Tuesday, May 12, 2009

Paròn















Appena finito di leggere un eccellente libro di un vero giornalista, Gigi Garanzini, che per fortuna non appartiene alla categoria degli urlatori televisivi.

E' un'incetta ragionata di episodi ed aneddoti che aiutano a descrivere - in maniera divertente - la grande umanita', arguzia, dedizione al calcio e passione per la vita di Nereo Rocco.

Rocco era il Milan. Forse nessuno lo e' stato mai piu' come lui, neanche Lidas o Silvio.

E ci sono dei posti a Milano che hanno effettivamente la capacita' di creare sensazioni, umori e trasporto verso un mondo ideale, cavalleresco, romantico, alcoolico, insomma quello di Rocco il triestino.

Alcuni di questi posti sono fisici, per esempio il ristorante l'Assassino (che purtroppo ha cambiato gestione dal 1° febbraio 2009, dopo 57 anni di attivita'; per fortuna ho fatto in tempo a vedere diverse volte all'opera Ottavio, il figlio di quel Lamberto Gori che apri' il ristorante nel 1951 e passava le notti a giocare a scopone con Rocco e Carosio).

Altri posti sono virtuali, come la notte milanese, che distingue chi la usa per annientarsi e chi la vive invece perche' il giorno non e' abbastanza. Come il sior Rocco, appunto.

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