Prima di tutto grandissimo spettacolo.
San Siro pieno come i marciapiedi di Milano il primo giorno dei saldi, 80.000 uomini e donne che hanno lasciato a casa i problemi e le preoccupazioni per una sera.
Il palco e' un ragno gigante, e la palla stroboscopica in alto (che consentira' di librare nell'aria mille farfalle lucenti nel finale) arriva all'altezza del terzo anello.
Concerto che si avvia con 4 canzoni dell'ultimo album, quindi subito un tuffo nel passato recente con Beautiful Day, poi in quello remoto con la gospel I still haven't found ed una fluida ma energica Desire.
Quindi un passaggio centrale piu' adatto ai ragazzini saltellanti, a parte una acustica Stuck in a moment you can't get out of it del duo Bono-TheEdge, e quindi a finire con una eccellente serie: Sunday Bloody Sunday, Where the streets have no name, One, With of without you.
Cosa si puo' desiderare di meglio? 2h secche di musica senza interruzioni, poi 5 minuti di fischi per il bis ed ancora un quarto d'ora per le ultime 3 canzoni.
Concerto cominciato (stranamente) in orario, quindi tutti a letto presto. Non poteva mancare l'impegno.
Il solito Vox (populi) lancia i suoi appelli per le cause umanitarie e per coloro che sono piu' deboli, afferma che Berlusconi (che gli dicono abbia una bella voce, lui si') deve mantenere le promesse e aiutare coloro che vivono con meno di 1 dollaro al giorno, dedica ad Aung San Suu Kyi la toccante Walk on.
E soprattutto, Sunday Bloody Sunday attacca potente con il palco che si tinge di verde e scritte in arabo che corrono sullo schermo. No, neanche gli U2 possono credere alle notizie che arrivano dall'Iran... (ma Obama non aveva detto che Ahmadinejad e l'altro candidato per lui pari sono?)
Mi convinco sempre piu' che l'anima di questo gruppo sia The Edge: chitarra piena anche se non impeccabile, suonicchia la tastiera, aiuta Bono con la voce, ed e' un vero leader, anche se lascia a Bono il fronte del palco. Non sara' il re dei riff, ma e' carismatico.
Bono non e' piu' Vox, la potenza della voce e' un ricordo, ma come si fa a non dargli credito? In fondo questi qui sono ancora una rock band.
E noi siamo stati fortunati a crescere con questi 4 irlandesi che dopo quasi 30 anni sono ancora on the move. I 15enni di oggi, ahi loro, non avranno questo privilegio.
Qui ci sono alcune delle 110 foto che ho scattato e 1 pezzo (tremolante) da ascoltare.
Hi mate
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