L'uomo ombra (1934).
Partiamo da Dashiell Hammett (The thin man) e finiamo in una commedia brillante (ossia la sua trasposizione cinematografica). Data la sceneggiatura, avrebbe potuto piacere anche a mia moglie, benche' odi i film noir con il sonoro anni 40 perche' fastidioso.
La donna fantasma (1944).
Partiamo da Cornell Woolrich, e rimaniano in tema. Alan Curtis (che interpreta Scott Henderson) sembra la controfigura di Clark Gable, affettato e baffettino. L'interpretazione migliore è senza dubbio quella di Franchot Tone (nei panni di Jack Marlowe, ma non il detective, forse un omaggio?), cupo, cattivo, disperato.
Il sonoro farebbe quasi preferire il labiale, ma tant'e'.
Tutte le ore feriscono.. l'ultima uccide (1967).
A parte il titolo, sicuramente piu' adatto ad un poliziottesco trash, e' il film noir - nella sua evoluzione nel polar francesce - per eccellenza. Ovviamente parlo dei francesi visti finora. E' vero, di Melville devo ancora vedere "Bob il giocatore", e cerchero' di non partire negativamente prevenuto nella visione.
La femme fatale, l'uomo tutto d'un pezzo (bandito ma con un codice d'onore), il poliziotto tutto d'un pezzo (dalla parte della legge ma con rispetto verso il mestiere di bandito)... gli elementi ci sono tutti, e mescolati in maniera superiore da Melville.
5 stelle.
La notte ha mille occhi (1948).
Film onirico, in linea con i labirinti mentali di Cornell Woolrich, che nel libro ispiratore del film si firma come George Hopley.
Due motivi per cui vale la pena guardarlo:
1. L'interpretazione di Edward G. Robinson, in un ruolo distante dagli abituali gangster interpretati negli anni trenta.
2. Per i possessori del libro di Leonardo Gandini "Il film noir americano", come il sottoscritto, scoprire da dove è tratta la copertina; nello specifico, E.G.R. che si chiede malinconicamente ... beh per sapere cosa si stia chiedendo basta guardare il film.
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