Sunday, June 28, 2009

Bob

Oggi ho visto, in dvd, un documentario sulle apparizioni di Bob Dylan ai Festival di Newport del '63, '64 e '65.

Il film si chiama "The other side of the mirror".

A parte il clima da festa di campagna delle prime edizioni, il festival del '65 rappresneta la svolta consapevole, non solo eletttrica ma anche intellettuale della comunicazione dylaniana.
Personalmente, non avevo percezione visibile di che cosa volesse dire presentarsi ad un pubblico che si aspetta di sentire qualcosa ed offrire l'esatto contrario.
Insieme a Bloomfield e Kooper, Dylan ebbe il coraggio di lanciare il guanto elettrico, riponendo i buoni propositi acustici. Una folta selva di fischi che avrebbero scoraggiato chiunque, perche' quello e' il pubblico che compra i tuoi dischi e tu sei l'erede di Woody Guthrie.

Ma Dylan era maturo per fare di testa propria; maturita', poesia, consapevolezza, percezione del futuro.
Doti che, tutte insieme, caratterizzano i grandi uomini.
Insomma, e' come Valentino che passa alla Yamaha e vince a Welkom, come Ronie e la Reaganomics, come Capa e lo sbarco in Normandia.
Non solo essere al punto giusto nel momento giusto, ma fare anche la cosa giusta contro ogni previsione.

Per dirla alla Spike Lee, "Do the Right Thing".

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