)
→ ricrearsi
→ to amuse (or enjoy) oneself
→ add'gg'ri'
→ digerire
→ to digest
→ addietrat
→ arretrati, tipicamente utilizzato nel senso (e.g.) di quote arretrate dovute, oppure non ricevute
→
→ ”enga paga’ tutt’ j’addietrat”, “devo pagare tutti gli arretrati”
→ addor
→ odore
→ smell
→ addummanna'
→ domandare
→ to ask
→ adduna'
→ accorgersi
→ to notice
→ addupiat
→ addormentato
→ sleeping
→ addupra'
→ usare, adoperare
→ to use
→ addura'
→ odorare
→ to smell
→ addusema'
→ odorare
→ to smell
→ affranca'
→ evitare
→ to avoid
→ affunna’
→ affondare, mandare a fondo
→
→ aj
→ aglio
→ garlic
→ Dal latino “alium”.
→ aj cucc
→ aglio deforme, con bulbo privo di spicchi
→ misshapen garlic (bulb without cloves)
→ a jurnat
→ assunzione del bracciante agricolo per un solo giorno
→ day-labourer (especially for farm labourer)
→ a licc a licc
→ poco a poco
→ little by little
→ alistr
→ gli aghi delle spighe di grano
→ ear of corns
→ aliv
→ oliva
→ olive
→ alla calat
→ bere tutto d'un fiato
→ to drink something down in one gulp
→ alla 'ndrainana'
→ indifferentemente
→ without distinction, indifferently
→ allanganit'
→ assetato
→ tidy
→ all'ampied
→ in piedi
→ on one's feet
→ allandrasacch'
→ alla leggera
→
→ allappa'
→ verbo riferito ad alimento il cui sapore acerbo disturba il gusto
→ referred to food with a unpleasant taste (unripe)
→ all'apped
→ a piedi
→ on foot
→ all'araclan
→ riferito alla caratteristica di un capo di abbigliamento che prevede l'unione delle maniche al busto tramite una cucitura diagonale dalla base del collo all'ascella (il termine corretto sarebbe "raglan")
→ raglan (raglan sleeve)
→ alla rascij d'lu sciampagnon'
→ locuzione per intendere la corresponsione di una quantita' oltre la misura richiesta / necessari; lett. "per l'abbondanza della persona splendida/sciupona"
→ to the plent of the wasteful person; it means: to receive something beyond the required amount
→ alla san faso’
→ in maniera disordinata
→
→ alla sclocch'(e)
→ gratis
→
→ alla sgregna
→ senza attenzione (per esempio, dare uno schiaffo o tirare un sasso senza mirare un punto preciso)
→ without care
→ alla smerz
→ al rovescio
→ upside-down
→ all'asscrun
→ all'improvviso
→ suddendly
→ all'assutt
→ all’asciutto, riferito a cibo mangiato senza brodo, oppure a cibo mangiato senza liquidi
→ dry, ref. to food eaten without broth or liquid
→ " fa nu poc d'm'nestr masser che uogg emm magnat assutt'", "cucina la minestra questa sera perche’ a pranzo oggi abbiamo mangiato asciutto", “please cook the soup because today we have eaten dry”
→ allava'
→ lavare
→ to wash
→ all'cca'
→ leccare
→ to lick
→ all'alentlocch'(e)
→ piano piano
→ slowly
→ all’frisc
→ in galera
→
→ allintanne(anche “all’ndanne”)
→ allora, all'epoca; “dall'ndann” indica “da allora”
→ at that time, in those days
→ all'nta'
→ smettere
→ to stop
→ alloch, alloch' sott', alloch' sopr'
→ li’, li' sotto, li’ sopra
→ there, down there, up there
→ all'scur
→ al buio
→ in the dark
→ all'ssa'
→ lessare
→ to boil
→ all'ttat
→ malato; lett. allettato
→ confined to bed
→ allu' (alla)
→ preposizioni di stato in luogo / moto al luogo. "Allu'" e' usato con i sostantivi maschili, mentre "alla" (pronunciato quasi con l'accento sulla a finale) si accosta ai sostantivi femminili
→
→ "semm it alla muntagn", "siamo andati in montagna"; "jemm allu' mar", "andiamo al mare"
→ allucca'
→ gridare
→ to shout
→ allupenat
→ mangiato con voracita’ ed estrema rapidita’
→ eaten with greed
→ alluscia'
→ vederci
→ to see
→ "n'n c'allusc'", "non ci vedo"
→ altitalij
→ nord italia
→ nothern italy
→ ambare ci pinze
→ mentre ci pensi, nel frattempo che ci pensi
→ while you think
→ Amiddie
→ Emidio, nome proprio di persona (Sant’Emidio protegge dai terremoti)
→ Emidio, name
→ ammajatich'(e)
→ detto a proposito di una qualità di ciliege, di colore giallo rosso, morbide e dolci (a differenza delle "cerasce a pagnott'(e)" che sono di colore rosso scuro, molto grandi e dure, tanto che al mercato sono conosciute come duroni)
→
→ ammaluocchij
→ malocchio
→ evil eye
→ amman amman
→ mano mano
→ little by little
→ ammantat'
→ ricoperto
→ cloaked
→ ammassa'
→ fare la pasta in casa
→ to make the pasta at home (artisan pasta, homemade)
→ a mmatin
→ indica la mattina del giorno di un appuntamento o di una ricorrenza
→ in the morning
→ "lu cinq a mmatin", "il 5 mattina"
→ ammatta’
→ capitare, in senso logistico
→
→ ”se t'ammatt’ a passà ce facemm nu bicchier”, “se dovessi capitare da queste parti, beviamo un bicchiere insieme”
→ ammazzatora
→ mattatoio
→ slaughterhouse
→ ammazzucat
→ intrecciato
→
→ ammej ammej
→ comprare o scegliere solo le cose migliori
→ as well as possible
→ "s'n'e' it a mej a mej", "ha scelto solo le cose migliori"
→ ammizzat'(e)
→ abituato
→ used to
→ ”tu sci ammizzate a je’ pian”, “sei abituato a camminare lentamente’”
→ ammond
→ sopra
→ on, upon
→ ammuccat
→ inclinato
→ tilted
→ ammucurit
→ ammuffito
→ gone mouldy
→ ammugliunit
→ persona rilassata
→
→ ammullat
→ molle
→ flabby
→ ando'
→ dove
→ where
→ "ando sta'je'?", "dove stai andando?"
→ ando cac reman
→ lasci tutto in mezzo di strada; lett. "dove fai la cacca, li' rimane"
→ to leave someone high and dry, to leave someone out on the street; lit. “where you shit, there it remains”
→ Andonij (dim. Tonìn)
→ nome proprio di persona, Antonio (dim. Tonino)
→ Anthony
→ ando' ti' ij'uocch', ti l'man
→ lett. "dove hai gli occhi, hai le mani", per intendere persona che tocca tutto
→ where you have you eyes, there you have you hands (ref. to somone who touches everything)
→ ando’ t’s’sc’ it a zeffunna'?
→ lett. “dove ti sei andato a nascondere?”, in riferimento a persona ricomparsa dopo essere inspiegabilmente sparita
→ where have you got to / what has happened to you?
→ anduell
→ ma dove? (forma interrogativa)
→ where?
→ anduuna'
→ indovinare
→
→ anduunarell
→ fare diversi tentativi per indovinare qualcosa
→
→ Angicc
→ antico nome di Francesco
→ Angicc, ancient name of Francesco
→ angin
→ uncino, gancio
→ hook
→ angor no
→ non ancora
→ not yet
→ angunaij
→ inguine
→ groin
→ angustij
→ pena, disperazione
→ pain
→ "ch'sta' all'angustij?", “stai in pena?”
→ aniell
→ anello
→ ring
→ an'mell
→ intestino dell'agnello
→ intestine of the lamb
→ annacquani'
→ annacquare
→
→ ann'affitt
→ in affitto
→ on rent
→ ann'ammull
→ in ammollo
→ soaking
→ annanz
→ davanti
→ in front
→ annasconn
→ nascondere
→ to hide
→ annec annec
→ termine rivolto dai nonni ai nipotini per esortarli ad avvicinarsi (“vieni qui”)
→
→ annud
→ nodo
→ knot
→ annuoj(e)
→ budella di maiale cha si usava mangiare arrosto
→
→ a nu quart
→ di lato
→ on one side
→ appallutta'
→ dire bugie
→ to lie
→ appara’
→ (1) livellare; (2) porgere
→ (1) to level; (2) to give
→ (2) “appar' sta man”, “porgimi la mano”, “give me your hand”
→ apparecchij
→ aereoplano
→ plane
→ appartarret (da “partarret”)
→ nella parte di dietro
→ behind, in the rear
→ appassiunat
→ accorato, dispiaciuto
→ sorrowful
→ appatta'
→ mettersi d'accordo, fare un patto
→ to negotiate
→ app'cciat
→ acceso
→ turned on
→ app'ccia’ (la luc, lu fuoc)
→ (1) accendere la luce, il fuoco; (2) prendere per mano
→ (1) to switch on, to inflame; (2) to take by the hand
→ app'cuoll
→ addosso (a capo del collo, sulle spalle)
→ on one's back
→ app'dun (oppure p'dun)
→ per ciascuno
→ to each one
→ appenn n'gann
→ impiccare (spesso usato nelle imprecazioni)
→ to hang
→ appis
→ appeso
→ hang
→ app'nn'ca’
→ addommentarsi sulla sedia, davanti al camino o davanti alla televisione
→
→ appriess
→ (1) dopo; (2) il successivo; (3) insieme
→ (1) then / afterwards, (2) the following; (3) together with
→ (1) “c’iemm appriess”, “ci andiamo dopo”; (2) “quill appriess”, “il successivo”; (3) “chi t’purt appriess?”, “chi porti con te?”, “who are you taking with you?”
→ apprusuttat
→ stagionato
→ elderly
→ appuja'
→ appoggiare
→ to lean
→ appunda'
→ (1) fissare un bottone; (2) colpire, inserire con decisione, assestare
→ (1) to sew on a button; (2) to hit someone
→ (2) "mo' t'appunt na ciambat n'cul", "ora ti assesto un calcio nel sedere”
→ appunna'
→ mettere / poggiare sopra, metter sulla testa;
→
→ "aiut'm a punn' la cocin'", "aiutami a mettere sulla testa la cocin' (vedi)", ossia il canestro, utilizzato tipicamente delle donne in campagna che trasportavano le derrate e carichi vari sulla testa
→ appura'
→ venire a sapere
→ to hear about something, to learn something, to get to hear of something
→ app'zzuta'
→ fare la punta alla matita, appuntare
→
→ apu’
→ dopo
→
→ a quattr d'bastun
→ con le mani ed i piedi aperti, lett. "a quattro di bastoni", nella raffigurazione delle carta da gioco
→ at four of sticks (or bastoni)
→ ar
→ ara (oppure aia), luogo di raccolta delle spighe di grano prima della trebbiatura
→ are
→ aradij (l')
→ radio (la)
→ radio
→ araffr'ddat
→ raffreddato
→ with a cold
→ araffr'ddor (n')
→ raffreddore (un)
→ cold
→ araut
→ di sopra, al piano superiore
→ upstairs
→ ardich
→ ortica
→ nettle
→ Ariabbon
→ Arabona, localita’ che si sviluppa nella prima periferia fuori porta romana
→ Arabona, a small outlying ward of Sulmona
→ Il nome deriva dal piccolo convento cistercense dedicato a s. Maria di Arabona, sorto su un tempio di origine pagana dedicato alla Dea Bona; l'appellativo Bona Dea, traducibile come Grande Madre, era riferito ad una antica divinita’, dea della fertilita’.
→ arij abbuttat
→ aria umida
→ damp air
→ arill
→ semi d’uva
→ stones of the grape
→ ariula’ (all’)
→ riferito ad abito indossato in maniera inconsueta, oppure a persona scriteriata
→
→ arloggie
→ orologio
→ watch
→ arracanit
→ rauco
→ hoarse
→ arrachit
→ senza voce, afono
→ voiceless, hoarse
→ arraffa'
→ prendere tutto quello che capita sotto mano
→ to snatch
→ arraja'
→ ragliare dell'asino
→ to bray (“when you speak, you bray like a donkey”)
→ “quand parl arraj cumma' n'asn”, “quando parli ragli come un asino”
→ arrancars
→ (1) arrampicarsi (es. su un albero); (2) affrontare una salita molto ripida
→ (1) to climb up (a tree); (2) to walk along a steep hill
→ arrangichit
→ rancido
→ rancid, rank
→ arrangima’
→ arrampicarsi in cima
→ to climb up
→ E' la contrazione di "arrivare in cima".
→ arrasciat
→ sessualmente eccitato
→ excited
→ arravujjat'(e)
→ aggrovigliata
→
→ arregna’
→ riempire
→
→ arret
→ dietro
→ behind
→ arricchij (verbo: “arr’cchia’”)
→ richiesta all'interlocutore di ascoltare (lett. "senti!" oppure "ascolta!")
→ listen to me!
→ arrubba'
→ rubare
→ to steal
→ arruna'
→ raccogliere (anche nel gioco di carte assopigliatutto, "ass arruna tutt")
→ to collect, to gather
→ arrunza'
→ svolgere un compito in maniera approssimativa
→ it means a not accurate way to make something or to work
→ arruuna'
→ rovinare
→ to ruin
→ arr’v’c’ni’
→ far diventare qualcosa rovente
→
→ arr'zza'
→ drizzare
→ to straighten (up)
→ arruzznit
→ arruginito
→
→ arsur
→ sete, arsura
→ raging thirst
→ art'fizzij
→ artificio
→ trick, artifice
→ a scruocc
→ gratis, a scrocco
→
→ asn
→ asino
→ donkey
→ aspr surd
→ persona fuori dal contesto (dicesi di animale di cui non si comprende la testa o la coda, es. aspide)
→ asp (ref. to someone out of context)
→ ass arrunatutt
→ asso pigliatutto (gioco di carte)
→ card game where the ace sweeps the board
→ assassm
→ prima persona plurale del condizionale verbo dovere (forma arcaica; la forma dialettale piu’ moderna e’ “avessma”); lett. “dovremmo”
→
→ ass'cchit
→ dimagrito
→ thin
→ "sce vist 'mma s'ha ass'cchit?", "hai visto com'e' dimagrito?"
→ ass'ma’
→ ridurre, diminuire
→ to reduce, to decrease
→ assogn
→ strutto
→ lard
→ Dal francese “axunge”, a propria volta adattato dal latino “axungia”.
→ assopr
→ sopra
→
→ ”mo’ t’dieng l’atr assopr”, “oltre al dolore che ti sei procurato da solo, ci penso io a dartene ancora”
→ aspitt, uard, ca mo' c'se pense
→ epiteto verso persona imbranata che non e' in grado di agire / prendere decisioni; lett. "aspetta, guarda che ora ci si pensa"
→ wait, see, and someone will solve it; ref. to someone who is not able to take decisions and act
→ ass'ttat
→ seduto
→ sitted
→ assuca'
→ asciugare ("ass'cut la facc’", "asciugati la faccia")
→ to dry
→ assulut
→ puro, senza altri ingredienti
→ pure
→ "ch't'biv l'vin assulut a chest'or?", "bevi il vino senza allungarlo con acqua gia' a quest'ora?"
→ assurde'
→ assordire
→ to become deaf
→ "uajo' zitt' m'stet assurde'", "ragazzi, silenzio, mi state facendo diventare sordo"
→ assutt
→ asciutto
→ dry
→ attacca'
→ (1) legare, (2) cominciare a fare qualcosa
→ (1) fasten, (2) start doing something
→ ""a che or attacc la matin?", "a che ora inizi a lavorare la mattina"
→ attappa'
→ tappare
→ to plug
→ attn'ta’
→ tastare, toccare
→ to touch
→ "attint aecc", "tasta qui" ; "attint' sta criatur vid se coc", "tocca la fronte al bimbo, vedi e ha la febbre"
→ attravierz a cumbin'
→ senza attenzione
→ to do something whitout care
→ attr'ppat
→ satollo, sazio
→ to feel satisfied
→ “bast a magna’, c'emm attr'ppat”, “basta cibo, abbiamo mangiato molto, siamo sazi”
→ attucca'
→ toccare nel senso di spettare, il proprio turno e' arrivato
→ to be the duty
→ "mo' m'attocc", "ora e' il mio turno"
→ attugn
→ prugnolo o pruno di macchia; mette dei frutti come il mirtillo (rivestiti da un leggera polverina detta pruina) e sono mollto astringenti perche’ contengono molto tannino: viene, di norma, utilizzato per ottenere dei rosoli o estratti a freddo per preparati con potere astringente, diuretico, etc.
→ sloe
→ attummaca'
→ (1) picchiare; (2) fare dei bozzi
→ (1) to hit; (2) to bump
→ (2) "sta' machn' la sce attummacat", “hai riempito l’auto di ammaccature”, “you have bumped the car”
→ attunna'
→ (1) arrotondare, (2) ingrassare
→ (1) to round (off) or to make something round; (2) to be fattening
→ (2) "t'sce attunnat!", “sei ingrassato!”, “you’re becoming fat!”
→ attuorn
→ intorno
→ round, around
→ attura'
→ otturare, ostruire, occludere
→ to obstruct, to block
→ atturc'na'
→ avvolgere
→ to wrap up
→ atturza'
→ accorciare, tirare su le maniche
→ to shorten (ref. to sleeves)
→ "atturz't la cammic e cuminz a ffatia'", "tirati su le maniche della camicia e comincia a lavorare", “shorten your sleeves and start to work”
→ a tutta callar
→ a tutta velocita', al massimo
→ at top speed, to the best
→ a tutt'i pizz
→ da tutte le parti
→ in every direction, everywhere
→ aucisch'je
→ pancetta di maiale o di vitello (riferito al taglio di carne)
→
→ auff
→ gratis, a sbafo
→ by cadging, by scrounging
→ Dal latino “auf”: ad usum fabricae. Nell'antichita', la scritta era apposta sui materiali - trasportati su fiumi o navigli - necessari alla costruzione di opere religiose (es. il Duomo di Milano); tali materiali, in virtu' della loro destinazione, erano da considerare esenti da dazi o tasse.
→ aunit
→ insieme
→ together
→ aut
→ alto
→ high
→ aut
→ alto
→ high
→ autariell'(e)
→ altra versione versione di “vaccachiuort'(e)” dalle foglie come la rughetta selvatica e la terminazione floreale con grappolo a "delta" con i relativi semini
→
→ auzàt
→ (1) in piedi; (2) alzato dal letto, dalla sedia, etc.
→
→ "e vabbuon statt'auzat", "e va bene rimani in piedi"
→ avantier
→ ieri l'altro
→ the day before yesterday
→ avess (je)
aviss (tu)
avess (iss)
avassass'ma (nu)
avassast (vu)
aviss'r (lor)
→ condizionale del verbo dovere (io dovrei, tu dovresti, egli dovrebbe, noi dovremmo, voi dovreste, essi dovrebbero); a volte usato anche senza la particella "av"
→ conditional form of the verb “to have to”
→ avessa casca' lu munn!
→ caschi il mondo!
→ come what may
→ a'vvij d'...
→ a forza di ... (fare qualcosa)
→ by, through, by means of, by dint of
→ "a'vvij d'je' alloc mo' aecc n'n c'vo' sta' cchio'", " a forza di andare li' ora non vuole piu' stare qui"
→ azzannat
→ aggettivo riferito alla lama che ha perso il filo
→
→ azz'cca'
→ prenderci, fare centro; indica anche “essere pertinente”, oppure “aver dato la risposta esatta” (“c’sce azz’ccat”)
→ to hit the bull's-target
→ azzicc!
→ indovina! (rivolto all'interlocutore)
→ guess!
→ azzingarat'(e)
→ imbrogliato
→
→ azzo'n (plur. azzu'n)
→ calabrone
→ hornet
→ azz'rv'lit
→ vedi “accingechit”
→ wrinkled
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