Thursday, October 06, 2005

Mangiatoie. People's.

“Una mangiatoia in duecento parole. Nutrimenti e dissetanti."

Ristorante People's, St Stephens Green, Dublin.

I signori avventori, che si recano al ristorante con il farfallino, e le distinte lorsignore, con borse griffate che trovo utili per riporre gli avanzi della cena con cui sfamare il barboncino del loft in citta’, dovrebbero chiedersi se cucina francese voglia dire trovare sul menu’ qualche beaujolais. Di cui uno, inverosimilmente, del 2002!

Prendete il People’s per esempio.

Il locale e’ ricavato al piano interrato di palazzo nella zona centrale e in via di riqualificazione modaiola della citta’; gli interni sono moderatamente minimalisti con qualche tocco di pellame, all’ultima moda di Nuova York. E fin qui ci siamo.

Quello che non torna e’ il cibo, non particolarmente invitante, almeno per la nostra esperienza, e troppo sofisticato per la Dublino di Bloomsday, quella che preferisco.

Decido di rimanere tendenzialmente sul classico, ma pagare quasi sessantamila delle vecchie lire una bistecca di manzo da 8 once (ma anche qui, erano davvero 230 grammi?), tra l'altro di provenienza sconosciuta, appare poco signorile.

I vini, al bicchiere oppure in bottiglia, hanno ricarichi scriteriati, soprattutto perche’ in Italia non ho mai sentito parlare di un Montepulciano d’Abruzzo Boscarelli venduto a 65 Euro. Delle due l’una: e' un Montepulciano d’Abruzzo Masciarelli oppure un Vino Nobile di Montepulciano Boscarelli? Preferisco non sciogliere il dubbio.

Birra neanche a parlarne, troppo poco chic, e potrebbe starci, ma che addirittura il whisky non sia degno di una nobile stiva appare quantomeno stravagante.

Meglio una sacca di tela per gli avanzi di una buona osteria con cui sfamare il basset hound di campagna.

No comments:

 
free counters