Thursday, August 13, 2009

The big tour

Milano – Edinburgo – Amsterdam, in auto.
5.700 km.

Prima tappa ad Epernay (http://www.epernay.fr/), in Francia, famosa come la capitale dello champagne. Ad essere onesti, e’ risultata un tantino deludente, nonostante le entusiastiche recensioni della Lonely.
Assaggi di champagne al Cocomme: “Valle’ de la Marne” e “Montagne de Reims”.
L’unica cosa divertente e’ stato vedere i vigneti dai quali si produce il Moet & Chandon; quando si dice: direttamente alla fonte!
(ps. evitato il tunnel del San Gottardo optando per il passo, paesaggio stupendo, 2091 mt.)

















Quindi traghetto Calais – Dover, con vista sulle bianche scogliere che altrimenti avrei visto solo in fotografia. Maestose.
La scelta dell’Eurotunnel e’ stata esclusa perche’ eccessivamente costosa, 240 € per tratta; non faccio fatica, ora, a capire il perche’ del disastro economico che accompagna le societa’ che hanno realizzato l’opera.
Visto che era obbligata una tappa in Inghilterra, la scelta e’ caduta su Skegness, cittadina sulla costa orientale, nel Lincolnshire. Senza infamia ne’ lode per noi italiani, divina per i bagnanti della perfida Albione.

















Dopo 2.000 km e due tappe che potevano essere migliori, arrivo ad Edinburgh.
Affascinante, colma di fascino, vivibile, accogliente.
Qualcuno l’ha soprannominata“Atene del Nord”: forse l’appellativo e’ pretenzioso, ma la citta’ e’ decisamente carina.
Pernottamento nella Old Town, passeggiate su e giu’ per il Royal Mile fino al Castello e nelle stradine attigue.
Da segnalare una cena dignitosa (per gli standard scozzesi) al Maxie’s Bistro; pasteggiato con una gradevolissima Innis & Gunn (http://www.innisandgunn.com/), invecchiata in botti di quercia.
Una buona pinta di Guinness all’Abbotsford; meraviglioso il bancone, inspiegabilmente vuoto il locale (http://www.theabbotsford.com/).

















Tappa successiva ad Inverness, porta delle Highlands sulle sponde del fiume Ness e del Loch Ness.
Due ottimi ristoranti: il Rocpool (http://www.rocpoolrestaurant.com/) ed il Contrast (http://www.contrastbrasserie.co.uk/contrast.aspx).
Vince 2 serate a 1 il Rocpool, che tra l’altro serve una ottima birra organica, la Black Isle (http://www.blackislebrewery.com/).
Inverness, cittadina gradevole e calma, e’ stata una buona base di partenza per due tour, uno alle settentrionali Isole Orcadi, l’altro nelle distillerie dello Speyside.

Da segnalare alle Isole Orcadi, in un paesaggio incontaminato e fortunatamente sereno, con partenza da John O’Groats (a 2.200 miles dal North Pole): la cittadina di Kirkwall; lo Skara Brae, ossia i resti di un insediamento risalente al 3.100 BC (anche se la cosa migliore, da buoni italiani, e’ stata la spiaggia quasi caraibica che incornicia il sito); il Ring of Brogdar, cioe’ uno Stonehenge scozzese; quindi the Italian Chapel (http://www.undiscoveredscotland.co.uk/eastmainland/italianchapel/), assolutamente da leggere la storia dei prigionieri del Campo 60.
Le Orcadi ospitano anche la distilleria piu’ a nord della Scozia, quella di Scapa, che ahime’ non e’ stata oggetto di pellegrinaggio.

















Anche il giro alle distillerie e’ stato accurato e ricco di acquisti; prima di intraprendere la Malt Whisky Trail (http://www.maltwhiskytrail.com/), visita a Glenmorangie (http://www.glenmorangie.com/) a Tain, nel nord di Inverness, e Tomatin (http://www.tomatin.com/) a sud.
Il Malt Whisky Trail ha invece compreso: Cragganmore, Glenlivet (la piu’ grande e commerciale) e Cardhu. Visita anche alla Speyside Cooperage, che fornisce le botti alle distillerie dello Speyside.

Altra tappa del distillery tour all’Isola di Skye, nelle Isole Ebridi, con vista alla Talisker Distillery; quindi a Oban, dove c’e’ stato il miglior tramonto della vacanza, con un cielo color indaco.

















Il ristorante Waterfront (http://www.waterfrontoban.co.uk/) e’ lodevole, anche se un filo commerciale; di fatto e’ quello piu’ frequentato, di fronte al mare, e presenta un alto tasso di rotazione dei tavoli. Ottimi comunque granchio e gamberi.
Per finire la serata, concertino di musica scozzese degli Skipinnish, alla Ceilidh House (http://www.skipinnishceilidhhouse.com/), se non altro occasione per una buona Ale, la Galleon Gold delle birreria Isle of Mull.

Assolutamente da evitare invece Glasgow, post industriale, in fase di riconversione, che non offre spunti brillanti.

Gran tour de force di ritorno, da Glasgow verso Dover (evitando l’Inghilterra industriale di Liverpool, Manchester, etc.). Quindi sbarco a Calais e rotta verso Knokke (Belgio), dove carenza di ricettivita’ e prezzi stratosferici hanno impedito una serata in quella che e’ davvero la Cortina marittina del Mare del Nord. Di conseguenza, rotta immediata verso Amsterdam.

Amsterdam e’ sempre piacevole e rilassante, direi smooth.
Cena d’obbligo al ristorante storico d’Vjjff Vlieghen (thefiveflies), con prova (fallita, per l’abitudine ai gusti italici) di foie gras con strati di anguilla (http://www.thefiveflies.com/nl/index.asp?).

Colazione ripetuta, con splendida vista sui canali, al Cafe de Jaren (http://www.diningcity.nl/cafedejaren/), birette serali (anche queste ripetute, Amstel on tap) al Cafe Hoppe (storico locale aperto nel 1670), e rendevouz con Catarro all’ottimo ristorante italiano di Adriano, il Segugio (www.segugio.nl).

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