Dal sito dell'Istat, comunicato diffuso oggi:
"Nel mese di giugno 2006 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie, con base dicembre 2000=100, è risultato pari a 115,8, con una variazione di più 0,3 per cento rispetto al mese precedente e con un incremento del 2,9 per cento rispetto a giugno 2005. L’aumento registrato nel periodo gennaio-giugno 2006, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, è del 2,6 per cento."
Questa era l'Italia allo sfascio da cui Berlusconi doveva stare lontano?
Inoltre, dal comunicato Istat del 14 luglio 2006, relativo all'Indice dei prezzi al consumo, si evince che nel periodo maggio 2005 - maggio 2006 l'inflazione e' aumentata del 2,3 % (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività comprensivo dei tabacchi).
Quindi, retribuzioni contrattuali orarie battono inflazione 2,9% a 2,3% (domani c'e' il nuovo comunicato sull'IPC).
Non sara' un granche', anzi sicuramente c'e' da fare. Pero' non e' lo sfascio.
Segnalo che in America (dati dal sito del Bureau Economic Analysis, www.bea.gov), la "Compensation of employees, received" nel periodo dicembre 2005 - maggio 2006 (quindi 6 mesi) e' aumentata della stessa misura che in Italia, ossia 2,6% (6 mesi, periodo gennaio - giugno 2006).
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