“Una mangiatoia in duecento parole. Nutrimenti e dissetanti."
Ristorante Sotto la Mole, Via Montebello 9, Torino.
Certo che e’ un buon mediano, puoi contarci nelle serate di difficolta'. E quando e’ in forma puo’ diventare un centrocampista offensivo. Ma non e’ geneticamente un numero dieci, e non devi aspettarti un gol in rovesciata.
Sarei portato a condensare in un accesso calcistico le cene consumate in questo locale non grandissimo, tendenzialmente asettico, stretto e lungo, con presenze tutt’altro che infrequenti di personaggi dello spettacolo, forse dovute alla vicinanza del Museo Nazionale del Cinema.
La cucina e' solidamente piemontese, con incursioni extraregionali. Ricordo di tajarin con peperoni, gnocchetti di patate in bianco con salsiccia, risotto al rosmarino con ragu’ di faraona, cosi’ come un piu’ emiliano culatello e lardo con focaccia tiepida.
I formaggi qui hanno la carta di identita’, vengono accuratamente presentati, con tanto di zona di provenienza e composizione casearia; meno attraenti i dolci, compreso il tortino al cioccolato Valrhona, tra i quali spicca pero’ un gelato Grom al pistacchio della siciliana Bronte.
Dopo ripetute serate vinicole, torno alla birra, con una Pedavena, forse tra le ultime data l’apparentemente imminente chiusura della fabbrica, mentre devo accontentarmi di qualche whiskaccio per costruirci su la voglia di sigaretta post cena.
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