Rimane valida l'indicazione di leggere "Come i vivono i morti" (edizioni "Meridiano Zero"), a mio parere il miglior romanzo di Derek Raymond.
Solo quando ho letto Dostoevskij ("Delitto e Castigo") ho provato quelle sensazioni.
Tra l'altro, il nome Derek Raymond e' uno pseudonimo; ti riporto lo stralcio di un'intervista dove racconta perche' ha deciso di chiamarsi cosi' (nell'intervista viene descritto, tra l'altro, come un tipo non molto espansivo, in linea con la laconicita' a te tanto cara):
I.: "Qui a Londra, dove ha ottenuto una certa notorieta', si parla ancora di lei sulla stampa come Derek Raymond. Perche'?"
D. R.: "Capita che io non sia l'unico autore di romanzi polizieschi a chiamarsi Robin Cook. Ce n'e' un altro, un americano. A un certo momento, io non avevo scritto niente da parecchio, il mio editore mi ha spinto a prendere uno pseudonimo. E ho scelto i nomi dei miei due amici preferiti, Derek, Raymond, che purtroppo oggi sono morti.
I.: "L'altro Robin Cook, "chirurgo di formazione" secondo le quarte pagine di copertina, e' un autore di "thriller medici" che vanno piuttosto bene. Ha letto qualcuno dei suoi libri?
D. R.: "Si', uno solo. So che vende molto negli aeroporti. Non ricordo il titolo che ho letto. Mi ricordo soprattutto dell'amica che me l'ha dato dicendo "Ecco quello che dovresti scrivere, ecco uno scrittore" ....
Ti allego il link ad una sua intervista, vale la pena di leggerla.
Intervista a Derek Raymond.
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