A proposito del mio post del 12 settembre sui mutui, in particolare sul trasferimento del rischio da parte delle banche ("Pertanto, in conclusione, chi rischia non e’ mai la banca, ma sempre il cittadino.") , leggo quanto Tremonti scrive oggi sul Corriere (pag. 52, "I banchieri non si fidano piu' dei banchieri"):
"...
Per secoli le banche hanno preso denaro sulla fiducia e prestato denaro a rischio. L'arte del banchiere e' nella capacita' di valutare il merito del rischio assunto. E' ancora cosi', per la gran parte delle banche. Ma non per tutte. (...) la struttura aperta dei mercati finanziari e le nuove tecniche della finanza hanno infatti consentito l'uscita dallo schema bancario classico, la rottura del vecchio equilibrio tra rischio e responsabilita'.
Una parte delle banche (non tutte) si e' in specie liberata dal proprio rischio sui prestiti, trasferendolo a terzi.
Lo ha fatto impacchettando i propri crediti in prodotti finanziari collocati sul mercato presso acquirenti attratti dagli alti rendimenti, confusi dalla complessita' degli strumenti, spesso inconsapevoli del rischio spazzatura che assumevano.
(....)
I cosiddetti subprime, i prestiti a rischio concessi negli USA e poi impacchettati e fatti circolare in giro per il mondo con i rischi connessi, sono stati solo un piccolo anello di una lunghissima catena di fuga dal rischio e di corsa ai profitti (...)"
Ma che Tremonti legga Letsfindthebar?
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