Tuesday, May 30, 2006

Elezioni amministrative e Shakespeare.

Ora non staremmo qui a commentare le mancate "spallate" di Berlusconi se, all'inizio del mandato del 2001, avessimo avuto notizia di un colloquio tra il vero Caimano e qualcuno dei suoi consigliori, come quello riportato di seguito (William Shakespeare Enrico V, atto IV, scena IV; il discorso di Enrico V prima della battaglia di Azincourt, ovviamente il Caimano e' Enrico):

WESTMORELAND -
Oh, aver oggi qui, non dico tanto,
un diecimila in piu', tra tutti quelli
che sono rimasti in ozio in Inghilterra!

ENRICO -
Chi e' che formula un tal desiderio?
Sei tu, cugino Westmoreland?
No, mio caro cugino, niente affatto!
Se noi siamo segnati per la morte,
qui siamo gia' abbastanza
perche' si possa dire che siamo stati
una perdita grave per la patria;
se poi siamo segnati per la vita,
quanti meno saremo,
tanta maggiore gloria per ciascuno.
Percio' ti prego, per l'amor di Dio,
non augurarti un sol uomo di piu'.
Io, per Giove, non sono bramoso d'oro,
ne' mi sono mai curato di sapere
quanti sono che campano a mie spese,
ne' mi ha giammai procurato fastidio
se altri si sia vestito dei miei panni:
queste esteriorita' non hanno posto
tra la cose che il cuore mio desidera.
Ma se e' peccato aver sete di gloria,
io sono l'anima piu' peccatrice
di quante vivono su questa terra.
No, cugino, che non ti venga in animo
il desiderio d'un sol uomo in piu'
dall'Inghilterra. Ma, pace di Dio!,
neanche a costo di dannarmi l'anima
mi sentirei disposto a rinunciare
sia pure ad un millesimo di gloria
che io ritenessi di dover spartire
con un sol uomo in piu' di quanti siamo!
Per favore, non lo desiderare.
Anzi, sai che ti dico, caro Westmoreland?
Va a proclamare per tutti i reparti
che se ci sia qualcuno in mezzo a loro
che non si senta di prendere parte
a questo scontro, se ne vada a casa:
ricevera' il suo bel lasciapassare
e gli saranno messe nella borsa
le corone pel viaggio di ritorno.
Non vogliamo morire con nessuno
che abbia paura di morir con noi.
Da noi in Inghilterra questo giorno
e' la festa di Santo Crispiano;
chi a questo giorno sopravvivra'
ed avra' la fortuna d'invecchiare,
ogni anno, alla vigilia della festa,
radunera' i vicini intorno a se':
"Domani e' San Crispino e Crispiano",
dira' e, rimboccandosi le maniche
ed esibendo le sue cicatrici,
"Queste sono le ferite
che ho toccate nel di' di San Crispino".
I vecchi sono facili all'oblio,
ma lui avra' obliato tutto il resto,
non pero' la memoria di quel giorno,
anzi infiorando un poco quel ricordo
per quel che ha fatto lui personalmente.
E allora i nostri nomi, alle sue labbra
gia' stati famigliari - Enrico Re,
e Bedford, Warwick, Talbot, Gloucester, Exeter,
e Salisbury - gli ritorneranno
vivi alla mente tra i boccali colmi,
e il brav'uomo tramandera' a suo figlio
questa nostra vicenda;
ed i Santi Crispino e Crispiano,
da questo giorno alla fine del mondo
non passeranno piu' la loro festa
senza che insieme a loro
non s'abbia a ricordarsi anche di noi;
di questi noi felicemente pochi,
di questa nostra banda di fratelli:
perche' chi oggi versera' il suo sangue
sara' per me per sempre mio fratello
e, per quanto sia umile di nascita,
questo giorno lo nobilitero';
e quei nobili che in Inghilterra
ora dormono ancor nei loro letti,
si dovranno reputare sfortunati
per non essere stati qui quest'oggi,
e si dovranno sentire sminuiti
perfino nella loro virilita'
quando si troveranno ad ascoltare
alcuno che abbia con noi combattuto
il giorno di San Crispino.

SALISBURY -
Mio sovrano,
sbrigatevi; i Francesi sono in campo
perfettamente schierati in battaglia
e fanno mossa di attaccarci subito.

ENRICO -
Qui tutto e' pronto, se sono pronti i cuori.

WESTMORELAND -
E morte colga a chi si tira indietro!

ENRICO -
Allora non desideri, cugino,
nessun aiuto piu' dall'Inghilterra?

WESTMORELAND -
Oh, sire, giuraddio,
vorrei che questa regale battaglia
potessimo combatterla noi due,
da soli voi ed io, senz'altri aiuti.

ENRICO -
Eh, ma allora, cosi', cugino Westmoreland,
tu non desideri nemmeno piu'
i nostri cinquemila che sono qui;
il quale desiderio, in verita',
mi piace ancor di piu' del tuo di prima
d'averne anche sol uno in sovrappiu'
Ai vostri posti! E che Dio sia con voi!

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