Terminata la lettura de "L'endiadi del dottor Agro'", di Domenico Cacopardo.
Felice l'intuizione del romanzo nel romanzo.
Troppo breve la parte finale, con assenza sostanziale del filone investigativo relativo al duplice omicidio del Rovini e della sua compagna.
In alcuni casi, la narrazione pare un filo troppo dettagliata, con eccessiva esposizione di dettagli tecnici relativi agli aspetti burocratici dell'inchiesta.
La figura di Agro', sebbene cosi' altisonante da comparire anche nel titolo, e' invece appena accennata.
Questa scelta fa perdere - probabilmente - qualche spunto interessante alla narrazione in quanto, come ben si sa, nei romanzi gialli l'investigatore assume importanza centrale (da Marlowe fino a Montalbano e Carvalho).
D'altro canto, la scelta puo' apparire sensata se si teme che il lettore - come spesso accade - sia portato piu' a seguire le gesta dell'investigatore che non l'inchiesta in se stessa.
Scabrosa la nota finale, con consegna al notaio del nome della persona reale che puo' aver ispirato uno dei personaggi del racconto.
Discretamente divertente nel complesso.
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