In una delle ultime cene al Mare nostrum, cosi' riportava lo screen saver, come in una delle e-mail ricevute qualche tempo da Gunny.
Questo spiega perche' mi ritrovo oggi a scrivere con ritardo quasi di un mese.
Il 12 novembre, su Domenica del Sole24ore, avevo trovato (e ho conservato) l'articolo "Gli orfani del vagabondo", di Stefano Salis.
Il vagabondo e' Tom Waits.
Oltre alla solita recensione dell'ultimo disco, oltre ai riferimenti a chi lo ha influenzato (stavolta sono Cole Porter e Kurt Weill), oltre a desiderare un concerto europeo che non arriva mai, due cose degne di nota:
1.
Un passo dell'articolo: "...Quando gli chiesero quali consigli volesse dare ai giovani, nel 2000, disse: "Fatevi un tatuaggio, Saltate sui treni. Piantate un giardino e conservate i semi. Sposatevi, fate un figlio. Non mentite, non imbrogliate, non rubate. Tutti devono dare il proprio contributo. Impegnatevi ad armonizzare i diversi aspetti della vostra personalita'"....".
2.
Un passo dalle note di copertina di "Orphans":"Quando ero piccolo, pensavo che gli autori di canzoni si sedevano da soli al piano in qualche piccola e fumosa stanza, con una bottiglia e un portacenere e ogni cosa gli sarebbe arrivata come da un soffio dalla finestra e ne sarebbe uscita dal piano in forma di canzone ... E, in qualche modo, questo e' esattamente quello che succede."
I commenti sono superflui.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.